Charlie Gard non vede, non sente, non respira, cervello devastato. Ed Europa non c’entra nulla

di Lucio Fero
Pubblicato il 3 Luglio 2017 - 08:49 OLTRE 6 MESI FA
Charlie Gard non vede, non sente, non respira, cervello devastato. Ed Europa non c'entra nulla

Charlie Gard non vede, non sente, non respira, cervello devastato. Ed Europa non c’entra nulla

ROMA – Charlie Gard non vede, non sente, non respira, il suo cervello ha subito danni permanenti che ogni giorno diventano più devastanti. Se solo quelli che fanno i titoli sui giornali o i post sui social addirittura le “dichiarazioni politiche” facessero la fatica di leggere oltre le prime due righe di ciò che diffondono, annunciano, giudicano, sentenziano…straparlano.

Charlie Gard non è un “bambino malato” come si legge in molte cronache e in troppe frasi spese e sparse a casaccio. Bambino malato vuol dire un essere umano senziente affetto da una grave ma contingente patologia, qualcuno che è “stato bene”, ora “sta male” e che, se cura ci fosse e funzionasse, potrebbe tornare a stare bene. Questo messaggio che viene diffuso è falso. E difficile misurare se sia più falso per disinformazione o per malafede.

Charlie Gard è un paziente i cui danni cerebrali irreversibili e permanenti lasciano solo due possibilità: o in quella mente c’è ancora attività neuronale e qualcosa di assimilabile alla coscienza e percezione del proprio corpo o quell’attività che ancora c’è è così debole e sconnessa che non vi è più nessuna entità che senta e percepisca alcunché. Nel primo caso, quello di una qualche forma di coscienza, la sofferenza fisica di Charlie è enorme, inenarrabile e costante e crescente in ogni giorno e ora della sopravvivenza artificiale del suo corpo. Nel secondo caso, quello della inesistenza di rete neuronale intatta, qual è esattamente il senso del mantenere in vita? Vita?

Disinformazione, faciloneria, irresponsabilità e malafede diversamente mischiate tra loro ignorano o nascondono quel che realmente è Charlie Gard, un caso di accanimento terapeutico. Accanimento terapeutico, nessuno lo vorrebbe per se stesso. Nessuno vorrebbe essere tenuto in una sopravvivenza artificiale mentre si soffrono dolori lancinanti e si sperimenta sul proprio corpo terapie che hanno prodotto finora incerto risultato…sui topi. Nessuno prescriverebbe a se stesso accanimento terapeutico, perché lo si vuole per un bambino di dieci mesi senza speranza di regressione neanche parziale dei danni che la sindrome ha causato?

Disinformazione, malafede e una certa dose di ignorante crudeltà (questa sì crudeltà) portano a dipingere ed accreditare i medici dell’ospedale britannico come dei boia sbrigativi. I medici e il personale del miglior ospedale britannico per i bambini dipinti come criminali per burocrazia e vocazione. Ma che ne sanno quelli che aprono la bocca o premono la tastiera senza intelletto e solo per loro misero e miserabile diletto dello “adesso dico la mia”? Che ne sanno, nulla ne sanno. E in fondo nulla gliene frega di sapere.

Che ne sanno della giusta legge che nella civile Gran Bretagna vieta l’accanimento terapeutico perché nessuno può disporre per un altro la sofferenza senza speranza clinica. Nessuno, nemmeno un familiare o un genitore può disporre la sofferenza sul corpo altrui, fosse anche quello del figlio. Non ne sanno nulla e farfugliano niente meno che di principi etici.

E che vergogna, sì che vergogna e pena quei Grillo, Renzi e Salvini tutti e tre che in vario modo fanno niente meno che la morale all’Europa “che condanna Charlie”. Tre ignoranti sbrigativi che hanno perso ottima occasione per tacere. Primo perché su una sofferenza così i politici dovrebbero avere la cultura per tacere. Secondo perché l’Europa non c’entra nulla.

Sono stati i Tribunali britannici ad autorizzare il basta, lo stop all’accanimento terapeutico. Tribunali inglesi hanno detto no accanimento terapeutico sul corpo di Charlie, anche se lo chiedono i genitori. Tribunali britannico a sentenziare che c’è una legge che difende e tutela il minore e gli risparmia l’accanimento terapeutico.

E la Corte internazionale che ha respinto il ricorso dei genitori di Charlie in realtà non ha respinto nulla, ha solo detto (leggerle due righe della sentenza mai) che le leggi britanniche sono coerenti, rispettose dei diritti dell’individuo e che sono state nel caso correttamente applicate. Quindi nessuna giustizia “sovranazionale” come strepitano i Salvini-Grillo (questa almeno Renzi se l’è risparmiata).

E quando anche fosse stata giustizia sovranazionale, il che non è, non sarebbe stata l’Europa. La Corte dei Diritti Umani non è, ripetiamo non è, istituzione della Ue. Ne fanno parte paesi d’Asia, Africa, Europa. Neanche la fatica di distinguere le sigle, in fondo neanche le basi del mestiere per chi, giornalista, commentatore o politico ha confuso una Corte internazionale con sede in Europa con una istituzione dell’Unione Europea.