Dazi, prega che gli dei non esaudiscano i tuoi desideri…
Pubblicato il 23 Marzo 2018 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Dazi, dazi commerciali.
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Dazi sulle merci straniere che fanno bene al portafoglio nazionale: è una delle idee forti che vanno forte (non da oggi) tra la gente. Sono idee pilastro del senso comune, quella che sei fai costare di più le merci straniere tutti comprano e consumano italiano e si sta più felici e più protetti nel posto di lavoro. E quella che se mandi la gente in pensione prima, allora si liberano più posti di lavoro per i giovani. Come se i posti di lavoro fossero una quantità fissa, magari stabilita per decreto e per concorso. E come se le tasse che imponi sulle merci straniere (i dazi sono tasse) le pagassero…gli stranieri! Dazi, posti di lavoro che si aprono per i giovani se mandi in pensione presto chi lavora…sono idee radicate, forti. Sono dentro di noi. E sono…sbagliate!
Trump presidente americano i dazi li sta mettendo davvero. Sessanta miliardi almeno di tasse ulteriori sulle merci cinesi. Il primo effetto è una botta da orbi sulle Borse asiatiche. E a noi? Chi se ne frega delle Borse asiatiche. Cedono, perdono perché pensano che le economie asiatiche, con le loro imprese, perderanno affari e profitti. E chi se ne frega, di nuovo, delle economie e Borse asiatiche.
Il secondo effetto dei dazi di Trump sarà che quei 60 miliardi di tasse in più sulle merci cinesi comprate negli Usa li pagheranno i consumatori americani. Non proprio 60 miliardi perché una quota di acquisti in Usa verrà dirottata da merci cinesi a merci americane. Una quota, forse quella che servirà a tenere in piedi qualche migliaio di posti di lavoro nei settori sotto scacco concorrenza e che hanno chiesto protezione a Trump. Insomma Trump coi dazi sarà il benefattore di un po’ di suo elettorato. Un po’. Ma la diminuzione di traffici e commerci (e i simmetrici dazi cinesi anti Usa) si calcola bruceranno dieci posti di lavoro americani per ognuno salvato. Ma chi se ne frega di dei posti di lavoro americani e di quante tasse paga o non paga il consumatore americano quando acquista…
A noi, ad un numero sempre più consistente di italiani l’idea dei dazi piace. I dazi che potremmo mettere noi, dazi alle merci straniere. C’è però un piccolo problema che si profila all’orizzonte. Nonostante la temporanea (temporanea, quindi domani può cessare) esclusione dell’Unione Europea e quindi dell’Italia dal numero dei paesi cui Trump impone dazi su acciaio e alluminio, una cosa Trump ce l’ha chiara in testa. Ed è spezzare le reni commerciali alla Germania. E quanto piace a un sacco di gente italiana l’idea di Trump che bastona quell’antipaticona della Merkel. Trump giustiziere d’oltre oceano a punire la Merkel che ci tiene tutti a stecchetto di debito e deficit e che ci nega la piena libertà di spesa pubblica. Vai Trump, falle vedere alla Merkel. Falle vedere i sorci verdi. Non è da poco il tifo italiano per Trump il daziatore.
Accade però nel mondo reale che la Germania abbia un surplus commerciale pari niente meno che all’otto per cento del suo Pil. Questo vuol dire che la Germania è un grande paese esportatore, buona parte della sua economia esporta. Così tanto che ogni anno la differenza tra esportazioni e importazioni è pari in Germania all’otto per cento del Pil. Una quantità imponente. E allora, che ce ne frega della Germania e delle sue esportazioni? Trump le tagli se vuole e faccia piangere la Merkel.
Accade però nel mondo reale che molte, anzi moltissime delle merci che la Germania esporta siano la stazione finale di una catena-filiera di produzioni e imprese che ha il suo massimo radicamento geografico ed economico…indovinate dove? Sono i distretti industriali della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia Romagna che producono in catena con la Germania. Se Germania kaputt nelle sue esportazioni, subito e insieme la parte più produttiva d’Italia kaputt nella sua economia. Perché nel mondo reale non esportiamo solo formaggi e vini. L’Italia esporta macchinari e semi lavorati. Ed è a sua volta un paese esportatore.
Che astuzie si riserva la storia nel mondo reale: se Trump bastona di dazi la Germania, Trump bastona in testa terre, aziende e portafogli di chi ha votato alla grande Salvini. Quel Salvini che tifa per Trump e per i suoi dazi.
Un vecchio (di millenni) diciamo così adagio diceva più o meno: che gli dei non esaudiscano i tuoi desideri. Lo sapevano già nella Grecia classica che desiderare senza conoscere e ottenere senza riflettere può risultare molto doloroso. Lo sapevano nella Grecia classica ma Salvini il piccolo daziatore italiano e imprenditori e aziende-famiglia della per così dire padania non hanno avuto tempo e modo di leggerla quella frase di saggezza, quella piccola lezione, in fondo di economia. Se mai hanno davvero avuto tempo di leggere davvero qualcosa nelle pagine della storia. Storia economica s’intende, non affatichiamo oltre misura gli uomini del fare…