Smog…bussano sempre a soldi, Maroni chiede 2 mld. Tasse?

di Lucio Fero
Pubblicato il 30 Dicembre 2015 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA
Smog...bussano sempre a soldi, Maroni chiede 2 mld. Tasse?

Smog…bussano sempre a soldi, Maroni chiede 2 mld. Tasse?

ROMA – E’ un’abitudine, un riflesso automatico e condizionato, un modo di pensare, una maniera di esistere, una cultura, una prassi, un istinto, un vezzo, un vizio, un tic. Ogni volta che succede qualcosa, qualunque cosa e per qualunque cosa il responsabile, l’autorità, il rappresentante, l’istituzione per prima, immediata, assoluta e spesso ultima e definitiva cosa bussa a quattrini.

Qualunque sia l’evento, il fenomeno, la novità, il problema…il sindaco, il governatore, il preside, il presidente, il consigliere, il sindacalista, l’assessore, l’amministratore bussano a quattrini. Accade così: il livello più basso della scala della pubblica responsabilità bussa a quattrini al gradino appena più in alto e così via fino alla fine della scala. Perché la religione pubblica, della cosa pubblica italiana, ha come primo comandamento che il problema, qualunque problema sia, sia in primo, ed esclusivo luogo, un “problema di risorse”.

Ultimo ma non ultimo esempio il governatore della Lombardia Roberto Maroni che, interpretando il comun sentire di tutti i governi regionali e comunali al riguardo non è lecito nutrire dubbi, ha chiesto al governo due miliardi due di euro per combattere l’inquinamento da smog. E’ stato chiaro Maroni: governo, prima metti i soldi, poi parliamo. Magari di come spenderli.

Due miliardi sono un sacco di soldi ma Maroni ha buttato giù la cifra senza timore, magari si tratta. Due miliardi per potenziare il trasporto pubblico. Trasporto pubblico, bene ricordare, che in Italia guarda caso è in mano, mano gelosa del suo, delle amministrazioni locali. Non del governo. Non una parola da Maroni sulla possibilità che chi gestisce il trasporto pubblico in Italia (Regioni e Comuni) possano spendere meglio un solo euro dei miliardi che spendono e sprecano per bus e metro.

Non una parola e non un euro di ciò che già si ha (non poco come sovvenzione di Stato ai trasporti pubblici locali) per migliorare aziende, orientare offerta del servizio, riallocare risorse. No, si bussa sempre a soldi nuovi, ogni occasione è buona, anche ovviamente quella dell’inquinamento da smog.

Mettere in rete le caldaie dei condomini e controllare davvero la temperatura del riscaldamento: troppo complicato, moderno e poi va a finire che qualcuno si lamenta. No, le istituzioni del controllo possono dirlo ma non farlo.

Mettere regole al carico scarico merci di decine di migliaia di furgoni ogni giorno e ogni ora, come in ogni grande città d’Europa. No, questo urta trasportatori e commercianti.

Meglio inventarsi maxi divieti così maxi che poi nessuno li rispetterà tipo i 30 all’ora di velocità massima in città e i 11o in autostrada. E bussare a soldi, hai visto mai arrivino. E chi ce li dovrebbe mettere quei miliardi? Maroni, che è leghista, dice il governo. E il governo da dove li dovrebbe tirar fuori quei miliardi? Magari da tasse e se no da dove? Così si vede che il tassa e spendi è il vero denominatore comune: da Salvini a M5S passando ovviamente per tutti gli altri, quando c’è un problema il primo istinto e pensiero è bussare a soldi. Magari qualcuno li caccia.