Pizzarotti, pagella di un’intervista: 10 in condotta e 4 in…storia e filosofia

di Lucio Fero
Pubblicato il 23 Maggio 2012 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Pizzarotti, analisi e pagella di un’intervista… Da dieci e lode l’esordio, l’incipit, il lead: “Buondì, quando ve ne andate?”. Da dieci e lode il rapporto di diffidenza, lontananza, stanchezza non con il bravo Michele Smargiassi di Repubblica che appunto lo intervista, ma con il giornalismo politico contemporaneo. Con quel giornalismo che da anni colloca la sua mission e il suo orgasmo professionale nel far dire a Tizio che Caio è ogni infamità. Con quel giornalismo che ha sostituito le parole alle cose, la chiacchiera ai fatti. Una cosiddetta “informazione” che è solo comunicazione interna della compagnia di giro, un giornalismo che avrebbe bisogno di corsi di riqualificazione professionale, un giornalismo di cui il sindaco Pizzarotti, d’istinto e forse anche di cultura, mostra evidente intenzione di restare distante e lontano. Primo voto in pagella: dieci con lode.

Seconda materia e secondo voto, vogliamo dire in… storia e filosofia? Diciamo in ragion pura e anche pratica. Dice Pizzarotti sindaco: “Credo che a Parma faremo a meno di tutto questo, maggioranza e opposizione. Possiamo prendere quasi tutte le decisioni all’unanimità se lavoriamo per il bene della città”. Ora o Pizzarotti sindaco pensa ad una unanimità figlia diretta di un regime autoritario, e non è questo il suo caso, oppure pensa con disastrosa buona fede che esista sempre o quasi “la” soluzione buona per tutti. Non a caso, qui risiede e riposa, e alla fine giace, il mito della “apolitica”, della buona politica come sola amministrazione senza politica. E’ un mito fondante, Pizzarotti ci crede e quindi prende un nove in buona fede ma un quattro in…storia e filosofia.

E in economia, anche se “domestica”? Tra il sei e il sette, vuole “andare dalle banche con la schiena dritta..e poi è nel loro interesse non perdere quello che hanno investito nelle attività del Comune”. Tra il sei e il sette per pragmatismo, orgoglio e decisione ben miscelati. E in economia non domestica? Tre in pagella se son vere le voci sulla voglia di batter moneta locale e sull’arrivo forse in giunta o comunque come consulente della economista Loretta Napoleoni che teorizza il rifiuto globale a pagare il debito globale.

E in politica, che voto dare nella politica che c’è nell’intervista di Pizzarotti neo sindaco? Dunque, l’inceneritore: “Cercheremo di evitare le penali, apriremo una trattativa per la riconversione, intanto troveremo soluzioni ponte…chiederemo ai cittadini con un referendum se vogliamo tutti assieme pagare le penali o tenerci l’inceneritore, le scelte le farà la città, non noi in giunta e neanche Grillo…”. Dunque l’inceneritore da cancellare forse si cancella e forse no, dipende da quanto costa e da chi paga. Voto? Diciamo sei pieno per ilo realismo e quattro pieno per il neo-politichese con cui Pizzarotti incarta la realtà.

E che voto in personalità? “Italia fuori dall’euro come vuole Grillo, lei vuole mettermi contro di lui, io non so nulla di macroeconomia, il mio lavoro ci chiama Parma…Oggi a Parma, domani a Roma? Oggi a Parma, domani a Parma e non dite grillini, dite Movimento 5 Stelle”. Tra il sei e il sette in personalità, più vicino al sette se non fosse che si vede eccome quanta astuzia occorra per dar sì mostra di modestia.