Elezioni anticipate, crisi governo, mld perduti…chi li ha voluti? L’elettorato al referendum…a sua insaputa

di Lucio Fero
Pubblicato il 31 Maggio 2017 - 07:23 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni anticipate, crisi governo, mld perduti...chi li ha voluti? L'elettorato al referendum...a sua insaputa

Elezioni anticipate, crisi governo, mld perduti…chi li ha voluti? L’elettorato al referendum…a sua insaputa

ROMA – Elezioni anticipate, addirittura elezioni politiche in autunno cosa mai vista in Italia, e non per caso mai vista. Elezioni politiche anticipate, buona o pessima o indifferente cosa che siano, chi le ha volute? Chi le ha volute davvero e per primo? Una traccia per rispondere: provate a ricordare (ricordare verbo e attività sconosciute alla cronaca, polemica e vita politiche) chi le ha addirittura votate per primo.

Crisi di governo, governo che si dimette. Cose buone o cattive che stava facendo che non farà più, attività di governo che si blocca e tra un traccheggio e l’altro se ne riparla dopo Natale. Chi l’ha voluta davvero e per primo al crisi di governo, il governo a casa e poi si vede? Anche qui: seguire la pista di chi l’ha votata per primo la crisi di governo.

Miliardi perduti, dicono, sui mercati finanziari. Perché i mercati finanziari, quelli che ci prestano i soldi del debito pubblico (tra l’altro anche i soldi per stipendi, pensioni, scuola, sanità e già è l’orrida finanza che finanzia i nostri diritti), insomma quelli che ci prestano i soldi se ci sono elezioni anticipate a pure al buio si fidano di meno del fatto che ripaghiamo, onoriamo il debito. E quindi chiedono interessi più alti per darci i soldi. E quindi lo Stato paga interessi più alti sul debito e quindi chiede più soldi ai contribuenti o taglia spesa pubblica (la prima che hai letto, la seconda è solo nella realtà percepita, raccontata, sofferta…però mai avvenuta davvero). Di qui il rischio di miliardi perduti, sottratti nell’immediato futuro alle nostre tasche.

Perché votare in autunno vuol dire che la legge di bilancio 2018 o la fa il governo che c’è e se ne va appunto in autunno, governo quindi debole e nemmeno in grado di scegliere granché e quindi ne viene fuori una legge di bilancio esile esile che si strappa al primo vento, oppure la legge di bilancio la fa il governo che nasce dalle elezioni. E quindi la fa d’inverno, con mesi di ritardo sulla scadenza, ritardo sul calendario, ritardo sulla fiducia.

E poi quale governo? Si vota con la legge proporzionale, dicono alla tedesca ma non è vero. In Germania c’è una cosa che si chiama sfiducia costruttiva che da noi non c’è e appare stravagante, qualcuno direbbe immancabilmente “incostituzionale”. E’ quella regola per cui in Parlamento non puoi far cadere un governo se non ne hai un altro pronto con tanto di maggioranza diversa pronta. Una regola così è pilastro del sistema, di responsabilità, affidabilità e fa da contrappeso alla rappresentanza proporzionale appunto. Ma una regola così smonterebbe le attitudini e specializzazioni delle opposizioni all’italiana. Da noi le opposizioni stanno lì, esistono per chiedere dimissioni e crisi di governo ogni giorno della settimana. Se gli togli questo pretesto alla sceneggiata, se gli chiedi di costruire governo e maggioranza alternativi prima di fare teatro sui giornali, in aula e in tv, allora poverini appassiscono.

Poi modello tedesco per dire, solo per dire. In Germania non governano certo solo per grandi coalizioni tra Cdu, Spd e Liberali o Linke diversamente assemblati. Ma quando serve e decidono una larga coalizione di governo nessuno, né tra i politici né tra i giornalisti né tra la gente, grida indignato all’inciucio conclamato. Quindi quale governo in Italia dopo le elezioni anticipate con la proporzionale? L’aborrito inciucio Pd-Forza Italia, l’incesto M5S-Lega-Fratelli d’Italia? O un impiccio instabile di un pezzo di questo con un pezzo di quello magari diversamente impicciando tra Camera e Senato? Scegliere; sono i soli figli possibili del sistema proporzionale in Italia. Ma chi l’ha voluto davvero il sistema proporzionale, chi l’ha fatto tornare in Italia dopo che via referendum dall’Italia il proporzionale era stato cacciato? Chi l’ha votato per primo il proporzionale prima, molto prima che in Parlamento Pd, M5S e Forza Italia votino il nuovo proporzionale?

A tutte queste domande una sola è la risposta: a volere, anzi votare per primo elezioni anticipate, crisi governo, miliardi perduti, ritorno del proporzionale è stato l’elettorato italiano. L’elettorato che a chiara maggioranza il 4 dicembre 2016 ha votato per abbattere il governo Renzi. E quindi per la crisi e cambio di governo. E ha votato No alla riforma del Senato e di fatto No anche all’Italicum legge elettorale maggioritaria. E quindi perché arrivasse, si tornasse al proporzionale. E ha votato per elezioni anticipate bocciando la riforma varata dal Parlamento e quindi bocciando il Parlamento che c’è. E ha votato un chiaro e netto No alle riforme economiche. E quindi spiegando ai mercati che di noi c’è meno da fidarsi perché…se ci gira e non sappiamo neanche come ci gira.

E’ stato l’elettorato italiano a volere come va e quel che succede. In piena libertà e pieno diritto di volerlo. Poi magari lo stesso elettorato rifiuta e respinge le conseguenze di ciò che ha voluto. Magari, anzi quasi di sicuro tutte queste cose l’elettorato italiano le ha volute…a sua insaputa. Ma indietro non si torna, quel No a dicembre 2.016 è il papà e pure la mamma di tutto ciò che ci succede, di quello che ci piace e anche di quello che ci preoccupa. L’elettorato italiano ha votato tutto il pacchetto, punto. E il fatto che non abbia scartato tutto il pacchetto non lo esenta dalle conseguenze, belle o brutte che siano, di ciò che ha votato.

Con una piccola ma sostanziale distinzione: ci sono elettori e politici, quelli che votano per Salvini e Grillo ad esempio che, come i loro leader, hanno detto e pensato con chiarezza e onestà che abbattere valesse il prezzo e anche il rischio di elezioni anticipate, crisi governo, miliardi perduti e, peggio del peggio, ritorno all’Italia del tanto a me, tanto a te…che questo è il proporzionale. Chiarezza e onestà. Forse incoscienza ed errore nei calcoli, forse il danno scambiato con vantaggio e viceversa. Ma chiarezza e onestà.

Poi ci sono politici, forze sociali e purtroppo elettori sepolcri imbiancati. Quelli che hanno detto di essere contro le le elezioni anticipate, contro la crisi di governo, per la stabilità, per non correre rischi, per le riforme, per il monocameralismo, per non tornare mai più alle spartizioni proporzionali della Prima Repubblica…e che sistematicamente hanno fatto e fanno tutto il contrario. Bersani, Speranza, Camusso…ogni riferimento è voluto e per nulla casuale.