Berlusconi-Lega nozze pakistane: Alfano finto premier, omertà su tasse al Nord

di Lucio Fero
Pubblicato il 7 Gennaio 2013 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi-Lega nozze pakistane: Alfano finto premier, omertà su tasse al Nord

ROMA- “Habemus papam, stanotte all’una e trenta è stato firmato l’accordo tra il mio partito e la Lega Nord” annuncia giustamente soddisfatto Silvio Berlusconi. Lega e Pdl vanno a nozze elettorali, anzi, visto che sono quasi venti anni di matrimonio tra baruffe e convivenza, son quasi nozze d’argento. Nozze, stavolta più che altre, d’interesse. Interesse legittimo e pure visibile. Interesse grosso e per nulla trascurabile. Però nozze “pakistane” perché l’interesse delle “famiglie” alle nozze combinate c’è, ma c’è anche tra gli sposi e soprattutto tra i loro amici imbarazzo e un filo di vergogna. Di qui la scelta, quasi l’obbligo di non raccontarla tutta e non mostrarla piena la storia di queste nozze elettorali. Insomma di non dirla tutta e giusta agli elettori su premier, leader, tasse…e scusate se è poco.

L’interesse, quello della “famiglia” Lega è enorme, tale da mandare la sua giovane lista appunto a nozze con l’anziano signore. Senza Berlusconi la Lega a livello nazionale prende una manciata di deputati e senatori, se pure al Senato li prende. Ma dello stare più o meno fuori del Parlamento di Roma la Lega potrebbe anche fare di necessità virtù. Peggio, molto peggio: senza Berlusconi la Lega non manda di sicuro Maroni a fare il governatore della Regione Lombardia. Quindi rischia di restare fuori da tutto e di diventare, anche a livello di governo locale, un “sindacato” nordista che poco conta e decide.

Ancora più grande è l’interesse della “famiglia” Berlusconi. Con l’alleanza elettorale con la Lega il Pdl rende probabile anche se non sicurissima la conquista della maggioranza assoluta dei senatori in Lombardia. E cioè, se riesce lo stesso colpo in Sicilia con l’aiuto di Micciché, la non maggioranza dei senatori in mano a Bersani/Vendola. Che potranno anche vincere le elezioni ma in quel caso non avranno la maggioranza nei due rami del Parlamento. Curiosa conseguenza se il piano Berlusconi-Maroni va in porto: al Senato la maggioranza a Bersani la potrebbero fornire solo gli eletti dalla lista Monti. Alleato con la Lega Berlusconi trova un obiettivo possibile in queste elezioni: amputare, sabotare la possibile vittoria della sinistra. Quindi l’anziano signore non bada e a spese per allestire le nozze, dicano la sposa e la sua “famiglia” quel che vogliono…La Lombardia? Eccola. La Lombardia e il Piemonte e il Veneto? Eccoli riconfermati. Le Regioni del Nord che si tengono in casa il 75% delle tasse? Sì, ma in silenzio, senza strillarlo, altrimenti al Sud se ne accorgono e si offendono. E se gli elettori leghisti faticano a votare Berlusconi premier, allora si racconti in giro che il premier sarà Alfano. Tanto non si vince così tanto da avere un premier. Si racconti che Berlusconi farebbe solo il ministro dell’Economia, tanto…Berlusconi ministro dell’Economia e Alfano premier: l’elettore leghista che diffida di Berlusconi dovrebbe sentirsi rassicurato. Nota è infatti l’autonomia di Alfano e la capacità di contenersi di Berlusconi.

Interessi che si possono quantificare, almeno in ipotesi: Pdl e i suoi derivati, cioè Fratelli d’Italia e Grande Sud, più la Destra di Storace più Lega Nord possono fare trenta per cento. Cioè arrivano di sicuro secondi nella corsa elettorale, Monti e Grillo percentuali così se le sognano. Però c’è quell’imbarazzo: la Lega, il leghista della “ramazza” non ne poteva più di Berlusconi e delle sue “corti”. E adesso si troverà in alleanza elettorale con i Verdini e anche con i Micciché e non è detto non gli tocchi anche un Dell’Utri, Cosentino sì di sicuro. E i Berlusconi e i Verdini, i Micciché e i Cosentino dovranno evitare di far sapere ai “leghisti sudisti” dell’impegno sottoscritto con i “leghisti del Nord” sul 75% delle tasse che lassù si terranno per sé. Dovesse venire a sapersi…75% della tasse tenute per se stessi anche al Sud e al Centro. Non si può fare, sarebbe peggio di una secessione? Dirlo però si può, tanto mica si vince così tanto da dover governare davvero.

E quindi via con il candidato premier finto Alfano, con l’omertà sulle tasse delle Regioni, l’importante è celebrare le nozze e unire i due patrimoni elettorali e peggio per chi si “schifa” dei reciproci invitati e via alle bugie per amor di “famiglie”. E che l’elettorato di riferimento se le beva, è per il suo bene. Anche quando lo prendono “per i fondelli” o “per il culo” a seconda delle italiche latitudini, come dice il biglietto di invito alla cerimonia delle nozze Pdl-Lega, è sempre a fin di bene.