Sinistra firma a dispetto del Pd. Destra: Pdl scopre il diritto di voto

di Lucio Fero
Pubblicato il 30 Settembre 2011 - 17:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Vuoi sapere oggi della politica in Italia, del rapporto dei partiti, dei maggiori partiti con la loro gente? Leggi due dichiarazioni di altrettanti uomini politici, uno del Pd e l’altro del Pdl. Dichiarazioni che non avranno l’onore di grandi titoli su giornali e telegiornali, ma dichiarazioni che sono notizie grosse, grasse e precise e non sono una sciolta brigata di parole. Dicono che il Pd è diventato una sorta di “ciapa no” del consenso, dicono che per avere successo e consenso nel popolo della sinistra è utile, necessario e sufficiente che il Pd non appoggi la proposta. E dicono che il Pdl non è un partito ma un’impresa privata con un proprietario e che nel Pdl sono neanche all’asilo dell’educazione civica e civile.

Dichiara Pier Luigi Castagnetti, parlamentare Pd: “Il Pd ha aiutato il referendum elettorale in due modi, con i banchetti per raccogliere le firme e con la sua posizione ufficiale ambigua sul referendum, posizione che ha fatto arrabbiare i suoi elettori e li ha spinti perciò a firmare”. Un milione e passa di firme raccolte in breve tempo. Anche se non soprattutto perché il Pd non ci ha messo sopra la firma. E’ stato come un segnale per il “popolo di sinistra”. Segnale inconfondibile e irresistibile: il Pd tiepido sul referendum? Allora deve essere pietanza buona e calda, corriamo a firmare.

Dichiara Ignazio La Russa che oltre che ministro della Difesa è coordinatore nazionale del Pdl: “Abbiamo definito le regole per i Congressi provinciali di ottobre del Pdl. E abbiamo stabilito la regola del una testa, un voto. Chi si iscrive può votare, è un meccanismo molto rigido”. Il Pdl non è pratico di congressi, praticamente non ne ha mai fatti. Ma che “una testa un voto” sia decisione meritevole di un annuncio la dice lunga sul come si è deciso finora nel Pdl. Che chi “si iscrive possa votare” viene presentata come una novità, protetta da “rigido meccanismo”. Parola di coordinatore nazionale, serve altro per sapere, conoscere e apprezzare la natura d’impresa del Pdl e del suo proprietario?