Scajola assolto, perché? Casa se l’era comprata? No! Ma regalata non è reato

di Lucio Fero
Pubblicato il 28 Gennaio 2014 - 14:32 OLTRE 6 MESI FA

Scajola assolto, perché? Casa se l'era comprata? No! Ma regalata non è reatoROMA – La rispettabile sentenza con la quale il giudici Eleonora Santonini ha assolto Claudio Scajola, sentenza che probabilmente risulterà anche ineccepibile quando saranno rese note le motivazioni, dimostra, attesta anche un paio di cosette più vaste e più grosse della storia del ministro, la casa a Via del Fagutale e chi gli diede un aiutone a comprarsela. La sentenza dimostra che è sbagliato e dannoso, sciocco e pericoloso, rozzo e ebete affidare alla sentenza di un giudice, di un Tribunale, di un processo (qualunque giudice, Tribunale e processo) il compito di stabilire niente meno che la Verità e di decretare quale di conseguenza sia la Verità Politica. Lo fanno tutti, politici e cittadini, quelli di Forza Italia e quelli del Pd e quelli di M5S e quelli di Sel e della Lega…Lo fanno tutti i giornalisti e tutti i giornali, lo fa la gente al bar e a casa davanti al telegiornale…Lo fanno tutti di attendere dalla sentenza di un giudice la verità, niente meno che la verità, niente altro che la verità e la ragione o il torto politico. Lo fanno tutti, ciò non toglie che sia una idiozia autolesionista.

Lo dimostra, lo attesta la sentenza Scajola. Questa sentenza come tante altre risponde ad un solo quesito, una domanda di quelle consentite dalla legge e ammesse in un’aula di Tribunale. La domanda era: esistono prove che Claudio Scajola si sia fatto finanziare illegalmente la sua attività politica sotto forma di pagamento per mano altrui di gran parte del costo di acquisto della casa in cui Scajola ha abitato, all’epoca dei fatti abitava? La risposta inequivocabile è stata no, quelle prove non esistono. Quindi Scajola va assolto dall’accusa di aver commesso quella fattispecie di reato.

Doveva, poteva la sentenza Scajola stabilire, decretare, pronunciarsi “sull’onore politico” di Claudio Scajola? Doveva, poteva la sentenza stabilire, decretare, pronunciarsi sullo spessore etico del politico Scajola? Tutta Italia a diverso e contrastante titolo è prmai assuefatta e allevata a rispondere sì a questa domanda. Gli avversari politici, gli antipatizzanti di Scajola e di Forza Italia e anche e soprattutto l’opinione pubblica intesa come tribunale popolare in seduta permanente anti-casta si aspettavano che la sentenza confermasse, statuisse che Scajola è pessimo soggetto della politica. Quindi oggi ruminano delusi la sentenza. Sono giustamente puniti per l’incongruenza della loro aspettativa: un Tribunale non scrive mai la Verità Politica, neanche quella su Berlusconi, figurarsi Scajola.

Gli amici politici, la gente di Forza Italia e di destra, il giornalismo militante di Libero e Giornale e soprattutto Scajola stesso attendevano la sentenza come prova provata del loro immacolato candore politico, del complotto altrui, dell’appunto ritrovato e ristabilito “onore politico”. Quindi sventolano la sentenza. Lo fanno impropriamente, il loro è millantato credito.

Claudio Scajola non è stato assolto dall’accusa civile e politica di essersi fatto regalare metà e più dei soldi per comprasi la casa da un amico suo con il quale condivideva anche possibili interessi comuni, diciamo da politico-ministro a costruttore. Scajola è stato assolto dall’accusa secondo cui questo era finanziamento illecito dei partiti. Ma la sentenza non stabilisce che Scajola la casa se l’è comprata da solo, con i soldi suoi. Questo avrebbe ristabilito “l’onore”, questo avrebbe attestato la ingiusta “gogna”. Ma questo non c’è e Scajola fa il finto ingenuo nell’inventarsi che ci sia.

Il giudizio politico che un Tribunale non può e non deve dare, relativo allo spessore e qualità etico amministrativa di un uomo pubblico che si fa regalare mezza casa, spetterebbe alla opinione pubblica. Se esistesse in Italia una opinione pubblica non isterica, non ultras, non allevata al plebeismo giuridico o alla connivenza di massa. Questa opinione pubblica non c’è e quindi Scajola ne approfitta e si dichiara tutto mondo e del tutto riportato al mondo per via di sentenza. Sentenza che ha stabilito che la casa Scajola l’ha avuta per metà abbondante pagata in regalo, che farsi regalare mezza casa per un ministro, per un politico come per ogni altro cittadino non è reato. Cosa siano questi regali per i politici lo giudica, se c’è, l’etica pubblica. Ma è stata sequestrata e ridotta all’impotenza tanto tempo fa.