Monti da battaglia: “Quel che non ho di Berlusconi, Bersani e Grillo”

di Lucio Fero
Pubblicato il 23 Gennaio 2013 - 16:30| Aggiornato il 12 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Forse saranno stati, come racconta La Stampa, i consigli di David Axelrod, presentato dal quotidiano niente meno che come “il guru di Obama”. La Stampa racconta in prima pagina e con il titolo più grande di tutti che “Il guru di Obama con Monti”. Forse, molto forse. Più probabile, anche se meno narrabile e più sorprendente, è che il Monti visto l’altra sera in tv a Ballarò, il Monti che confondeva Giovanni Floris con la sua impietosa cattiveria nelle risposte, sia un Monti molto naturale genuino che finora non si era mai visto. Mai visto proprio no, però affiorava, si affacciava, si intuiva. Un Monti tagliente, a tratti feroce, un Monti da battaglia. Ma non costruito per l’occasione, un Monti da battaglia che vien fuori perché…mai suscitare la rabbia del moderato.

Floris chiede mellifluo e in apertura d’intervista a Monti in cosa lui sia diverso da Berlusconi, Bersani e Grillo che sono andati in filmato e dichiarazioni su Monti prima che Monti apra bocca. E Monti mitraglia, affetta: “Siamo diversi in quello che io non ho dei tre…di Berlusconi la capacità di manipolare la realtà…di Bersani la convinzione di poter governare con chi era qui nel suo studio un momento fa, Vendola e la Camusso…di Grillo condivido la frase sul fatto che siamo in guerra con il caschetto in testa e condivido anche la sua sfiducia che la coalizione di Berlusconi o quella di Bersani possano governare utilmente”. Quindi dice di non avere la maligna spudoratezza di Berlusconi, le apprezzabili illusioni di Bersani e niente meno si veste dei panni di un Grillo “serio”.

Monti è così “cattivo” nelle risposte che Floris non tiene il passo. A un  certo punto il conduttore si incarta in un retroscena sull’asta delle frequenze tv che sarebbe stata fatta e non fatta, eliminata, posticipata, insomma per fare un regalo a Berlusconi. Monti: “Ma lei ci crede a quello che sta dicendo adesso? Il regalo era prima, noi glielo abbiamo tolto il regalo e infatti si è vista la reazione di Berlusconi in Parlamento”. Berlusconi che Monti racconta come un bugiardo spudorato leggendo la sequenza delle sue dichiarazioni dove fino a due mesi fa elogiava il governo. Bugiardo ma soprattutto senza reputazione in ogni dove politico d’Europa. Ancora più cattivo Monti con Alfano: “Qui l’ho visto molto spigliato, quando lo incontro con il suo capo non noto tanta vitalità”.

Floris gli chiede piacione, dica qualcosa di centro. “No, il centro non esiste, bisogna far cose, alcune, che fanno piacere alla destra e alcune cose che fanno piacere alla sinistra e cose che fanno dispiacere alla destra e dispiacere alla sinistra”. Floris gli gira l’accusa, l’imputazione di aver contribuito ad immiserire l’Italia, lui secco elenca i numeri dei disoccupati in Grecia, anzi racconta: “Lì per il riscaldamento bruciano ora legna e carbone perché costa troppo il gasolio. Noi stavamo per finire così, noi potevamo finire così”. E, cattivissimo, spiega al Floris sempre più sorpreso che così possiamo ancora andare a finire se votiamo menzogne o alleviamo illusioni. A quando un faccia a faccia tra i tre, Monti, Bersani e Berlusconi? Speriamo presto e peccato che manchi Grillo perché non vuole.