Europa, Grillo non risponde e ci fa pagare la prima cambiale a 5 Stelle

di Lucio Fero
Pubblicato il 11 Marzo 2013 - 14:06| Aggiornato il 20 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A quanto ammonti la cambiale lo sapremo tra aprile e giugno, ma è già certo che sarà salata e che quelli che ce la faranno pagare c’è anche, grandissima novità, Beppe Grillo in prima persona. Ma quale cambiale e che c’entra Beppe Grillo? Per i molti che non lo sanno e i moltissimi che se ne fregano questa settimana c’è un vertice europeo tra governi europei. E allora? Allora ben prima di questo appuntamento quel poco di governo che resta in Italia, cioè Monti, aveva chiamato Berlusconi, Bersani e Grillo per dir loro: mettiamoci d’accordo su cosa vado a chiedere, e speriamo tutti ad ottenere, appunto in Europa. A chiamata ha risposto Bersani ma pare abbia voluto soprattutto parlare di cosa fare al Senato di Roma piuttosto che all’Unione Europea. Berlusconi si è ammalato e rintanato nell’ospedale San Raffaele, ha mandato Alfano che è come mandare nessuno. Grillo neanche ha risposto, lui di Monti e dell’Europa se ne frega.

Ed eccola quindi la cambiale: l’Italia forte e debole dei suoi numeri poteva usare rispettiva forza e debolezza per ottenere molto. La forza sta in un bilancio annuale, in un rapporto spese/entrate che è tra i migliori del continente. La debolezza sta nel numero impressionante di aziende che chiudono e di posti di lavoro che spariscono. Mettendo forza e debolezza insieme sul tavolo, un governo italiano autorizzato e sostenuto da partiti diversi e lontani tra loro ma non per questi ignari o suicidi, potrebbe ottenere una cosa molto concreta: che l’Unione Europea e la Bce autorizzino lo Stato italiano a pagare alle aziende che non hanno più un euro miliardi, decine di miliardi di euro di lavori e forniture non pagate. Europa e Bce potrebbero autorizzare lo Stato italiano a farlo senza calcolare quelle decine di miliardi come nuovo e aggiuntivo debito, oppure conteggiarlo come tale ma “coprirlo” con assenso e garanzie continentali.

Ma l’idea, anzi la concreta possibilità di mettere in circolo qualche decina di miliardi tra questa settimana e la fine di aprile è apparsa ai vertici della politica e, diciamolo, anche alla pubblica opinione militante dovunque militi come cosa marginale e astratta. Alcune decine di miliardi, qui e subito per le aziende e quindi per chi ci lavora hanno “fatto schifo” alla politica vecchia e nuova, Grillo compreso. In Europa al vertice sui soldi Monti andrà a parlare a voce bassissima come si addice a uno che in patria nessuno se lo fila. Andrà a pigolare, ad appellarsi al buon cuore altrui quando c’erano i numeri per dire all’Europa: abbiamo il bilancio in ordine e quindi ci spetta di fare qualunque cosa per non far chiudere imprese. E’ questa la cambiale, la pagheranno le aziende, i lavoratori, la pagheremo tutti. Una cambiale di quelle che la vecchia politica ce ne ha fatte pagare a dozzine, pensando solo ai suoi interessi di casa e bottega. La novità e che questa cambiale ce la fa pagare anche Grillo, anche lui fregandosene dell’Europa ha pensato ai suoi interessi di casa e bottega M5S.