Usa-Cina. Prende il via missione ”americana” presidente cinese Xi Jinping

Licinio Germini
Pubblicato il 31 Maggio 2013 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, STATI UNITI – Ha preso il via la missione ‘americana’ del presidente cinese Xi Jinping. Venerdi’ sbarca ai Caraibi, quindi vola in centroamerica. E infine, il 7 e 8 giugno l’atteso vertice informale in California, il primo per il leader cinese dalla sua nomina, col presidente Barack Obama. Un viaggio con cui Pechino intende confermare la sua enorme influenza costruita negli anni sullo scacchiere occidentale, soprattutto in un’area che sta vivendo una notevole crescita economica.

La visita a Trinidad e Tobago, in Costa Rica e soprattutto in Messico, e’ la terza missione internazionale di Xi dal suo insediamento di marzo, che segue il suo primo viaggio in Russia e quello in tre Paesi africani, anche loro nel mirino delle imprese cinesi, Tanzania, Sudafrica e Congo. Presentando la missione, Pechino ha spiegato che ”l’America Latina e i Caraibi sono alcune tra le regioni economicamente piu’ dinamiche e promettenti al mondo”. E i numeri parlano chiaro: il volume degli scambi commerciali tra il gigante asiatico e quest’area ammontano a circa 261 miliardi di dollari nel solo 2012. Una cifra che negli ultimi mesi sta crescendo a vista d’occhio.

Tra il 31 maggio e il 2 giugno, Xi avra’ incontri bilaterali con i leader di Antigua e Barbuda, Barbados, Bahamas, Dominica, Grenada, Guyana, Suriname e Jamaica. Quindi vola in Costa Rica, l’unico paese dell’America Centrale che ha relazioni diplomatiche con Pechino. Tra il 4 e il 6 giugno, Xi sara’ a Citta’ del Messico, dove incontrera’ il presidente Enrique Pena Nieto. Anche qui, ormai da anni, va avanti una cooperazione importante con un giro di investimenti di oltre 37 miliardi di dollari. Infine, l’appuntamento clou con il primo faccia a faccia di Xi, nelle vesti di presidente, con l’inquilino della Casa Bianca, per ravvivare la partnership cruciale per i destini del pianeta.

I due s’erano gia’ conosciuti nel febbraio del 2012, quando Xi, non ancora presidente venne accolto con tutti gli onori alla Casa Bianca. All’epoca, lo stesso Xi disse entusiasta che quell’incontro segnava ”un nuovo storico inizio delle relazioni tra Usa e Cina”. Xi e’ senza dubbio il leader cinese che ha piu’ rapporti con gli Usa rispetto ai suoi predecessori: sin dal 1985 ha fatto visita ad alcuni suoi parenti che vivono nello Iowa. E ha mandato sua figlia a studiare ad Harvard. Tanto che ormai e’ chiamato ‘Xi l’americano”. Con Barack ha in comune la passione per lo sport: calcio e nuoto per Xi, golf e basket per Barack.

Entrambi hanno mogli molto glamour. Ma ora tra loro si fa sul serio: i due si ‘ritireranno’ lontano da occhi indiscreti, in un ranch della California: il Rancho Mirage, una distesa di 80 ettari dove si trova la residenza Sunnylands, nel cuore del deserto del Mojave, che in passato ospito’ anche Nixon e Reagan. Al centro di questo vertice informale il rafforzamento in vista del G20 di settembre a San Pietroburgo. Ma sara’ anche l’occasione per cercare di affrontare tanti dossier scottanti che da mesi incrinano i rapporti tra le due superpotenze: lo snodo sempre irrisolto dei diritti umani, ma anche i continui attacchi informatici di cui Washington attribuisce la responsabilita’ a Pechino, per non parlare della ‘guerra dello yen’.

E poi le diverse posizioni su tante crisi locali, dall’Iran, alla Siria, dalla Corea del Nord alle tensioni con il Giappone. Un incontro che gia’ alla vigilia e’ stato preparato nei minimi dettagli. Proprio per questo Thomas Donilon, consigliere di Obama per la Sicurezza Nazionale, ha trascorso a Pechino due giorni della settimana scorsa.