Prof decapitato, quel genitore mandante in nome del separatismo islamico

di Lucio Fero
Pubblicato il 19 Ottobre 2020 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA
Prof decapitato a Parigi, quel genitore mandante in nome del separatismo islamico

Prof decapitato, quel genitore mandante in nome del separatismo islamico (Foto d’archivio Ansa)

Prof decapitato, accoltellato e decapitato come somma punizione per aver contaminato, sporcato l’immagine sacra del profeta Maometto neanche con la satira o l’ironia ma solo e soltanto con la ragione laica.

Accoltellato e decapitato a pochi chilometri dal centro di Parigi. Esecutore e boia un ceceno di 18 anni che non meritava di essere accolto come profugo in Francia. Mandante, tra gli altri, quel genitore, quel genitore lì.

ERA ANDATO A SCUOLA, AD ESIGERE: LICENZIATELO!

Quel genitore lì era ed è uno che in Francia, in una Francia civile non dovrebbe stare. O meglio è uno che una Francia civile dovrebbe buttar fuori dalla Francia stessa. Quel genitore lì è il padre di una alunna del professore decapitato. Quel genitore lì aveva avuto la pretesa e la prepotenza di andare nella scuola ad esigere, reclamare il licenziamento. Accompagnato da un imam quel genitore lì era andato a scuola a dire “licenziate, cacciate quel delinquente”. Delinquente il professore che aveva aperto una riflessione in classe sulle diverse sensibilità religiose e sul rapporto tra libertà religiose e libertà civili e aveva con somma cortesia e rispetto chiesto agli studenti musulmani se volevano partecipare o uscire, non guardare le immagini-vignette su Maometto.

Quel genitore musulmano ha messo in rete indirizzo scuola, nome del professore. Ha indicato il colpevole, ha indicato il bersaglio. Quel genitore lì ha esercitato prepotenza nel suo presentarsi a scuola, nel suo esigere che la sua legge fosse la legge. Ha chiesto, ha imposto punizione e vendetta. Vendetta a nome di una religione da lui intesa e praticata come feroce. Vendetta come atto di fede ha chiesto quel genitore lì.

Quel genitore è il mandante di questo omicidio, scempio, sfregio e minaccia prepotente e insultante. 

SEPARATISMO ISLAMICO, ANZI COLONIALISMO

Quel genitore non è solo e non è il solo. In molte zone della Francia si registrano casi di professori minacciato e intimiditi se insegnano scienza, storia, filosofia che non tengano conto dei divieti e prescrizioni del Corano. In molte scuole si registrano casi di famiglie musulmane che pretendono una sorta di separatismo islamico cui i docenti dovrebbero attenersi. 

Separatismo islamico, la pretesa intollerante di una scuola e di una educazione secondo i principi delle madrasse islamiche. Cioè Corano e obbedienza al Corano. E poca scienza e storia men che nulla e ogni disciplina umanistica da considerare contaminante se non approvata dall’imam. Separatismo islamico che qualche sciagurato nella gauche francese ha confuso con rivendicazione di comprensibili diritti.

Contro il quale giustamente Macron (magari con ritardo) sta legiferando e soprattutto agendo. Separatismo islamico che non è a ciascuno la sua religione, non è libertà per ogni fede e pensiero. Al contrario separatismo islamico è di fatto colonialismo culturale e religioso in terra altrui che si tenta di imporre. Anche con la minaccia, di sicuro con la prepotenza, talvolta con la violenza.

SEPARATISMO ISLAMICO E I SUOI INSOSPETTATI FRATELLI

La pretesa violenta e prepotente di una scuola e di insegnanti che stiano al Sacro Libro. Separatismo islamico che ha insospettati fratelli: l’evangelismo in America del Nord e in Sud America tra i maggiori e i più attivi. Pretendere e cercare di imporre con la forza che nelle scuole non si vada oltre la Bibbia, pretendere sia sacrilego Newton e Darwin è il pane e la missione quotidiana di molte chiese evangeliche. Così come fratello insospettato del separatismo islamico è l’ebraismo ortodosso irriducibile alla convivenza con altro da sé. Quando i rabbini pongono l’obbligo di liturgia religiosa al di sopra delle misure sanitarie, anche questo è separatismo prepotente e violento.

Ogni tanto, per fortuna relativamente di rado, sotto la falsa e ingannevole veste della libertà religiosa e del a ciascuno i suoi usi e costumi, anche in Italia qualcuno si affaccia a insinuare piccole forme di separatismo religioso islamico. Non sono parole in nome della libertà e dei diritti, sono semi di una pianta maligna, una pianta che, se cresce, porta a quel genitore mandante del boia che decapita in nome della fede che vuole il mondo purificato dagli infedeli.