Spiate, affitti, carte di credito: la Lega si slega

di LucioFero
Pubblicato il 19 Aprile 2012 - 14:39 OLTRE 6 MESI FA
calderoli

Roberto Calderoli

ROMA – Si chiama Lega e chiamano il loro organo dirigente “Il Federale”, tutti termini che rimandano ad un nodo che si stringe, ad una fibra che si fonde, a molti che diventano uno e una sola cosa che insieme sta. E infatti Roberto Maroni si appresta a chiedere a Umberto Bossi: tu che sapevi davvero del fatto che Francesco Belsito mi faceva controllare e su di me e i fatti miei raccoglieva materiale per scrivere un bel quadernino ad personam? Seconda domanda di Maroni a Bossi: davvero Belsito ti disse quel che stava per fare nei miei confronti e davvero tu non rispondesti nulla, dando un silenzio-assenso come Belsito racconta?

Si chiama Lega e all’ultima assemblea, quella di Bergamo con le “scope” e la “pulizia” hanno giurato baciando la bandiera di restare tutti uniti. E infatti il deputato Gianluca Pini è andato in tv a dirsi sgomento sul fatto che l’ex capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni abbia speso 90mila euro in un anno con la carta di credito del gruppo parlamentare: “mi deve dire come cavolo li ha spesi”.

Si chiama Lega e fino al Congresso ha tre triumviri alla sua testa, uno di loro, Roberto Calderoli, pare si facesse pagare l’affitto di 2.200 euro al mese di un appartamento a Roma al Gianicolo da quel Belsito ex tesoriere del partito che ora i triumviri hanno espulso.

Di certo è una Lega, di sicuro si slega.