Sovrattassa su stipendi alti: tana libera tutti: Tranne i pensionati che pagano

di Lucio Fero
Pubblicato il 12 Ottobre 2012 - 16:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dunque la super tassa sugli stipendi alti non si può mettere, sentenza della Corte Costituzionale. Dunque se tagli un po’ dello stipendio, alto, dei magistrati limiti la loro autonomia e funzione, giudizio della Corte Costituzionale. Bene, anzi male, molto male perché sentenza e giudizio contraddicono il principio primo per cui la legge è uguale per tutti e fanno di un principio sacrosanto, quello del fisco uguale per tutti, un comodo e alquanto ipocrita rifugio per alcuni.

La sentenza: è buona regola rispettarla, è pessima abitudine approfittarne. Sentenza dice che non puoi tagliare del 5 o del 10 per cento gli stipendi alti solo dei dirigenti e dipendenti pubblici. Sentenza dice che è non costituzionale un fisco “ad categoriam”. Sentenza non dice che quel 5 o 10 per cento va restituito a burocrati, manager, primari medici che lavorano nel pubblico e neanche che quel 5 o 10 per cento sulla parte dello stipendio eccedente i 90mila o i 150mila euro non va più prelevato. Sentenza dice che o lo si preleva a tutti quelli che hanno un reddito sopra i 90mila euro o non lo si preleva a nessuno. Sentenza non vieta di mantenere il prelievo sui “pubblici” estendendo il prelievo ai dipendenti privati e ai professionisti, ai lavoratori autonomi con reddito dichiarato sopra i 90mila annui. Sarà difficile trovarne di questi, ma questa è altra storia. Invece tutti sono scattati a prendere metà sentenza, quella che dichiara illegittimo il prelievo e tutti hanno subito dimenticato e omesso l’altra metà, quella che dice prelievo legittimo se esteso a tutti. Ancora una volta il ceto dirigente, quelle decine di migliaia al ad alto ruolo e ad alto stipendio hanno colto l’occasione per recitare la parte di chi salta la fila e arriva prima al tavolo del buffet.

E l’argomento per cui il taglio della punta del’iceberg dello stipendio del magistrato ne mina l’autonomia e la serenità di giudizio? Con tutto, tanto eufemismo è una tesi diciamo sfrontata. Sarà stata argomentata a regola d’arte visto che i ricorrenti alla Corte erano tutti magistrati , cioè professionisti del diritto. Ma, eppur sottacendo l’ineleganza del ricorso di massa da parte delle toghe, la tesi che se ti levano 150 euro al mese su seimila oppure 300 su diecimila poi ti senti accerchiato dai poteri forti e non amministri giustizia serenamente resta sfrontata, al minimo sfrontata.

Comunque la Corte ha ristabilito il principio del fisco uguale per tutti, cioè puoi mettere una sovrattassa straordinaria o contributo di solidarietà o come vuoi chiamarlo ma, se lo fai, devi farlo per tutti quelli che percepiscono quel reddito oltre il quale la tassa scatta, sia che siano pubblici dirigenti o dipendenti privati o avvocati o fioraio qualunque cosa. Non si può, è anti costituzionale tassare per categorie sociali e non per fasce di reddito. Bene, anzi male. Perché tutti si sono dimenticati di una categoria che il contributo di solidarietà, 5 e 10 per cento, lo paga già da quasi due anni. E chi saranno mai questi dimenticati anche dalla Corte, gli unici rimasti a pagare nel silenzio e nell’amnesia generale? Sono i pensionati, pensionati ad alto reddito certo, ma oramai gli unici e solo che pagano e versano allo Stato una parte del loro stipendio sopra gli 80mila euro lordi annui.

Sei un privato, un commerciante, un professionista e dichiari più di 80mila euro? Non paghi nessuna soprattassa. Sei un dipendente o manager pubblico o medico primario che guadagni più di 80mila euro lordi annui? Non pagherai più nessuna sovrattassa e quella pagata probabilmente te la restituiscono pure. Sei un magistrato che guadagna più di 80mila lordi l’anno? Nessuna sovrattassa d’ora in poi e principio sancito che il tuo stipendio è presidio di legalità e giustizia, equiparato più o meno ad una caserma di carabinieri. Sei un pensionato a pensione superiore agli 80mila lordi annui, cioè circa quattromila al mese? Paghi sovrattassa del 5 per cento e poi del 10 per cento sulla parte della pensione sopra gli ottantamila. Perché solo tu? Ma è ovvio: sei pensionato, non puoi far né danno né sciopero e neanche scrivere un bel ricorso nella stessa lingua di chi lo accoglierà. La Corte Costituzionale ha detto che si potrebbe paga tutti, si son sfilati tutti e rimasto con il cerino in mano c’è solo il pensionato.