ROMA – L’ultima in ordine di tempo e insieme la più “potente” è l’americana Janet Yellen che va a comandare la Federal Reserve, la banca indipendente anche dalla Casa Bianca che decide sull’economia statunitense e di riflesso su quella mondiale.
Dall’altra parte del mondo c’è Elvita Nabjullina che guida la banca centrale russa. Lì comanda Putin e la banca centrale russa non è certo autonoma come la Fed americana. Però anche in quel mondo sospeso tra autocrazia e democrazia che è la Russia contemporanea, sul gradino più alto della finanza c’è appunto una donna.
E il mitico Fmi, Fondo Monetario Internazionale che presta e dispone, interviene e prescrive sui bilanci e le politiche economiche di Occidente e Oriente? Alla testa c’è Christine Lagarde, una donna.
Una donna, Gill Marcus, guida la banca centrale sudafricana, laggiù al Sud dell’Africa.
Una donna, Zeti Akhtamariz. è a capo della banca centrale di Malaysia, lontano lontano, un po’ sotto la Cina nella carta geografica.
Lina Mohohlo, una donna, ha le redini della banca di Botswana. Botswana, l’Africa dei piccoli e poveri paesi.
E la signora Maria Cannata in Italia presiede al governo del debito pubblico italiano e Valeria Sannucci, una donna, è vice direttore generale di Bankitalia. Insomma, perfino in Italia…
E Angela Merkel governa il paese più importante d’Europa.
E Hillary Clinton può diventare presidente degli Usa. E Marine Le Pen si candida in Francia all’Eliseo, cioè alla presidenza.
Finanza e governi si tingono, diventano ovunque rosa. Bene, cosa buona e giusta. Però si diceva e si dice che quando le donne avessero raggiunto, preso il potere, allora il mondo sarebbe cambiato…Perché i valori delle donne…la psicologia delle donne…la cultura delle donne. Le donne sono arrivate, stanno arrivando, cosa buona e giusta e corretta. ma, anche se è politicamente scorretto dirlo, il mondo è rimasto e rimane più o meno uguale a quello di prima. Era ovvio, ma prenderne atto non è pacifico. Perché?
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