La calda estate dell’ispettore Renzis: Roma rubata, scuola rapita, scasso confini

di Lucio Fero
Pubblicato il 11 Giugno 2015 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA
La calda estate dell'ispettore Renzis: Roma rubata, scuola rapita, scasso confini

L’ispettore Tibbs

ROMA – C’è uno scasso ai confini d’Italia e l’Ispettore Renzis non sa cosa fare. Peggio, di fatto può fare quasi niente. Non si regge, non regge la situazione politica e sociale perché dallo scasso alle frontiere passano circa mille profughi al giorno. E non c’è per l’Ispettore Renzis nessuno scassinatore da arrestare, nessun bottino da recuperare. Nemmeno un’indagine da avviare. E’ tutto chiaro ed è tutto o quasi fuori dalla portata dell’Ispettore Renzis. Profughi, migranti, clandestini arrivano e arriveranno, si spargono per l’Italia. Dall’Italia non escono se non illegalmente. L’Italia non sa che farsene né che fargli fare. Non è in grado di farli lavorare, non sa mandarli a scuola, riesce solo a tentare di nasconderli nel territorio sperando che sia la dispersione ad asciugare il problema.

Ma l’Italia non assorbe più e quindi la dispersione non asciuga. Sindaci di ogni colore fuggono come la peste l’idea di prendersi in carico un edificio magari degradato e ficcarci dentro decine di profughi a vegetare. Stazioni ferroviarie diventano campi profughi. Profughi fuggono dai pullman da cui sono stati appena fatti scendere. Sono tanti, sono troppi. Non tanti e non troppi in cifra assoluta ma per l’Italia, popolo, gente, istituzioni, politica sono davvero troppi. Non si sa accoglierli, non si sa respingerli. E l’Ispettore Renzis sta in mezzo alla tempesta esposto ad ogni vento. Niente rinforzi dall’Europa, mugugni perfino dagli agenti fidati del Commissariato Italia.

Dovrebbe l’Ispettore Renzis bloccare qualche incursione di barconi, affondarne qualcuno in porto. Ma non può, non glielo fanno fare Onu, Usa, Russia…per non parlare dei libici stessi. Dovrebbe impedire, smetterla di spargerli ancora sul territorio. Ma se li concentra in un luogo per tanti allora è lager. Se li lascia in giro presto sarà scontro tra bianchi e neri…Quello dello scasso ai confini è il più tosto e velenoso caso della calda estate dell’Ispettore Renzis.

Il secondo caso sulla scrivania dell’Ispettore è Roma rubata. Già, gli hanno rubato la Capitale. O meglio, la Capitale è piena di ladri, anche e soprattutto nel “ceto dirigente” della Capitale. Roma è una certificata fabbrica di furto di denaro pubblico. Con la partecipazione attiva della politica, dei partiti, del consiglio comunale, degli eletti al comune e alla Regione. Il Pd c’è dentro e non per caso, è tra i ladri di Roma. E il sindaco Marino che non risulta abbia rubato un euro non si è accorto di nulla. A che serve un cieco a fare la guardia mentre si rubano Roma? L’Ispettore Renzis può rimuovere il cieco, arrivano probabilmente al suo posto mica i “buoni” di Renzis, arrivano i nemici di Renzis. Oppure può tenere lì il cieco e magari andare a sbattere insieme a lui. Come lo risolve l’Ispettore Renzis il caso di Roma rubata? Se arresta i ladri rischia di perdere le guardie, se non arresta gli tolgono il Commissariato Roma. Secondo insolubile caso nella calda estate.

Terzo caso: il rapimento, il sequestro della scuola. Scuola sequestrata a fini di estorsione e ricatto dai sergenti (alcuni) della squadra dell’Ispettore e soprattutto dai sindacati di docenti e bidelli (guai a chiamarli così). L’Ispettore Renzis voleva assumere 10omila, spendere tre miliardi nella scuola e avere insieme una scuola meno immobile, professori più competenti e più competenti perché meglio pagati, finalmente valutati e messi in cattedra non solo per anzianità di precariato e immobilità di graduatoria. Ma è in corso il sequestro di scuola: i senatori del Pd anti Ispettore stanno bloccando tutto, tengono la scuola lontana dalla legge di riforma. Ancora 20 giorni e l’Ispettore dovrà rinunciare all’indagine, abbandonare la legge, lasciare la scuola ai suoi sequestratori che la libereranno a fine mese quando avranno la garanzia che nulla cambia che nulla si muove. Se l’Ispettore Renzis è costretto a rinunciare, a rimandare, a insabbiare le sue indagini per mancanza di agenti, se gli si possono prendere in ostaggio sotto il naso i pezzi più importanti della città, che Ispettore è, a che serve?

Renzi, Matteo Renzi di fatto impotente sulla questione migranti, di fatto lì a prendere colpi con la sola reale contro misura della speranza non siano colpi troppi forti. Renzi al bivio Roma dove se va di qua perde, se va di là perde. Renzi senza numeri al Senato che gli assicurino sia governo davvero. Renzi contro cui, vista la calda estate, è cominciata la grande rivincita, la rivincita di tutti coloro e di tutte le Italie che non tollerano ( nel senso clinico medico del termine) cambi nel mercato del lavoro, nel fisco, nel percorso di formazione, nella Pubblica Amministrazione, nell’amministrazione della Giustizia, nel sistema legislativo, negli equilibri tra lobby…Una vasta coalizione che ora è passata all’attacco.

La calda estate dell’Ispettore Tibbs era un film di qualche decennio fa dove un investigatore di colore nel sud degli Usa un po’ doveva cedere, molto soffrire ma alla fine…La calda estate dell’Ispettore Renzis non è proprio detto che finisca allo stesso modo. Per le riforme quelle vere l’Italia è peggio dell’Alabama anni sessanta per i neri americani.