ROMA – Giro d’estate della Guardia di Finanza. Giro d’Italia con le tradizionali tappe. I venditori abusivi, decine di migliaia. E qui la cerimonia del sequestro delle merci (un milione circa di prodotti e oggetti vari). Poi la tappona del lavoro nero, d’estate più o meno uno su due. Quindi la cronometro delle irregolarità amministrative e sanitarie nel commercio. Uno alla volta arrivano tutti al traguardo. Nel gruppone ci sono uniti nella marcia gli italiani, gli immigrati in regola, i clandestini, i balneari del Sud, i ristoratori del Nord, i succhia turisti di Roma…
Ma la vera grande classica del Giro d’Italia della Finanza è l’arrampicata e fuga dei benzinai, i distributori di carburante. Stavolta ne hanno controllati circa 900 e irregolari erano circa 250. Irregolari come? La quantità di carburante erogato indicato sulla colonnina non corrispondeva al carburante effettivamente erogato. Non era proprio tutto carburante quel che finiva nel serbatoio…Una grande classica, un percorso caro e ricco di tradizione che ogni anno non vede mai mancare i partecipanti. Volendo quest’anno un po’ meno.
Da anni, molti anni, la Guardia di Finanza scopre che in media il 30 per cento dei benzinai imbroglia e ti imbroglia. Stampa registra un po’ annoiata, gente sopporta molto rassegnata. Quest’anno la novella: dal 30 per cento si è scesi al 25 per cento. Sarà un segno di crisi, dobbiamo preoccuparci? Andava avanti al 30 per cento e passa da così tanti anni, senza grandi danni per quelli scoperti dalla Guardia di Finanza, che non si può fare a meno di chiedersi: cosa è successo ai benzinai, perché un cinque per cento abbondante non imbroglia più?