“Iva subito allo Stato ci uccide”, infatti restava in tasca alle aziende

di Lucio Fero
Pubblicato il 6 Febbraio 2015 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA
"Iva subito allo Stato ci uccide", infatti restava in tasca alle aziende

“Iva subito allo Stato ci uccide”, infatti restava in tasca alle aziende

ROMA – Grido di dolore e disperazione di aziende fornitrici e costruttori che lavorano per lo Stato e la Pubblica Amministrazione. La Stampa correttamente titola. “I fornitori dello Stato in rivolta, versare subito l’Iva ci uccide”. E poi Roberto Giovannini spiega come si sviluppa la rivolta anti “split payment”.

Spieghiamo anche noi: fino ad oggi lo Stato compra da un fornitore merce per 100 euro. Però gliene paga 122 perché c’è l’Iva da pagare. Poi il fornitore pagato dallo Stato girerà i 22 euro di Iva allo Stato. Adesso il governo ha deciso che d’ora in poi lo Stato paga 100 euro e i 22 se li tiene direttamente senza farli passare per le mani e le tasche delle aziende.

Perché allora le aziende gridano al delitto di governo? Per due motivi, l’uno confessato, l’altro un po’ meno. Il primo motivo: quei 22 euro di Iva in cassa servono alle aziende per avere liquidità che oggi non hanno. Sono soldi dello Stato ma fino a che stanno in cassa in azienda sono dell’azienda.

Secondo motivo: quei 22 euro da versare allo Stato perché dello Stato sono mentre stanno nelle casse delle aziende fornitrici diventano molti di meno da versare alla fine. Perché le aziende compensano l’Iva da versare con detrazioni, Iva versata a loro volta a sub fornitori, fatture un po’ gonfiate, finanza diciamo così creativa a livello aziendale. Insomma i 22 euro di Iva ogni cento che lo Stato versava e versa alle aziende in attesa di rientrarne in possesso perchè l’Iva è sua e non delle aziende venivano e vengono tagliuzzati, elusi, insomma allo Stato non tornavano mai tutti e tutti interi. Le aziende, a torto e/o ragione se ne tenevano e se ne tengono buona parte.

Non a caso il Tsoro ha stimato almeno un miliardo di maggiori entrate dallo split payment”, dall’Iva subito senza girare, stazionare, e sparire nelle tasche delle aziende fornitrici. Non a caso queste gridano di dolore. Magari è anche vero che per molte aziende il margine di redditività sta proprio in quel 22 per cento circa di soldi prima trattenuti e poi non versati del tutto alla Stato. Magari senza questa “risorsa” molte aziende non ce la fanno. Magari è pure vero che senza tenersi in tasca i soldi non suoi qualche azienda muore. L’Italia è fatta così, si regge, ha tra i suoi pilastri colonne storte che se le raddrizzi viene giù tutto e se le lasci come stanno degradano da malta a fanghiglia.