Assalto all’Inps, gli rubano soldi da dentro e da fuori

di Lucio Fero
Pubblicato il 27 Ottobre 2015 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA
Assalto all'Inps, gli rubano soldi da dentro e da fuori

Assalto all’Inps, gli rubano soldi da dentro e da fuori

ROMA – Sibari, Calabria: un ex dipendente Inps fabbricava dal nulla “eredi” di pensionati con indennità di accompagnamento. Fabbricava, sapeva come fare visto il suo precedente lavoro, falsi verbali di visita medica collegiale che attestavano invalidità, false invalidità, falsi parenti, false identità anagrafiche, falsi atti testamentari, falsi conti correnti. Ne ha fabbricato 456 di falsi eredi, quindi di falsi diritti a soldi veri dell’Inps. Ci ha fatto sopra milioni di euro prima di essere fermato.

A Napoli nel sistema informatico Inail erano state inserite 24 pensioni da documentazione falsa. Solo 24? Quelle trovate…

A Pisa un cittadino ha nascosto per quasi dieci anni la morte della zia e ha continuato a prenderne la pensione, bottino 125 mila euro. A Cremona intascavano la pensione del padre deceduto, bottino 400 mila euro. A Reggio Calabria emigrati rientravano dall’estero giusto in tempo per farsi assegnare la pensione sociale e poi sparivano, bottino 300 mila euro. A Viterbo quattro dipendenti Inps “aggiustavano” le pratiche, bottino 560 mila euro. In Calabria migliaia di falsi braccianti, finte malattie, maternità inventate…, bottino milioni e milioni. A Castrovillari un solo imprenditore, uno solo, ha inventato 475 dipendenti e 36 mila giornate lavorative. Falsi contratti di affitto dei terreni, bottino mezzo milione…

Si stima che nel 2015 le truffe scoperte ai danni dell’Inps arriveranno a un monte di circa 200 milioni, quelle scoperte. La vera notizia è comunque quella su cui si sofferma Francesco Grignetti su La Stampa: l’avvio del raffronto tra banche dati Inps, Regioni, Agenzia Entrate sta rendendo visibili cose che voi umani…

Rubare soldi all’Inps, sport nazionale. Ecco quel che sta diventando visibile. Migliaia, forse decine di migliaia di italiani che da fuori tolgono all’Inps i soldi per prestazioni assistenziali non dovute. Quelli che non dicono la verità sui loro redditi, sui loro parenti, sui loro malati. Decine, forse centinaia di migliaia. E altre migliaia, forse decine di migliaia che per un po’ o per molto po’ continuano a mettersi in tasca la pensione del parente morto. Una distrazione alquanto di massa. E imprenditori che inventano posti di lavoro e lavoratori che neanche esistono per spillare soldi all’Inps: centinaia, migliaia di casi. L’ultimo gigantesco caso in Campania, ma mica solo al Sud.

E’ l’assalto all’Inps, l’assalto da fuori. Ma c’è anche l’assalto da dentro: funzionari complici, dipendenti che non vedono o collaborano con l’imbroglio o, è accaduto, ne traggono profitto intascando premi aziendali gonfiando i numeri delle irregolarità scovate. Da dentro e da fuori, rubare soldi all’Inps. Non così fan tutti ma di certo così fan molti. Forse gli stessi che più forte piangono e più alto strillano contro i tagli…all’Inps.