60% del web: “evasione fiscale per vivere”. Lo stesso 60% pro Grillo e Ingroia?

di Lucio Fero
Pubblicato il 12 Febbraio 2013 - 15:46| Aggiornato il 21 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Per il 60 per cento di quelli che rispondono via web più evasione fiscale e più economia in nero sono la “reazione di sopravvivenza” alla crisi (clicca qui per leggere il sondaggio). Esplicitamente bocciate, condannate ad ipotesi di minoranza quelle che volevano più evasione fiscale e più economia in nero come “reazione criminale” o “reazione suicida”. Sommando le due opzioni di risposta, criminale e suicida, si arriva al 35%. Sommando invece al 60 per cento di chi ritiene la reazione di evadere e nascondere di più come “di sopravvivenza” anche il 3 per cento di chi esplicitamente pensa sia “reazione utile” si arriva al 63 per cento di italiani sul web, insomma un popolo o giù di lì che stima, pensa, approva e quindi programma di sopravvivere e continuare con l’evasione delle tasse e lavorando e facendo lavorare senza contributi, contratti, garanzie, diritti. Parola di sondaggio artigianale ma parola chiara e netta.

Curiosamente il il 60 e passa per cento è la stessa percentuale più o meno che si registra sul web quando si misurano le simpatie e le aspettative politiche. Le opzioni di voto sul web o almeno le manifestazioni di vicinanza politica per Grillo più Ingroia fanno appunto e regolarmente più o meno 60 per cento. Non saranno forse gli stessi a comporre i due 60 e passa per cento, quello molto indulgente anzi assolutorio verso l’evasione fiscale e l’economia nera e quello molto speranzoso nel grande “vaffa” o nel grande processo. Non saranno forse gli stessi ma la coincidenza c’è. Poco per essere una prova, più che sufficiente per essere un indizio.

Indizio di che? Della fondatezza di un sospetto che è appunto solo un sospetto. Anche se con profonde radici nella storia dell’uomo tutto, nella sua psiche, nella sua socialità. Radici particolarmente evidenti nell’enorme sviluppo che la “pianta” in questione ha avuto in Italia. Qual è il fenomeno, quale la “pianta”? Il fenomeno è quello per cui coloro che più forte gridano “tutti ladri e arrestateli tutti” sono spesso, molto spesso anche coloro che quotidianamente rubacchiano qua e là. Ma non si sentono in contraddizione o beccati in castagna, sono pronti a giurare in ottima fede e sulla testa dei loro figli che il loro non è rubacchiare ma resistenza allo Stato, oppure boicottaggio alla Casta o altro del genere. Il fenomeno per cui è sempre saggio dubitare, diffidare di chi fortemente grida di volere manette e forche, ramazze e galera per i “potenti”, gli “arricchiti” e, immancabili, i “grandi patrimoni”. Il frutto più classico della “pianta” è appunto il “grande patrimonio”: chi ce l’ha deve essere colpito senza pietà, chi non ce l’ha…insomma può anche evadere le tasse e tenere bottega a nero.

Ma forse a comporre i due 60 e passa per cento non sono gli stessi nonostante abitino e corrano sulle stesse prateria del web. Forse è solo un indizio di un sospetto infondato e irragionevole. Mentre invece razionale e ovvio è un paese, anzi una pubblica opinione, anzi un popolo del web che farebbe premier Beppe Grillo, ministro della Giustizia Antonio Ingroia e saluta con favore l’aumento dell’evasione fiscale del 15 per cento su base annua e l’espandersi dell’economia in nero. Due popoli del web distinti e distanti tra loro, guarda caso ciascuno del 60 e passa per cento? Basta crederci e, come si sa, sul web un atto di fede non si nega proprio a nessuno.