Berlusconi dixit, Alfano pure: utili o inutili? Resta “Idioti”… per Fi e Ncd

di Lucio Fero
Pubblicato il 18 Febbraio 2014 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi dixit, Alfano pure: utili o inutili? Resta "Idioti"... per Fi e Ncd

Berlusconi dixit, Alfano pure: utili o inutili? Resta “Idioti”… per Fi e Ncd (foto LaPresse)

ROMA – Ha cominciato Silvio Berlusconi dando pubblicamente a quelli di Ncd, sì insomma ai Cicchitto, alle Lorenzin, ai Quagliariello, quelli di Alfano insomma degli “utili idioti”. Utili alla sinistra di oggi come una volta erano utili ai comunisti gli “idioti” che magari coi comunisti ci parlavano pure e poi sempre finivano per essere mangiati. La frase a Berlusconi piace: tanti anni fa con goduria snocciolò “utile idiota” a Romano Prodi in diretta tv. Idiota utile ai comunisti italiani in quella campagna elettorale camuffati da Ulivo e Berlusconi muoveva a smascherarli.

Ha risposto Angelino Alfano pubblicamente scandendo per cinque volte filate la definizione di “inutili idioti”. Così Alfano ha definito quelli che circondano Berlusconi, sì insomma i Fitto, le Santanché, i Toti, i Verdini, I Gasparri. Insomma quelli di Forza Italia, quelli di Berlusconi. Idioti anche inutili secondo Alfano perché sotto la loro influenza Berlusconi le ha sbagliate da un certo punto in poi tutte, in Europa e in patria.

Da notare che si conoscono tutti da vicino, si conoscono molto bene, sono stati insieme in buona e cattiva sorte da molti anni. Insieme hanno scoperto la politica, fatto campagna elettorale, governato, perduto i governi…Si conoscono bene, sanno quello che dicono. E quindi, come avrebbe fatto e pensato Salomone, si dia credito ad entrambi, non si privilegi alcuna parte. Si valuti ciò che unisce e non ciò che divide. Quindi, togliendo “utili” che è di Berlusconi e “inutili” che è di Alfano, resta la parola, il concetto, il giudizio che hanno in comune su, la parola che usano entrambi per raccontarsi reciprocamente Forza Italia e Nuovo Centro Destra. La parola è “Idioti”. Absit iniuria verbis, nessuna offesa nella parola, l’hanno detta loro, non noi.