Lega fa secessione immigrati: da noi no, in Sicilia e Finlandia sì

di Lucio Fero
Pubblicato il 8 Giugno 2015 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Salvini

Matteo Salvini

ROMA – Era più onesto, con se stesso e con gli italiani tutti, il “Trota” Bossi, il giovane Bossi quando giocava sul personal computer a ” colpisci e affonda il barcone”. E sono più onesti quelli, tanti, che sui social network intimano e implorano di affogarli tutti, i neri, prima che sbarchino. Più onesti, intellettualmente, politicamente e moralmente onesti gli ammazza-negri senza e senza ma di quanto non lo siano Roberto Maroni, Luca Zaia, Giovanni Toti e Matteo Salvini che i tre Governatori di Lombardia, Veneto e Liguria guida, imbecca, istruisce.

Dicono i tre Governatori con mossa concertata: qui da noi neanche uno di quelli che scendono dai barconi (Zaia, che è di gran lunga il più acculturato dei tre, specifica che il Veneto non respinge immigrati, ne ha già mezzo milione e gli servono, respinge i profughi e i clandestini). Dicono i tre Governatori che i Prefetti non devono permettersi di cercare alloggio per profughi neri sul territorio delle “loro” Regioni. E che i Comuni e sindaci che dovessero ospitare neri profughi nelle “loro” Regioni saranno puniti nella forma di minor o niente soldi dalla Regione ai Comuni collusi col negro.

Non sono onesti nel loro dire quei tre e non lo è il regista in capo della mossa concertata. Non sono onesti con la realtà, non sono onesti neanche con chi li vota perché tengano lontani i neri, non sono onesti neanche con la xenofobia, anche alla paura per lo straniero i tre del coro dei Governatori e il direttore del coro raccontano balle.

Primo, non è il “loro” territorio. Non c’è, non esiste lo Stato autonomo della Lombardia o del Veneto o della Liguria. Non sono Maroni, Zaia e Toti capi di Stato o primi ministri. Non hanno l’autorità per vietare, non hanno confini da presidiare, i loro “ordini” in materia di ordine pubblico, sicurezza dello Stato, politica internazionale valgono nulla, sono nulla. Fingersi, atteggiarsi a quel che non sono è prendere per i fondelli in primo luogo i propri elettori che magari ci credono Maroni, Zaia o Toti possano dare ordini ai prefetti, alla polizia e possano mandare i “vigili regionali” a chiudere le frontiere. Perfino l’elettore più razzista dovrebbe diffidare di chi gli vende la merce fasulla di una secessione cialtrona sugli immigrati.

Secondo, il da noi no significa dagli altri sì. Nessun profugo in Veneto, Lombardia e Liguria cioè tutti in Campania e Sicilia e Lazio e Piemonte e Puglia e Sardegna…Insomma la soluzione degli statisti Zaia, Maroni, Toti e Salvini è…metterla a quel posto agli altri italiani. Ma mica solo agli italiani. Con sublime coerenza quelli che gridano in Lombardia, Veneto e Liguria no sono gli stessi che vogliono che in Finlandia sì. In Finlandia e in Olanda e in Danimarca e in Germania e in Francia…i leghisti sono i più fieri e arditi nel denunciare che l’Europa lascia sola l’Italia e non si prende profughi. Ognun vede con quale credibilità i Salvini, Maroni, Zaia e Toti possono chiedere, esigere che gli altri d’Europa si prendano in casa profughi neri. Con la credibilità, in realtà con la faccia tosta e di tolla, di chi dice: da me nessuno, da te tutti.

Terzo, e qui si raggiunge davvero l’apice, i soldi che Regione Lombardia, Veneto e Liguria minacciano di tagliare a Comuni e sindaci collusi coi profughi neri non sono di Regione Lombardia, Veneto e Liguria. Sono soldi dello Stato, dello Stato italiano che li versa alle Regioni. Ma Maroni, Zaia e Toti fanno finta di non saperlo e minacciano una secessione ancora una volta cialtrona perché non solo senza un euro ma addirittura con gli euro altrui.

Altrui, proprio altrui perché lo Stato italiano e il governo di Roma sono per il Coro dei Governatori e il Direttore del Coro proprio l’altrui, altra cosa, l’estraneo, il nemico. Infatti intimano ai prefetti di non obbedire al governo, annunciano presidi (intimidatori?) alle Prefetture, proclamano che sui “loro” territori quel che decidono il governo e lo Stato non valgono.

Non sono onesti, né con la realtà e neanche coi loro elettori. Maroni poi non è lo con se stesso molto più degli altri. Da ministro degli Interni distribuì profughi neri anche a chi diceva di non volerne in casa. Ci sono documenti, filmati, registrazioni. Da ministro degli Interni sapeva che se non li distribuisci a tutti, che fai, li ammazzi? Maroni sa qual è la realtà, la realtà per tutti. Ma mente sulla realtà. Con minori attenuanti degli altri tre. Quello con più attenuanti è Toti. Toti ha una grandissima attenuante che è quasi un alibi: lo spessore minimo politico. Uno che oggi dice: in Liguria non ne prendiamo neanche uno perché va fatto il blocco navale e vanno fatti i campi profughi in Libia…uno che quindi ha varato spedizione e invasione militare della Libia contro Putin, Onu, Usa e Isis contando sugli uscieri del consiglio regionale a Genova, cristianamente merita il non sa quello che dice. E infatti non lo sa, ripeteva fino a ieri pari pari quel che diceva Berlusconi, adesso il suo grande passo avanti è ripetere pari pari quel che dice Salvini, quel che Salvini dice di dire.

Non è onesto il Coro dei Quattro nella sua Cantata anti nero. Sanno di non avere poteri che non hanno ma nulla loro importa della realtà. Sanno di non poter respingere le leggi dello Stato, l’immigrazione, la logia, i rapporti di forza. Ma ne approfittano, loro gridano che respingeranno quelli che gli manda il mondo, in realtà giocano a respingere quelli che gli mandano Renzi e Alfano. E’ il Coro dei Quattro come quelli che ai margini di un incidente stradale provano a vendere caldarroste o occhiali da sole. Anche, perfino chi pensa di dover e poter vivere in un paese “immigrato free”, anche il razzista più consapevole di sè dovrebbe vedere che il Coro dei Quattro è una bancarella ambulante con sopra merce tarocca.

E gli altri, sono onesti nel dire gli altri? Non mentono i vari Renzi e Alfano e, si perdoni l’impropria proporzione, Papa Francesco non mente certo. Ma tutta la verità non la dicono. La verità è che l’immigrazione e anche il rifugio politico dovuto, obbligatorio per legge internazionale e per minima legge umana, non sarebbero la mamma e il papà del fastidio e odio per lo straniero se…

Se lo Stato italiano risparmiasse al cittadino italiano l’assedio degli ambulanti clandestini, l’asfissia quotidiana dell’accattonaggio, il ricatto dei racket del parcheggio, l’oltraggio dei campi rom senza regole…

Se i soldi che giustamente e doverosamente si spendono per l’accoglienza non se li mangiassero i molti e troppi ladri della politica e della società civile…

Se ci fosse una politica dell’immigrazione che chiama in Italia manodopera specializzata e competente e studenti stranieri a studiare in Italia…

Se un dannoso e muffito terzomondismo non si fosse unito ad un altro equivoco mentale della sinistra e se fosse chiaro e netto che i “valori” di culture che prevedono, amano e coltivano l’inferiorità razziale della femmina, la teocrazia, il diritto di un clero a dirti per legge come amare e morire  e far sesso altrimenti se infedele e quindi non cittadino, non sono valori da noi accettabili e neanche da noi importabili…

Se si dicesse la verità, tutta la verità e cioè che duecentomila si spargono sul territorio, e forse anche quattrocentomila ma poi arriva una cifra che non la spargi più e devi dire basta, basta anche rispedendo indietro…

Se si sapesse che rispedire, rispedire a chi? Se non ci sono Stati che accettano di riprendere…

Se si dicesse la verità e la verità è che tutto è maledettamente complicato e difficile e che non esiste “la” soluzione e che sono favole, balle quella del non ne prendo nessuno e quella dell’accogliamo tutti…

Se, se, se…pare che siam proprio ridotti che se si pensa e dice la verità non si prendono voti. E di questa canzone il Coro dei Quattro, Salvini, Zaia, Maroni, Toti, è il migliore interprete.