Muraro “impura”. Anche quelli di M5S… Governare è illegale?

di Lucio Fero
Pubblicato il 13 Dicembre 2016 - 10:01 OLTRE 6 MESI FA
Muraro "impura". Anche quelli di M5S... Governare è illegale?

Muraro “impura”. Anche quelli di M5S… Governare è illegale?

ROMA – Muraro “ministro” della sindaca Raggi si dimette perché sotto indagine della magistratura. Quando era consulente, importante consulente di Ama (l’azienda dei rifiuti di Roma) potrebbe non aver certificato a regola i prodotti che uscivano dagli impianti generando indebiti profitti (è questa l’ipotesi di reato). L’indagine verte anche sui reali poteri della Muraro dentro Ama e sulla sua lunga consulenza sempre prorogata per circa un decennio e ancora sulla circostanza per cui la stessa Muraro consulente Ama a Roma aveva rapporti di lavoro con ditta del Nord Italia cui Ama conferiva i rifiuti trattati.

Paola Muraro attesta la sua estraneità ed innocenza e fa sapere che si dimette per responsabilità istituzionale, insomma perché una indagata per possibili irregolarità nella gestione dei rifiuti a Roma non può fare il “ministro” dell’ambiente e rifiuti a Roma. Ovvio, regolare. L’unica notazione se si vuole pignola è perché aspettare fino ad oggi, la situazione della Muraro era nota a tutti, Muraro compresa, da molti mesi.

Sarà dunque l’indagine della magistratura a dire se la Muraro è estranea e innocente alle ipotesi di reato. Qui interessano altre due questioni.

La prima: il caso Muraro fa più sensazione perché in qualche modo Muraro è M5S e quelli di M5S dovrebbero essere per definizione i meno soggetti alle indagini della magistratura. Questa almeno la percezione diffusa. Invece il caso Muraro (e anche quello delle firme false a Palermo e anche altri casi targati M5S) ci dicono che anche quelli di M5S appunto una volta varcata la soglia del governare possono rivelarsi “impuri”. Impuri rispetto alla rappresentazione che danno di se stessi e degli altri.

Ogni settimana da decenni c’è un amministratore della cosa pubblica che riceve avviso di garanzia e finisce sotto indagine. L’elenco comprende la gran parte dei sindaci e dei loro “ministri”. Quelli di M5S arrivano ultimi ma sono arrivati anche loro. Dunque si può legittimamente credere che “sono tutti ladri” e tutto si spiega così.

Oppure si può fare un pensierino in più e, fatta l’ampia tara di amministratori e politici che arraffano in proprio, constatare che in Italia l’attività stessa del governare troppo spesso finisce con il coincidere con qualcosa di illegale. Ai tempi fu la teoria di alcuni magistrati quella della politica addirittura come attività in sé criminogena. Qualcosa di questa ideologia è rimasto nell’azione della magistratura e nella percezione che la magistratura ha di se stessa.

Poi, anzi prima, la politica maneggia troppo denaro pubblico, anzi in gran parte far politica coincide e si esaurisce nella distribuzione sul territorio sociale e geografico di pubblico denaro. Questa attività selezione pessimo ceto politico e rende inevitabile il sospetto dell’illegalità. Infine la sovrapposizione di leggi, regolamenti, autorità di controllo, magistrature fa sì che stare formalmente nella legalità sia un terno al lotto.

Insomma dobbiamo metterci d’accordo con noi stessi. Se una parte dell’opinione pubblica esulta per De Luca sindaco indagato perché ha fatto una nomina, quella stessa parte non può difendere l’innocenza della Muraro. E viceversa.

Se agli amministratori la pubblica opinione chiede, anzi da loro esige, denaro pubblico in ogni forma, allora non può la pubblica opinione ergersi a tribunale vigilante che condanna e reprime il maneggio di denaro. Insomma se continuiamo, anzi aumentiamo, la nostra convinzione che politica è cosa “sporca” e che altrimenti non può essere, ecco allora che lo stesso governare diventa illegale. E quindi di fatto impossibile. O peggio le vere e grandi illegalità affogano e si confondono del tutto illegale.

Infine, ma tanto son parole al vento, bisognerebbe non coltivare l’illusione degli uomini e donne “nuovi”. Semplicemente non esistono, tutti hanno un loro vissuto e i cittadini intonsi e senza storia che diventano politici “nuovi” sono sono nell’immaginazione collettiva. La Muraro ha una storia anche professionale, politica e ovviamente umana: i rapporti con la destra politica romana, quelli con Fiscon manager Ama…Nessuno è “nuovo” ma abbiamo pare l’insopprimibile bisogno di credere esista una gran miniera di “nuovi” che faranno fuori “quelli di prima”. Almeno fino a che i “nuovi” noi finiscono sotto indagine e la giostra ricomincia il suo giro