Il divorzio tra Comuni ed Equitalia: brutto affare per il contribuente

di Lucio Fero
Pubblicato il 10 Maggio 2012 - 13:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA- In giorni in cui l’arrivo di ogni e qualsiasi casella esattoriale è vissuto, raccontato e quasi legittimato come intollerabile sopruso e manifesta vessazione son cose difficili da scrivere. E pur vanno scritte, anche se non addirittura proprio in giorno in cui arriva a quota 270 il contatore degli attacchi, più o meno tentati, più o meno artigianali, più o meno pericolosi a persone e sedi di Equitalia. Va scritto e qualcuno, come Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera, lo scrive. Scrive che il pubblicizzato e osannato divorzio tra Comuni ed Equitalia rischia grosso di essere un pessimo affare per chi paga le tasse. E perfino per chi non le paga le tasse ma da una multa stradale, da un divieto di parcheggio può sempre essere raggiunto.

Annunciano festosi sindaci di mezza Italia: dal 2013 le nostre tasse, i nostri tributi non li raccoglierà più quell’arpia con grinfie chiamata Equitalia. Sorvoliamo sia stata a suo tempo Equitalia a chiedere di avere poco o nulla a che fare con i Comuni per la semplice ragione che la maggior parte di essi quando pagavi una tassa, un’imposta o una multa ad Equitalia poi non registrava il pagamento. Funzionava così: il Comune diceva ad Equitalia Tizio mi deve…Equitalia riscuoteva, lo comunicava al Comune. Ma il Comune informaticamente non “dialogava” con Equitalia e quindi non registrava il pagamento, anzi diceva a Equitalia: Tizio mi deve ancora, con gli interessi. Equitalia riandava da Tizio e Tizio giustamente avrebbe voluto dar fuoco a Equitalia, ma era al Comune che doveva appiccare le fiamme. Quindi Equitalia ha chiesto di essere chiamata fuori, altro che sindaci liberatori del cittadino da Equitalia.

E quando non sarà più Equitalia a riscuotere? Saranno decine se non centinaia di agenzie di riscossione locale, ognuna con i suoi costi, dipendenti, amministratori, dirigenti. Una festa per i Comuni che avranno  posti e stipendi da indirizzare e assegnare. Una festa senza badare a spese infatti l’Anci, l’associazione dei Comuni d’Italia ha sdegnosamente rifiutato il supporto informatico messo a disposizione da Equitalia. Osserva Mucchetti: “Vuoi mettere qualche centinaio o migliaio di ordinativi di software invece di trovarsene uno gratis”. Quando non sarà più l’arpia Equitalia a riscuotere saranno altri al posto suo che costeranno di più al contribuente. Ma il contribuente non se ne accorgerà, anzi sarà contento perché il mandato iniziale sarà di praticare sconti e dilazioni, tanto poi ci si finanzia a debito o piangendo miseria sull’Imu. E’ andata avanti così per decenni in Italia perché non ricominciare?