Lega/Berlusconi: 70 mld dal Sud al Nord. Elettori Pdl in conflitto di interesse

di Lucio Fero
Pubblicato il 8 Gennaio 2013 - 14:32 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I conti li ha fatti e pubblicati La Stampa e più o meno coincidono con quelli dei “ragionieri” pubblici e privati e perfino con quelli propagandati dalla Lega: dal Sud al Nord si trasferirebbero 70 miliardi all’anno. Roberto Maroni ne ha calcolati circa 20 che dal Sud ritornano nella sola Lombardia, Matteo Salvini che pure con Maroni quasi ci dorme, non ha voluto fare la figura del “braccino corto” e ha detto: 40 miliardi. La Lega tutta, lombarda e veneta e piemontese calcola che nel 2010 le tre Regioni abbiano versato di tasse 195 miliardi di cui 126 “finiti negli sprechi di Roma”. Secondo questo metro, e applicando la regola del 75% delle tasse che resta in casa, di quei 195 ne dovrebbero restare in Lombardia, Veneto e Piemonte circa 150. Il doppio di quelli che Lega dice restare e casa. Forse, anzi certamente la Lega esagera un po’, però se parte la regola del 75%, in Campania, tanto per fare un esempio, diminuiscono della metà i soldi per la Sanità.

Cosa è questa regola del 75%? L’ha firmata, accettata Silvio Berlusconi. Era una condizione di Roberto Maroni per fare l’accordo elettorale Pdl/Lega. Se Pdl e Lega vincono le elezioni le Regioni del Nord, e poi su suppone tutte le altre, tratterranno sul loro territorio, insomma spenderanno solo per se stesse e per i loro residenti, il 75% delle tasse pagate. Rispetto alla attuale situazione un trasferimento appunto di circa 70miliardi all’anno dal resto d’Italia, Sud soprattutto, alle tre Regioni del Nord. Qualunque cosa se ne possa pensare, incubo o sogno che appaia, si fa prima a dichiarare sciolta l’Italia. E comunque è un bel conflitto di interesse.

Conflitto di interesse al solito di Berlusconi? No, conflitto di interesse evidente, palese e mastodontico dentro l’elettorato del Pdl, di Berlusconi. Se voti Pdl, se il Pdl vince le elezioni, se il Pdl mantiene promesse e impegni di campagna elettorale…Molti se, ma se vanno tutti a segno e se sei un elettore Pdl dell’Italia del Sud ti potresti ritrovare ad aver votato per dimezzare o quasi i soldi pubblici sul tuo territorio. Se invece sei un elettore Pdl del Nord Italia avresti votato per aumentarli eccome i soldi pubblici sul tuo territorio. Conflitto di interessi in un solo elettorato, faranno di tutto per oscurarlo, eppur si vede.

Inutile dire che ovviamente la questione vera non è quella delle “quote” di tasse da trattenere qui o là, al Nord o al Sud. La vera questione è che il 60% della spesa pubblica italiana, quella pagata con le tasse di tutti al Nord, al Sud e al Centro, è come si dice in gergo tecnico “deresponsabilizzata”. Cioè si può spendere senza che chi spende si preoccupi o sia responsabile del dove e come si trovano i soldi. Questi sono gli effetti di una ideologia e prassi del governo locale che porta a sprechi, clientele, abusi e peggio sia al Sud che al Nord del paese. Questo è l’ingiusto “bottino” ottenuto attraverso una pressione fiscale obbligata a finanziare, pagare una spesa pubblica che è più della metà del Pil. Accaparrarsi una quota maggiore del “bottino” non fa cessare la rapina, stabilisce solo chi tra i membri della banda è il più forte.