Pensioni e assegni per tutti, sterminio di tasse: fesso chi legge

di Lucio Fero
Pubblicato il 19 Gennaio 2018 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA
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Pensioni e assegni per tutti, sterminio di tasse: fesso chi legge

ROMA – Pensioni e assegni per tutti e sterminio di tasse, la campagna elettorale è più o meno tutta qui. O almeno tutta qui o quasi la campagna elettorale di chi chiede di essere votato per cambiare la musica, per andare al governo a sostituire quelli che c’erano e ci sono.

Pensioni per tutti è il senso e il significato e il richiamo e lo spot della parola d’ordine: “Aboliamo la Fornero”. Parola d’ordine soprattutto di Salvini-Berlusconi che ne hanno fatto bandiera. Ma anche M5S ammicca e allude non poco all’abolizione della legge Fornero. E per far saltare la legge sulle pensioni è anche la coppia Grasso-Boldrini. Abolire la Fornero…cioè tornare ad andare in pensione intorno o poco oltre i 60 anni di età e ricalcolare le pensioni non sui contributi versati ma sulle retribuzioni percepite verso fine lavoro. Insomma, pensioni per tutti.

E assegni per tutti, assegni a fine mese. Qui a tener più alta di tutti la bandiera dell’assegno è M5S, ma Forza Italia e Fratelli d’Italia non scherzano pur arrivando dopo Di Maio. Assegno di Stato (da 780 euro fino a 1.700 a seconda di quanti in famiglia) a chi non ha un lavoro (quindi anche purtroppo a chi non lo dichiara). Si chiama reddito di cittadinanza, lo firma M5S l’assegno. Berlusconi si è tenuto un po’ più basso: mille euro a chi non ce l’ha e fino a mille euro a chi non ci arriva. Insomma mille a tutti, lo Stato ci mette la differenza. Si chiama reddito di dignità, lo firma Berlusconi l’assegno.

Quindi dal giorno dopo le elezioni, magari il tempo di fare una legge, sia che governi Berlusconi o Di Maio, tutti proprio tutti gli italiani e italiane, giovani, anziani o di mezza età avranno una pensione o un assegno a fine mese. Sicuro, garantito, magari non già a marzo, ma a maggio-giugno sia che governi di Maio sia sia Berlusconi in Italia nessuno si lamenti più di tanto: mille al mese e qualcosa in più ci saranno per tutti. Saranno abolite dunque se non la ristrettezza economica di certo la povertà e la miseria. Segnarselo e ricordarselo, magari dopo.

E quei mille e passa sicuri per tutti a fine mese varranno ancora di più perché ci sarà in contemporanea uno sterminio di tasse. Al muro il bollo auto: fucilato. Al muro la tassa, ogni tassa sulla prima casa (già non si paga, non c’è più se non per case lusso e castelli, ma fa nulla, anzi fa brodo…abolitorio). Al muro le tasse su successioni e donazioni. E decapitata la tasse delle tasse: l’Irpef ridotta ad una sola aliquota per tutti, tra il 20 e il 25 per cento del reddito (oggi aliquota massima 43 per cento e intermedia tra il 36 e il 38 per cento). E al muro anche l’Irap, via. Fin qui Berlusconi.

Stermina tasse anche Di Maio, ma meno e con meno clamore. Anche lui taglia l’Irpef e le tasse sull’impresa. E lo fa tagliando insieme anche il debito pubblico. Aumentando però il deficit pubblico. Che è più o meno come convertire l’acqua in vino tenendo pure in equilibrio sulle mani e sulla testa centinaia di bicchieri e caraffe. Sono i super poteri dell’anti casta.

Visto che si trova abolendo, Berlusconi abolisce anche il processo d’Appello. Salvini abolisce l’immigrazione. Di Maio abolisce la corruzione.Una bella tagliata la danno anche ai vaccini, non è escluso, anzi, stiano per garantire l’abolizione delle malattie e delle bollette.

E’ la campagna elettorale, la più spudorata da mezzo secolo. Una campagna elettorale che all’elettore, se fosse anche solo vagamente amico della realtà, dovrebbe far l’effetto di quella scritta che a volte si trovava vergata sui muri delle strade o sui quaderni a scuola. La scritta era: Fesso chi legge. E chi leggeva un po’ si offendeva ma comunque non prendeva sul serio. Ecco, l’elettore dovrebbe un po’ offendersi e per nulla prendere sul serio il pensioni e assegni per tutti più sterminio di tasse. Dovrebbe…