Imu 2013 abolita, Berlusconi senatore in sonno. Le rose di Letta, se fioriranno

di Lucio Fero
Pubblicato il 27 Agosto 2013 - 13:32 OLTRE 6 MESI FA

Imu 2013 abolita, Berlusconi senatore in sonno. Le rose di Letta, se fiorirannoROMA – Domenica mattina e per tutto il giorno la crisi di governo era cosa fatta e le elezioni anticipate solo una questione di date. Lunedì pomeriggio la crisi non c’è più, figurarsi le elezioni. Sparito anche il Berlusconi furioso e disperato, quello raccontato per filo e per segno da ogni cronaca di destra e sinistra e di centro per tutta la domenica. Qui qualcuno è bipolare, non nel senso dell’aggregarsi politico ed elettorale su due poli che alternativamente fanno maggioranza o opposizione. No, bipolare nel senso del disturbo comportamentale. Delle due l’una: o il Silvio Berlusconi che cambia radicalmente, repentinamente e ripetutamente idea, anzi umore, a seconda dell’ora della giornata, della brezza e del ghiribizzo, il Silvio Berlusconi compulsivo-ossessivo che decide lo strappo, poi la ricucitura, poi lo sfascio, poi la ricostruzione, poi l’attacco, poi la tregua, il ricatto, poi la “spiega”, l’ultimatum e poi l’avviso…O questo Berlusconi esiste davvero e allora la crisi italiana è anche competenza degli infermieri o almeno zona da bonificare con farmacologia tosta anti depressiva, oppure paranoico è il racconto, la narrazione, il linguaggio della comunicazione di massa.

Come che sia davvero ormai nessun lo sa ma presto ciascun lo scoprirà. Domenica era tregenda e tempesta, guaio e rovina. E, a seguir la traccia dei soldi molti ci hanno creduto sfilandosi dalla Borsa italiana. Ma lunedì e ancor più martedì è un annunciar rose. Le rose di Letta, sarebbero due. La prima è, sarebbe, la cancellazione totale dell’Imu 2013 sulla prima casa. L’Imu era una tassa che si pagava in due rate:  giugno e dicembre. La rata di giugno 2013 non si è pagata e non si pagherà, questo nessuno lo discute più. Via, andata, cancellata. E quella di dicembre? Per annullare anche questa non ci sarebbero i soldi. Però il Corriere della Sera di martedì mattina annuncia in solitudine un plausibile scenario. Eccolo: Letta non può dare al Pdl l’occasione e il pretesto Imu per rompere. Letteralmente costi quel che costi, anche il famoso paio di miliardi che costa annullare anche la rata di dicembre dell’Imu sulla prima casa.

Per cui quei soldi si trovano anche se non ci sono, altrimenti è la crisi di governo e di soldi ce se ne rimettono molti di più. Al Pd che vuol far pagare l’Imu sulla prima casa già a dicembre ai benestanti (dice “ricchi” il Pd ma in realtà punta ai circa dodici milioni di possessori di case A2, cioè a grandi linee i benestanti che è cosa molto diversa dai ricchi) Letta concede poco e nulla. Al Pdl che vuole annullare l’Imu prima casa Letta concede quasi tutto. Risultato: a dicembre non si paga, tutta l’Imu 2013 è cancellata. Ovviamente l’Imu si ripaga dal 2014, anche sulla prima casa. ma si chiamerà con un altro nome e sarà un’altra tassa, di questo non cale occuparsene adesso. Come nulla importa che l’abolizione della tassa sulla prima casa sia sconsigliata da Fmi, Ocse, Bce, Fmi, Ue e anche dalle reali necessità fiscali del paese (le vere tasse da abbassare sono quelle sul salario e sull’impresa, non quelle sulla proprietà e i consumi). Se non si cancella la rata Imu di dicembre si offre una ragione, un pretesto, un trampolino…se non si cancella la rata Imu di dicembre si cancella il governo. Quindi si cancella la rata. Plausibile, possibile: mancano un paio di miliardi ma accise qua, bollo là…

La seconda rosa di Letta è il Berlusconi senatore in sonno. Lui ha detto che se in Parlamento votano per la sua decadenza dal seggio (come da legge che fa decadere i condannati in via definitiva) fa cadere il governo perché non sopporta l’onta di governare insieme con chi lo ritiene indegno del mandato parlamentare, insomma il Pd. Ma il Pd non può certo votare in Parlamento contro la legge e quindi a favore di una legge speciale valida solo per Berlusconi. Salverebbe così il governo Letta ma contemporaneamente gli toccherebbe sciogliersi e annullarsi, risparmiando la fatica ai suoi elettori. Quindi che si fa? Né, l’uno e né l’altro: si mette il senatore Berlusconi in sonno o meglio si fa diventare Berlusconi un senatore in sonno.

Come avviene il “magheggio”? Niente di nuovo, la “magia” è sempre la solita, quella che ciascuno di noi conosce nella vita pubblica grande e minima: si rinvia. Il Parlamento, nel caso il Senato, rinvia alla Corte Costituzionale la questione se Berlusconi decade o no da senatore. Per la risposta ci vorrebbero sette-otto mesi (in altri paesi un mese). Sette-otto mesi sono un buon, ottimo bottino. E se prima arriva, e arriva, l’interdizione dai pubblici uffici decisa dal Tribunale di Milano? Di nuovo Berlusconi non può fare il senatore. Ma quella arriva, vai a sapere quando arriva, magari tra due o tre mesi. Nel frattempo settembre è passato, anche ottobre forse, la questione è alla Consulta, il governo c’è ancora, l’Imu non si paga: il più arronzato ma anche il migliore dei mondi possibili.

Ma il Berlusconi senatore in sonno si può fare? Secondo Violante ex presidente della Camera del Pd sì, si può fare. Secondo quasi tutti gli altri nel Pd no, non si può fare. accusato spesso ingiustamente di “inciucio” in mille altre occasioni, stavolta il Pd sottoscriverebbe il massimo degli “inciuci” possibili. Incasserebbe una sconfitta politica e di sostanza economica sull’Imu e una devastante crisi di coscienza, ruolo, identità e consenso sulla messa in sonno di Berlusconi senatore. In cambio si terrebbe il governo Letta e l’improbabile riconoscenza a futura memoria del paese salvato da un devastante “muoia Berlusconi con tutti gli italiani” decretato da Arcore.

Se son vere rose quelle di Letta fioriranno o spariranno in fretta rivelandosi per ortiche. La prima, quella dell’Imu cancellata, della rosa ha l’odore anche se non la sostanza. La seconda, quella di Berlusconi in sonno, è un cardo spinoso. Vedremo se e chi le metterà in un unico mazzo da spedire a quale indirizzo.