Grassa e obbligata… Beneficenza? E’ “Tassa Celentano” via Sanremo-Rai

di Lucio Fero
Pubblicato il 2 Febbraio 2012 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA

Adriano Celentano (Lapresse)

ROMA – Cassa di un supermercato qualsiasi in un qualsiasi giorno di febbraio… “Buongiorno signora, oggi il pane sta a cinque euro al chilo…”. La signora stupisce e si accende: “Ma come? Non è possibile, è un’enormità”. Ma la voce di prima spiega alla signora: “Sa, oggi diamo tutto in beneficenza…”. Ecco, fate finta di essere voi la signora, calatevi nei suoi panni. Sarà, sareste contenti e concordi nel pagare il pane cinque euro al chilo che vanno in beneficenza obbligata, decisa, imposta da altri con i soldi della signora, con i vostri soldi? Beneficenza è se il ricavato, il costo giusto, il giusto prezzo del pane quel giorno non va all’incasso ma appunto alla beneficenza. Se sopra il prezzo normale e giusto ci mettono il ricarico, allora non è beneficenza, è tassa.

Ed è appunto una “Tassa Celentano” quella che la Rai paga e fa pagare ai contribuenti che la Rai finanziano. Adriano Celentano, uno che evidentemente ha il potere per decidere dei soldi suoi ma anche del “ricarico” sui suoi emolumenti, destina in beneficenza i 750mila euro che la Rai gli versa per partecipare al Festival di Sanremo. Settecentocinquantamila euro non sembra proprio il prezzo “giusto”, somiglia molto a quel pane a cinque euro al chilo.

E il fatto che vadano in beneficenza non rende per questo il prezzo più “giusto”. Tanto più che è lo stesso Celentano a decidere a quale ospedale, a quale famiglia, a quale organizzazione va la beneficenza. Una beneficenza obbligata, appunto una tassa e pure salata. Infatti il benefattore non gira in beneficenza il suo “giusto” compenso, depura invece la discutibile entità del compenso girandolo in beneficenza.

Con le migliori intenzioni ma non senza arroganza Celentano impone alla Rai una tassa e la Rai la gira ai contribuenti. Salotto di casa, una casa qualsiasi in una serata di febbraio, una serata di Sanremo su Rai Uno… “Buonasera signore e signori, stasera la Rai strapaga i suoi ospiti…”. “Ma come, 750mila euro sono un’enormità”. “Sappia, gentile signora o signore all’ascolto e in visione che stasera diamo tutto in beneficenza…”. Decisa da Celentano, con destinatari scelti da Celentano, accettata dalla Rai che fa da sostituto di imposta, pagata dai contribuenti. Appunto, la “tassa Celentano”.