I regali di Natale di Berlusconi: Silvio premier e tv-depliant

di Lucio Fero
Pubblicato il 20 Ottobre 2011 - 15:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I regali di Natale agli italiani, Berlusconi ci ha già pensato. Peccato che ne abbia pure parlato, diminuendo l’effetto sorpresa. Il primo regalo di Natale del premier al paese sarà…Sarà Berlusconi stesso o meglio il suo governo reso infrangibile e invulnerabile dal calendario. Il premier ha svelato il suo programmatico piano: “Arriviamo a Dicembre, poi, passato Natale, da gennaio le elezioni anticipate non si possono più fare a arriviamo al 2013, con le riforme, s’intende”. In realtà non l’ha detta tutta e precisa: arrivare con il governo a Natale vuol dire bruciare lo spazio-tempo per un altro governo al posto del suo senza passare per le elezioni. E fin qui ci siamo. Ma da gennaio e fino a marzo le Camere si possono sciogliere per votare nel 2012. Si possono ma Berlusconi non vuole, non vuole che il regalo di Natale del suo governo che dura si sciupi ed evapori troppo presto nelle mani degli italiani omaggiati da tanto dono.

Secondo regalo, l’ideale per il tempo delle feste: un “Depliant”. Un altro, un altro depliant da inviare a tutte le famiglie perché finalmente sappiano “quel che il governo ha fatto”. Sotto l’albero o davanti al presepe sarà una lettura imperdibile, con i nonni e i nipotini: “C’era una volta un premier buono…per fortuna c’è ancora”.

Terzo regalo che Berlusconi non è di braccino corto: una nuova televisione. “Stiamo lavorando a cambiare quella che c’è, intollerabile”. Voci informate parlano di una “televisione-depliant”, così si fa prima e non si fa confusione.

Quarto regalo: un nome nuovo per il Pdl. Il paese attende con ansia. Non sarà “Forza Gnocca” ma deve rendere l’idea. Forza e Libertà? Le migliori menti sono al lavoro.

Quinto regalo: il modello Putin, raggiunto e superato. “In Russia sono più popolare di Putin, allo stadio hanno applaudito lui per cinque minuti e me per sei minuti”. Che il regalo sia un applausometro da mettere sulla facciata di palazzo Chigi?

Sesto regalo: la rassicurazione, indiretta ma inequivocabile, che il premier non è gay. “Mi hanno accusato di tutto, tranne che di questo”.

Settimo regalo: uno sberleffo a Beppe Grillo: “Lunga vita a lui, il 95% dei suoi elettori sono elettori sottratti alla sinistra”.

Ottavo regalo: un sondaggio esclusivo che nessuno, proprio nessuno ha. “Siamo sopra il centro sinistra del quattro per cento”. Poiché i sondaggi danno Pdl più Lega più Storace al massimo al 40 per cento, la notizia è che il centro sinistra è intorno al 35 per cento. Se il Terzo Polo è intorno al 12 per cento, è caccia grossa al 13 per cento dei voti spariti, quelli che mancano per fare cento. Sarà nascosto, acquattato nel panettone.

Nono regalo: un commento da statista pensoso. “Gheddafi? Sic transit gloria mundi”.

Decimo e ultimo regalo: un consiglio-disposizione ai suoi. “Mai dare del tu all’avversario”. E men che mai neanche alla realtà, Berlusconi insegna.