Pdl e Lega si stanno ritrovando e il senatore Leoni conferma…se stesso

di Lucio Fero
Pubblicato il 30 Luglio 2012 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Pdl e Lega si stanno riallineando, si stanno ritrovando: soprattutto a Roma in Parlamento e anche al lombardo Pirellone di Milano. Alla Regione Lombardia Roberto Formigoni ha i suoi guai, resta “governatore” perché appunto la Lega non stacca la spina. Formigoni lo sa ed ha costretto Roberto Maroni ad una sceneggiata televisiva con i due che fianco a fianco si promettono sostegno e stima. Maroni era tanto imbarazzato quanto obbligato: prima aveva detto, prima del guancia guancia in tv, che Formigoni non arrivava al 2015 e forse neanche al 2013 da presidente della Lombardia, ora va mormorando che fino al 2013 si può…, insomma è legato. Legato, anche se non è filo che brilla quello della Lega  “scopa che tutto spazza” e che invece si tiene alle pareti di casa anche la ragnatele degli avvisi di garanzia per corruzione. Ma che no si fa per…Se Maroni vuole per la Lega la presidenza della Lombardia domani, chi gliela dà se non il partiti di Berlusconi redivivo e di Formigoni sotto inchiesta? Quindi a Milano e in Lombardia si stanno riallineando, ritrovando…

Soprattutto a Roma: in Parlamento Lega e Pdl hanno votato insieme per l’elezione diretta del Capo dello Stato. A questo riallineamento si aggiunge l’intera Mediaset: tutti i tg del gruppo fanno campagna per l’elezione diretta, mandano per ogni dove intervistatori di gente comune che, guarda caso e montaggio, al 95% rispondono: ” Ottima idea, proprio quel che ci voleva”. Infatti come è noto e sperimentabile il dibattito sul semi presidenzialismo è l’argomento principe in spiaggia e il cruccio maggiore di chi è rimasto in città.  Si stanno riallineando e ritrovando anche sulla legge elettorale, quella nuova da fare. D’altra parte anche l’ultima, quella che fa schifo per riconoscimento generale in patria e condiviso a livello mondiale, l’avevano fatta insieme Pdl e Lega. Per l’immediato futuro il Pdl concede alla Lega deroghe “territoriali” allo sbarramento percentuale per entrare in Parlamento, hai visto mai Maroni e ciò che resta di Bossi non facesse più del 5 per cento. E la Lega appoggia al Pdl il premio di maggioranza in seggi per il partito che arriva primo, anzi primissimo, insomma per chi arriva al 45% dei voti e così impara il Pd che al massimo fa 28/30 per cento.

Collaborano, si fiancheggiano, si ritrovano Lega di Maroni e Pdl di Berlusconi: se e quando si vota in fondo tutti lo sanno che andranno insieme e sotto braccio. E nel ritrovarsi rinfrescano antiche abitudini e tradizioni che per osmosi si sono nel tempo, nel lungo tempo trascorso insieme, trasferite da un partito all’altro. Il senatore padano Giuseppe Leoni ha firmato emendamento, peraltro vincente, alla spending review con il quale si proroga per un anno il commissario all’Aereo Club Italia. Commissario precedente e prorogato era ed è Giuseppe Leoni e non è omonimia. Firmare e presentare un emendamento per prorogare se stesso, Denis Verdini non avrebbe saputo fare di meglio: si stanno riallineando, si stanno ritrovando, in fondo al cuore non si erano mai lasciati.