De Magistris esce dalla Nato. Come Caligola col cavallo

di Lucio Fero
Pubblicato il 17 Aprile 2018 - 10:26 OLTRE 6 MESI FA
Luigi De Magistris esce dalla Nato per il sottomarino. Come Caligola col cavallo

De Magistris esce dalla Nato. Come Caligola col cavallo (foto d’archivio Ansa)

ROMA – De Magistris esce dalla Nato.

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Prendendo sul serio e alla lettera le parole pronunciate e i testi scritti e diffusi dal sindaco di Napoli, questa è la logica e inevitabile conclusione: De Magistris Luigi in nome dei poteri a lui conferiti dall’essere stato eletto sindaco battezza di fatto un nuovo Stato, la Repubblica o Principato e Comune o quel che sia, di Napoli.

Nuovo Stato autonomo e sciolto dalle leggi che impacciano e imbrigliano l’Italia. E che quindi proclama la sua rottura con il patto militare detto patto Atlantico. Insomma De Magistris esce dalla Nato.

Pochi giorni fa De Magistris con apposita manifestazione di piazza era uscito anche dalla Ue, Bce e moneta unica ripudiando il debito del Comune di Napoli. Se ne sono accorti in relativamente pochi ma De Magistris non si è perso d’animo e ha messo a punto l’altro fondamentale elemento della politica della Repubblica-Principato-Comune autonomi di Napoli: quella estera e di difesa. Dopo la politica economica (si ripudia il debito pregresso), ecco quella estera: fuori Napoli dalla Nato e fuori la Nato da Napoli.

Per comunicare al mondo la novella De Magistris sindaco ha scelto la formula di una lettera all’ammiraglio. L’ammiraglio è quello italiano da cui dipende il traffico navale nel porto di Napoli. Scrive De Magistris all’ammiraglio di aver appreso che forse un sottomarino atomico americano è entrato in rada e forse lo stesso sottomarino, essendo della Marina militare Usa, ha partecipato e partecipa, niente meno, che a missioni militari. Forse perfino quella dell’attacco in Siria.

De Magistris fa sapere che tutto questo è deplorevole,deprecabile e non dovrà mai più ripetersi. E invita l’Ammiraglio a chiudere il porto di Napoli alle navi militari americane se armate. Il tutto in nome della proclamazione, carta canta, in Consiglio Comunale di Napoli città denuclearizzata.

Con pazienza l’Ammiraglio fa sapere a De Magistris che insomma…il traffico e i movimenti di navi militari italiane e alleate nella rada e nel porto di Napoli non dipendono, non sono sotto l’autorità del sindaco e della giunta. Ci sarebbero i governi nazionali, le alleanze internazionali. Con gentilezza l’Ammiraglio fa presente a De Magistris che nella sua richiesta-ordine il sindaco si è, diciamo così, allargato un po’. Anzi, molto più di un po’.

Ma De Magistris non è uomo da arretrare di fronte…alla realtà. Vuole investire parlamento e governo della sua decisione, vuole che tutti prendano atto che se De Magistris non vuole, sommergibile non entra. Trump, Putin, Nato, Roma, Parigi, Londra, Pechino..? Se De Magistris non vuole, sommergibile non entra.

Poi si saprà che il sommergibile atomico americano è entrato nella rada di Napoli settimane prima dell’attacco alla Siria e che non ha mai attraccato alla banchina del porto e che, soprattutto, era lì perché impegnato in manovre militari con unità navali di paesi nato, Italia ovviamente compresa. Quindi una sceneggiata, un teatro quello del sommergibile che dal mare di napoli spara missili contro la Siria.

Sceneggiata, teatro. E qualcosa in più. C’era una volta a Roma un imperatore di cui la leggenda narra nominasse senatore il suo cavallo. Faceva così, narra la romanzata storia, non perché fosse folle ma perché follemente innamorato di se stesso. C’è un sindaco a Napoli narrano le cronache che, follemente innamorato di se stesso, esce dalla Nato, dall’euro, gioca con il suo Stato immaginario e fa nella sua mente di Napoli il Principato-Comune autonomi di Luigi Primo.