Governo asmatico alla resa d’autunno. Dice Briatore…Siamo alla frutta!

di Lucio Fero
Pubblicato il 8 Agosto 2013 - 14:23 OLTRE 6 MESI FA
Governo asmatico alla resa d'autunno. Dice Briatore...Siamo alla frutta!

Flavio Briatore (foto Lapresse)

ROMA – Appena prova a correre un po’ il fiato gli manca e quindi ad andare di corsa non ci prova nemmeno più. Anzi, appena va a passo svelto rischia una crisi, respiratoria. Ha il fiato corto il governo di Enrico Letta, quasi ogni giorno è un attacco di asma politica. Di asma politica non si muore ma neanche si vive. Di bell’aspetto e di buone intenzioni il governo e il suo premier ogni giorno indossano l’abito migliore per la passeggiata al corso: ieri erano le pene aumentate per arginare il femminicidio, l’altro ieri un capitolo qua e là del decreto del “fare” . Vanno a fare struscio al Corso il governo e il suo premier e mostrando e mostrandosi fanno mostra di precederci tutti sulla strada di un festa per tutti, dice infatti il ministro Saccomanni ad una patria televisione che, niente meno, “la recessione è finita”. Basta seguirli, con calma, passo lento e sicuro. Ma ogni giorno di struscio di governo è segnato, interrotto, sporcato da colpi di tosse di asma politica.

Asma grave, profonda che ha impedito nei primi cento giorno qualsiasi respiro lungo che non sia stato un sospiro corto di sollievo. Enrico Letta ha presentato i suoi primi cento giorni di governo come il sollievo del possibile e il possibile sollievo faticosamente realizzati. Bicchiere mezzo pieno? Pesiamo la parte vuota del bicchiere: questione e rogna dell’Imu rinviata, questione e grana dell’Iva rinviata, piano e azione di revisione della spesa pubblica che sempre più aumenta rinviati, diminuzione delle tasse sul lavoro e impresa rinviata, abolizione o limitazione dei soldi pubblici ai partiti rinviate, nuova legge elettorale rinviata. A quando, ai secondi cento giorni?

Ci vuole molto ottimismo e ingenuità per pensare che la parte vuota del bicchiere, ben più della metà, sia appunto rimasta vuota perché “tutti al mare” e ci rivediamo a settembre. La soluzione per Imu e Iva non c’è perché stanno al governo due idee contrapposte e inconciliabili: quella di chi pensa l’Imu sia la tassa più malvagia e nociva che c’è e quella di chi pensa l’Imu sia una tassa necessaria e in fondo ovvia, c’è in ogni paese una tassa sulla casa, però in Italia fatta coi piedi. E così è sull’Iva: proprio sicuri che vada fermata? Fmi, Confindustria, Ocse, Commissione Europea, Bce e chi più ne ha ne metta dicono tutti che vanno abbassate le aliquote Irpef e Irap e non l’Imu e l’Iva. E invece cresce l’Irpef regionale, l’unica cosa sulla quale l’accordo c’è di fatto tra Pdl, Pd e Sel e M5S. Neanche l’ombra di un’intesa sulla quota di spesa pubblica inutile e nociva e quindi da togliere qua e mettere là, però il linguaggio comune qui c’è: non toccare nulla. Babele genuina  poi e casino organizzato sul basta soldi pubblici ai partiti e sulla nuova legge elettorale che dovrebbe arrivare. E’ fatta di tutto questo la colossale asma politica che attacca e quasi occlude i polmoni e i bronchi e la gola e il respiro del governo.

Non bastasse, all’Imu e Iva che non si sa che fare e come fai scontenti, alle tasse sul lavoro e imprese che non si sa come far calare, alla spesa che non si ha il coraggio di modificare, alla furbizia da parlamentino nel tirarla in lungo con i soldi pubblici da portare a casa, all’eterno gioco delle tre carte sulla legge elettorale, a tutto il vuotissimo bicchiere si è aggiunto il carico da undici come a briscola, anzi l’asso spazzatutto come solo nella politica italiana. Silvio Berlusconi esentato, graziato, esonerato, perdonato, insomma fate come vi pare, ma Silvio Berlusconi che non sconta la pena cui è stato condannato. Silvio Berlusconi esentato, esonerato, perdonato o quel che sia ed entro settembre-ottobre. Vedete come dovete organizzarvi al Quirinale, in Parlamento e al governo per garantire questo risultato, vedete voi. Ma fatelo fa sapere Berlusconi e con lui tutto il Pdl. Altrimenti va tutto a…No,  proprio così non dicono sotto sentenza Ruby, ma il concetto è quello: altrimenti addio governo e chi se ne frega della stabilità,se ne riparla dopo le elezioni.

Governo asmatico in piena estate, asmatico forte e destinato alla rea d’autunno. La resa dei conti o più probabilmente la resa e basta. A far da argine e baluardo allo scivolare verso la crisi e le elezioni Giorgio Napolitano o meglio il suo rifiuto di sciogliere le camere se la legge elettorale è ancora quella con cui si è votato, inutilmente, a febbraio. Argine e baluardo rinforzati dal fatto che la Corte Costituzionale a dicembre dichiarerà quasi certamente incostituzionale la legge detta Porcellum e quindi come si fa ad eleggere in autunno 2013 un Parlamento con una legge non conforme a Costituzione? Bella domanda, bella e giusta. Cui si affianca la gemella domanda: come si fa  tenere in vita un Parlamento che risultasse eletto a febbraio 2013 con una legge non conforme a Costituzione?  Si fa, si fa: ad esempio si vota a marzo 2014 e si fanno tutti più o meno contenti. Oppure si fa lo stesso e si vota a novembre perché l’assedio dei fatti e misfatti stritola il governo già asmatico di suo. Berlusconi senza salvacondotto rovescia tavoli e governi, il Pd non ce la fa più a giurare con non lo “grazia” Berlusconi e soprattutto non ce la fa più neanche lui a rinviare tutto, la cosa che gli riesce meglio al Pd…O un litigio che degenera sull’Imu o un pretesto che si affaccia sull’anti omofobia. Si fa, si fa, si può fare in tanti modi.

Si può fare a novembre o meglio a marzo, si può votare la seconda volt in un anno o al massimo in dodici mesi sperando sia la volta buona. Votare per chi, per cosa? Per Silvio Berlusconi, ovviamente. Qualcuno dice, nel caso Silvio fosse occupato o impedito dalla legge e dalle pene, per Marina Berlusconi. Il che fa lo stesso e tutto il paese accetta, anzi trova ovvio e naturale che faccia lo stesso. Marina che regge il moccolo politico a Silvio, che poi Silvio torna. La raccontano come la trovata più semplice del mondo, neanche il governo fosse una casa privata di cui si lasciano ovviamente le chiavi ai figli. E dall’altra parte? Riusciranno Bersani, Epifani e Franceschini a impedire che Matteo Renzi sia il candidato e riusciranno, qualora Renzi fosse il candidato, ad aiutarlo seriamente a perdere? Il gruppo dirigente del Pd è impegnato allo spasimo in questa che è l’unica battaglia che oggi sembra in grado di vincere: sconfiggere Renzi e ammazzare definitivamente il Pd.

Ma questa, insieme a quella di Grillo ad autunno, non son storie “altre”, son storie intrecciate. Per ora fermiamoci alla storia della resta d’autunno del governo che mai fu nonostante il suo battesimo “delle larghe intese”. Non senza registrare un significativo e ormai consolidato mutamento del costume e, perché no, della cultura. Importanti testate giornalistiche titolano i loro servizi sotto la dicitura: “Dice Briatore…”. Flavio Briatore che dice dell’alleanza Pdl-Pd, della politica fiscale di Enrico Letta, che valuta e soppesa e promuove Marina Berlusconi. Flavio Briatore sempre più ospite in televisione, anzi sempre più maitre a penser riconosciuto che ospite semplice. Flavio Briatore, quello del “sogno e del “top dei top”. Sì, proprio lui, proprio lo stesso. Dice Briatore si legge sulle home page di grandi quotidiani. Flavio Briatore la fonte, la voce, quello che sa a cui chiedere. Briatore dice…Quindi, se è lui a “dire”, si può tranquillamente noi tutti dire e sapere che senza dubbio siamo alla frutta, e anche oltre.