Caro Papa, ti credo, ma non ti obbedisco

Pubblicato il 25 Marzo 2009 - 12:52| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Carissimo Papa, per l’altro mondo mi affido a te, ma, per questo mondo mi organizzo io. È il messaggio chiarissimo e netto che i cattolici italiani, praticanti o solo credenti, rivolgono al Pontefice. Messaggio recapitato ogni giorno per via dei comportamenti reali e spedito ogni tanto per via di sondaggi d’opinione.  L’ultimo, realizzato e pubblicato da “Repubblica” registra che:  il 73,5 per cento degli italiani non è d’accordo con il Papa sulla inutilità e anzi dannosità del preservativo contro l’Aids. Non solo: il 60 per cento è contrario ad una nuova legge che limiti rispetto all’attuale la possibilità di aborto. Ancora: il 58 per cento è favorevole al riconoscimento legale delle coppie di fatto.

Non bastasse, sul fine e inizio vita la distanza dell’opinione pubblica dal precetto vaticano è massima: il 78 per cento è favorevole al testamento biologico e l’ottanta per cento dice sì alla fecondazione assistita che una legge approvata dal Vaticano limita fortemente. Quanto al testamento biologico, il Parlamento italiano sta varando una legge che, giusta o sbagliata, condivisibile o meno, nega però il concetto stesso di testamento. Questo infatti vuol dire lasciare traccia esplicita della propria volontà. Volontà da rispettare. Ma la legge si fonda su altro principio e cioè sui limiti, appunto di legge, alla volontà dell’individuo. Quindi ciò che ne esce sono disposizioni di legge sul come morire e non certo un legale testamento biologico.

Ancora altro sondaggio, tra i lettori del Corriere della Sera: il 72,5 per cento non è d’accordo col Cardinal Bagnasco sul fatto che il papa sia stato “irriso” dalle critiche a lui rivolte.