Boicotta Pd alle Regionali: linea D’Alema-Camusso. Colpire il Renzi debole

di Lucio Fero
Pubblicato il 13 Maggio 2015 - 12:10 OLTRE 6 MESI FA
Boicotta Pd alle Regionali: linea D'Alema-Camusso. Colpire il Renzi debole

Matteo Renzi

ROMA – L’analisi di fase ha detto: se gli facciamo finire le regionali quattro a tre, prima lo sgonfiamo e poi lo buttiamo giù. E, anche se poi non lo buttiamo giù, dare una bella batosta e suonata al mito di Renzi vincente, al mito del suo Pd vittorioso è un grande obiettivo e una bella soddisfazione. L’analisi di fase, questa, l’hanno fatta ed elaborata, in comunanza di intenti e riflessioni, sia Massimo D’Alema che Susanna Camusso.

L’analisi di fase…mica un modo di dire. Anzi, il contrario. Una procedura, una liturgia, una forma mentis, una modalità raziocinante a supporto della scelta politica, la ricerca del dato “oggettivo” su cui poggiare e motivare (e giustificare) la scelta. Chi non ha fatto attività e/o militanza politica a sinistra nell’ultimo mezzo secolo comprensibilmente non può apprezzare in pieno il peso di questa formula nella testa di D’Alema, Camusso e tanti altri nel Pd, nella Cgil, in Sel e in movimenti e associazioni varie ma tutte di sinistra. E cosa dice oggi l’analisi di fase alla sinistra dentro e fuori il Pd e alla Cgil? Dice: boicotta il Pd alle Regionali e colpisci il Renzi debole.

Non è complotto e non è congiura, il tutto si compie abbastanza alla luce del sole. Il segretario della Cgil fa sapere pubblicamente che il Pd di Renzi non è da votare. D’Alema appena un po’ più involuto spiega che alle regionali del 31 maggio deve “vincere la sinistra, non un uomo solo”. Chiaro, no? E la strategia boicotta Pd alle Regionali si articola poi sul territorio.

In Veneto esplicitamente la Cgil organizza il non voto al Pd. Difficile che accada, ma non sia mai che il Pd di Renzi conquisti la Regione che i sondaggi assegnano alla destra, al leghista Zaia. Sarebbe il crollo del colpisci Renzi, sarebbe la vittoria del Pd di Renzi “fuori casa”. Per cui la Cgil in Veneto fa discreta ma convinta mobilitazione boicotta Pd.

L’analisi di fase dice a D’Alema-Camusso che Puglia, Umbria, Marche e Toscana sono perse, pardon vinte, dal Pd. Lì non c’è niente da fare. Si può invece lavorare in Campania a far perdere Renzi per indiretta sconfitta di De Luca. Ma non funziona poi tanto, De Luca non è Renzi, se in Campania il candidato Pd perde Renzi non fa salti di gioia ma non è certo colpito al cuore.

Il luogo dove colpirlo al cuore è la Liguria. Liguria, Regione da sempre o quasi amministrata dalla sinistra.Far perdere Renzi lì quello sì che è un gran colpo. Si può fare legittimamente e onorevolmente con una candidatura alternativa a quella del candidato di Renzi. E questa candidatura c’è. Ma può non bastare, bisogna perfezionare, aggiungere. Aggiungere ai voti per Pastorino contro la Paita la sottrazione di voti al Pd di Renzi. Ed è questa la linea e il consiglio dei D’Alema-Camusso: quelli che vogliono bene alla sinistra il 31 maggio non votino Pd.

Perché questo consiglia l’analisi di fase. Non vedete che l’elettorato Pd, il pubblico impiego, la scuola sono qui e ora in guerra con Renzi? Non vedete che l’altro elettorato Pd, i pensionati, sono in diffidente attesa dei rimborsi? L’analisi di fase suggerisce mandare Civati in missione esplorativa, incaricare Fassina di tener acceso con M5S il fuoco del reddito di cittadinanza e comunque le braci dello “Tsipras all’italiana”, fare un altro sciopero dei prof, proporre la patrimoniale (cgil) per reintrodurre le pesioni di anzianità (Landini)…E soprattutto pregare, sperare e lavorare perché le Regionali di maggio finiscano con un Pd di Renzi che quattro volte vince (non di più) e tre volte perde.

L’analisi di fase…una volta si sarebbe detto la foglia di fico di una scelta frazionista. Ma così parlavano i comunisti. L’analisi di fase…ancor più dietro nel tempo la pezza a colore per il muoia Sansone con tutti i filistei. L’analisi di fase…Bruto e Cassio la usarone come giustificazione etica delle 44 coltellate a Cesare. Col passar dei secoli e lo smosciarsi di ideologie, ideali e anche idee, l’analisi di fase oggi dei D’Alema e Camusso è più semplice e terra-terra: il classico bastona il cane che affoga. Di singolare c’è che ad impugnare il bastone sono i parenti e amici del cane. Di incerto c’è proprio l’analisi: proprio sicuri che affoga?