Governatori piccoli piccoli, un’epidemia

di Lucio Fero
Pubblicato il 5 Novembre 2020 - 11:19 OLTRE 6 MESI FA
Governatori piccoli piccoli, un'epidemia...

Governatori piccoli piccoli, un’epidemia (nella foto d’archivio Ansa, una video conferenza tra Conte e i governatori)

Governatori piccoli piccoli. Piccoli di statura da governanti, ne hanno quella che basta per vincere un’elezione, distribuire denaro pubblico e andare in tv.

Ne hanno di statura quella che avanza per diventare e sentirsi personaggi della politica teatrante. Ma quando si tratta di abbandonare le vie che portano al consenso immediato, allora si mostrano appunto Governatori piccoli piccoli.

MASCHERE OBBLIGATE DI UNA COMMEDIA

Governatori di Regione, Governatori piccoli piccoli che on riescono ad essere che maschere. Maschere obbligate e fisse di una commedia. Commedia che continuano a mettere in scena, anche se è una commedia disperatamente fuori stagione.

Maschera obbligata della commedia Lombardia contro Roma è il Governatore Fontana. Lombardia zona rossa? “Schiaffo ai lombardi” recita la maschera fissa interpretata da Fontana. E’ da marzo che Fontana e Regione Lombardia giocano al tu chiudi io apro e viceversa. Che si fa? Il contrario di quel che dice il governo. Così se va male si può sempre dire che è colpa del governo. Appunto, Governatori piccoli piccoli. Schiaffo ai lombardi? Non sarà che schiaffo alla salute dei lombardi è star lì a questionare sui numeri dei contagi, cavillare su quelli della settimana scorsa, chiedere governo blocchi contatti e poi dichiararsi “offesi” se governo lo fa?

Offesi niente meno perché Lombardia zona rossa e Campania no. Bambini che giocano stizziti al perché io e lui no? Governatori piccoli piccoli.

ANCHE IL CRIPTO COMPLOTTISTA

Governatori piccoli piccoli, quello del Piemonte, Cirio, ha detto: “Non ci vedo chiaro nei dati del contagio”. Escluso volesse alludere a suoi personali sopravvenuti problemi di vista, il messaggio è chiaro: no  mi fido dei dati del contagio. E perché non si fida? Perché quei dati hanno messo il Piemonte in zona rossa. Ma a Cirio non la si fa, lui vede chiaro che non ci vede chiaro. E invita a guardare: non sarà che Cts, Protezione Civile, ospedali, Asl, Ministero Sanità, Fondazione Gimbe, Università, laboratori…insomma tutti questi sapientoni si sono messi d’accordo contro il Piemonte?

Difficile che Cirio ci creda davvero al complotto anti Piemonte. Ma lui allude, qualcuno ci crederà. E comunque lui potrà imprecare contro qualcuno, qualcun altro che ha messo Piemonte in zona rossa.

IL COMPLOTTO POLITICO

Governatori piccoli piccoli, irrimediabilmente piccoli. A misura peraltro del ceto politico che c’è. Gira, sembra abbia convinto anche Musumeci Governatore della Sicilia, l’idea del complotto politico: si mettono in zona rossa le Regioni governate dal centro destra (Lombardia, Piemonte, Calabria) e si fa trattamento di favore a Lazio e Campania governate dal centro sinistra.

Si fa un favore a lasciare eventualmente correre il contagio se lì il contagio corre incontrollato? Si fa un favore se si fa finta di non vedere che le ambulanze si fermano in fila fuori dagli ospedali perché ospedali pieni? Nel mondo dei Governatori piccoli piccoli la risposta è sì: trattamento di favore è mettere un buon voto in pagella anche se non sai leggere e scrivere, trattamento di favore è stare in zona gialla e non rossa così barista elettore ringrazia.

MEDIAZIONE, TRATTATIVA, PUNTO D’INCONTRO: GRANDI FOLLIE PER POLITICA PICCOLA PICCOLA

Mediazione, trattativa, punto d’incontro tra governo e Regioni, tra partiti della maggioranza tra loro…E’ la big follia di una politica piccola piccola. Coprifuoco: tu lo vuoi alle 18, lui non lo vuole proprio, tu dici alle 20…Facciamo le 22 e non se ne parli più. Una versione da “statisti” del “signora, son due etti, lascio?” del salumiere.

No, meglio: la pandemia affrontata e trattata col metro e il metodo e la consapevolezza e la responsabilità della trattativa sulle legge elettorale: tu vuoi sbarramento al 5 per cento, lui dice al 3 per cento…Facciamo 4 per cento e se in due Regioni uno arriva al 5 magari basta.

CONTE, L’HANNO TAGLIATO ANCHE LE TV

Conte premier che annuncia Italia divisa in tre fasce con relative misure anti Covid l’hanno tagliato anche le tv. Non più l’integrale della conferenza stampa. Non fa più audience e poi come show soffre della ripetitività. Fa noia, quindi tagliamo (non senza ragione se tagliate sono le domande/comizi verbosi e incompetenti di gran parte dei giornalisti).

Conte chi si affanna e danna a mediare, trattare. Ma, non fosse una politica piccola piccola, avrebbe Conte, avrebbe la politica coraggio, onestà e responsabilità di dire al paese che non c’è nulla da trattare. L’unico con cui avrebbe un senso trattare, il virus, non tratta.

Il resto, Governatori, Regioni, Comuni, partiti sono da troppo tempo maschere fisse e obbligate di una campagna elettorale eterna. Non sanno fare altro, non fanno altro. Sono nove mesi che recitano all’indignato, all’autonomo, al porta colori della tribù. Sarebbe abbondantemente ora che la finissero.

Vanno però compresi: lo avrebbero già fatto di piantarla, se non fossero Governatori piccoli piccoli di un ceto politico piccolo piccolo.