Francia torna al dettato a scuola. Da noi è…troppo tardi

di Lucio Fero
Pubblicato il 21 Settembre 2015 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA
Francia torna al dettato a scuola. Da noi è...troppo tardi

Francia torna al dettato a scuola. Da noi è…troppo tardi (foto di repertorio Lapresse)

ROMA – Non è mai troppo tardi era lo slogan e l’architrave del grande e in buona parte riuscito processo di alfabetizzazione degli italiani. Erano gli anni cinquanta, sessanta e ancora settanta: un popolo con grandi sacche di analfabetismo imparava, aiutato da se stesso, dalla sua voglia, dalla televisione, dalla scuola e anche dallo Stato, a scrivere e quindi a pensare dal momento che le due cose da sempre coincidono. Imparava l’italiano, lingua e grammatica che in gran parte non possedeva e, imparando la grammatica, imparava la logica. Apprendeva una lingua e attraverso questo processo apprendeva a conoscere.

Non è mai troppo tardi…e allora in effetti era vero. Oggi invece è troppo tardi. A venti anni non c’è più nulla da fare se nei 15 anni precedenti non hai imparato a scrivere secondo grammatica e quindi logica. Sembra, ti sembra che sia solo un’assenza di congiuntivi e uno smottamento di apostrofi, accenti, punteggiatura, declinazioni, tempi dei verbi. Ti sembra, sembra sia una questione grossa ma in fondo formale. Ti sembra ci si possa sorridere sopra e andare oltre, alla sostanza. E invece se a venti anni non scrivi secondo grammatica della tua lingua significa inevitabilmente, invariabilmente che non sai pensare, organizzare il pensiero, la conoscenza. Significa niente meno che ti manca il pensiero sequenziale.

Pensiero sequenziale, grammatica dello scrivere e del pensare che ormai manca alla generazione dei quarantenni, ai trentenni, ai ventenni. Se nessuna di queste generazioni oggi ne dispone chi insegnerà agli scolari delle elementari a scrivere e pensare secondo logica e in maniera sequenziale? Nessuno, genitori e maestri hanno dismesso queste competenze. Non sanno scrivere, tanto meno a meno. Quindi tecnicamente ragionano in maniera sgrammaticata. Ecco perché è troppo tardi, almeno da noi.

In Francia ci provano a non arrendersi. Dal 2016 il dettato, sì proprio il dettato, torna obbligatorio ogni giorno nelle scuole elementari. Il dettato, quella cosa per cui devi scrivere a mano mentre il docente detta e mentre scrivi devi capire cosa scrivi e sapere come si scrive. Ma a che serve scrivere sapendo come si scrive quel che scrivi?

Tullio De Mauro, sentito da La Stampa, dice secco: “Focomelismo culturale che si è diffuso è un danno per la specie. Le parti del cervello che governano la manualità sono importanti per il calcolo. Inutile incolpare i computer e i telefonini. Il fenomeno è molto più ampio”. Marco Rossi Doria propone, quasi reclama: “ripristinare l’esame di quinta elementare come rito di passaggio” includendo tra le prove il dettato. Raffaele Mantegazza: “Ben venga l’idea di recuperare quelle forme di rigore sensato come il dettato, le poesie a memoria…insomma il pensiero sequenziale di cui i ragazzi oggi hanno tanto bisogno”.

Non solo i ragazzi ne avrebbero tanto bisogno. Di pensiero sequenziale, grammatica e logica. Ne avrebbero gran bisogno i comunicatori, giornalisti in testa, che pasticciano news e giornali e tg e talk perché allegramente arronzano participi, congiuntivi, aggettivi, avverbi e virgole e punti. Ne avrebbe bisogno il ceto dirigente, politici in testa, che parlano una lingua senza senso, sconnessa e misera quanto tronfia. Ne avrebbe bisogno la gente comune che pensa come scrive, cioè quasi mai e sempre male. Illudendosi di pensare come mangia.

Comunicatori, insegnanti, conduttori, onorevoli, antagonisti, movimenti, governanti, opinione pubblica, “top commentator” da web, gente da strada e da salotto, lavoratori e redditieri, genitori e figli…ormai quasi un paio di generazioni piene unite dal pensiero corto quanto la capacità di scrivere correttamente. E’ troppo tardi come ognun vede. E, a differenza dei francesi, non ce ne frega neanche nulla del “focomelismo culturale”. Perché ci stiamo dentro? Alla grande!