Elezioni 2018: “Popolo niente impegno tutto lamenti”. Chi lo dice? Sorpresona: Grillo!

di Lucio Fero
Pubblicato il 22 Febbraio 2018 - 11:11 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni 2018: "Popolo niente impegno tutto lamenti". Chi lo dice? Sorpresona: è proprio Beppe Grillo!

Elezioni 2018: “Popolo niente impegno tutto lamenti”. Chi lo dice? Sorpresona: Grillo! (foto Ansa)

ROMA – Elezioni, campagna elettorale ed opinione pubblica soprattutto. Scrutando quel che vede in questo triangolo di opinioni, pulsioni, promesse, richieste, aspettative, scambi, assonanze, risonanze…qualcuno ha scritto su un blog, qualcuno ha messo in parole il suo sguardo.

Eccole le parole: “Popolo con la pretesa di sopravvivere a tutto senza alcun impegno personale, semplicemente lamentandosi”. E ancora: “Dicono sia la campagna elettorale più brutta…è la più vera”. Vera nel senso di a misura di quel popolo di cui sopra, quello niente impegno e tutto lamenti.

Chi può aver visto e soprattutto scritto una cosa del genere? Un altezzoso e aristocratico Mario Monti, uno insomma di quelli che ce l’hanno con la “gente”? Una Fornero che su tutto lamenti impegni niente degli italiani potrebbe scrivere un’Iliade, un’Odissea e anche una Divina Commedia in confezione cofanetto? O magari un professorale e disincantato D’Alema (un D’Alema di ieri, dell’altro ieri e di una vita intera, prima che scoprisse che il popolo, se è vero popolo, diventa santo e conquista la salvezza cacciando dal Tempio…il Pd e Renzi)?

Un popolo niente impegni e tutto lamenti…Gli è scappato a Berlusconi che non si è mai tenuto e oggi che di anni ne ha svariati e più meno ancora si tiene? In fondo quando era ai tempi d’oro Berlusconi spiegò che l’elettore era un alunno delle medie, non dei più svegli, di quelli dell’ultimo banco..

Mica l’avrà detto e scritto Renzi pensando che il popolo non fa le buone azioni e i buoni propositi dei boy scouts? Salvino no, non può averlo detto e neanche pensato. E poi sono tre concetti in fila e concatenati: la sopravvivenza, la pretesa, la fuga da impegno e responsabilità, la lamentazione come abito sociale. Tre concetti, anzi quattro in una sola frase, no, Salvini non può essere stato.

Allora Grasso-Boldrini? Ma figuriamoci, per i più alternativi e anti sistema presidenti delle Camere della storia italiana passata, recente e anche futura il popolo non ha pretese, solo diritti acquisiti. Diritti acquisiti in questo mondo e una gran voglia di mondo “altro”. Le due cose insieme, proprio come Grasso-Boldrini che ogni giorno o giù di lì li vedi compunti alle cerimonie del Sistema oppressore e ingiusto e in giorno dopo sono a comizio contro il Sistema oppressore e ingiusto.

No, neanche Grasso-Boldrini e men che mai la Meloni che del lamento ha fatto una cifra personale, l’asse della linea politica di Fratelli d’Italia. Allora Di Maio? Ma stiamo scherzando? Di Maio che ha e soprattutto esterna un dubbio sull’unione mistica tra il popolo e la verità?

E allora chi diavolo l’ha visto questo popolo tutto lamento e niente impegno? Chi l’ha scritto su un blog? Sorpresona: Beppe Grillo. Beppe Grillo che in un momento di lucidità, ebbrezza, offuscamento, intuizione, confusione…fate voi a piacere. Beppe Grillo che in un momento di…(scrivete voi l’emozione che vi pare), per un momento (abbastanza lungo da scriverlo) è stato pervaso e invaso dal migliore argomento anti populismo dominante, imperante, soffocante. L’argomento appunto, anzi la constatazione del popolo “con la pretesa di sopravvivere a tutto senza alcun impegno personale, semplicemente lamentandosi”. Beppe Grillo che smonta alla radice il populismo, un lampo di luce che, come accade con un lampo, pochi diranno di aver visto e che svanisce, vedrete, veloce come un lampo.