I succhia tasse: non Angela Merkel ma Mario Rossi

di Lucio Fero
Pubblicato il 28 Febbraio 2014 - 17:04 OLTRE 6 MESI FA
I succhia tasse: non Angela Merkel ma Mario Rossi

Angela Merkel

ROMA – Comune di Roma, 1,2 di “deficit strutturale”, cioè di buco di bilancio ogni anno che dio manda in terra. Ogni anno per quelli a venire, se il Comune di Roma e le sue spese ed entrate te le tieni così come sono. Sessantamila stipendi da pagare ogni fine mese, tanti sono i dipendenti delle aziende comunali o partecipate dal Comune. Sessantamila, uno ogni 50 abitanti di Roma.

Sessantamila stipendi e tutto in perdita. Tutto quello amministrato dalla mano pubblica e comunale, perfino le farmacie comunali. Comune di Roma, la straordinaria performance di rimetterci soldi anche con le farmacie. Nessun privato ci è mai riuscito a rimetterci con una farmacia. Tutto in perdita, tranne Acea (energia ed acqua) che però bara con le bollette agli utenti e fattura molto più dei reali consumi.

In perdita Atac(trasporti pubblici, bus, metro, sei miliardi in dieci anni è costata alla collettività, sei miliardi di tasse in più per gli italiani. Atac che ha tassi di assenteismo del 15% abbondante ogni mattina che dio manda in terra. Atac che incassa dai biglietti neanche un quarto di quanto costa, a Londra dai biglietti incassano l’ottanta per cento. In perdita Ama (rifiuti) che assicura una delle peggiori raccolta rifiuti della penisola. In perdita tutto, dal Teatro dell’Opera che il Comune finanzia con 16 milioni e che produce la metà del cartellone artistico degli altri teatri italiani (record di non certo facile raggiungimento) fino alle infinite società di servizi e consulenze.

Comune di Roma, le tasse comunali più alte d’Italia. Insieme a quella regionale del Lazio (buco Sanità maggiore d’Italia) l’addizionale comunale fa circa mille euro all’anno in più di tasse oltre a quelle pagate allo Stato da ogni abitante della capitale.

Roma Comune, cioè più o meno Italia, modello Italia. Spandi denaro pubblico, tanto prima o poi qualcuno ripiana, paga, arriva un Decreto “Salva…”. Roma ha avuto il suo, già Napoli reclama dall’alto del suo 1,5 miliardo di deficit, deficit accampato dal sindaco De Magistris come un diritto a vedersi spalmati di denaro pubblico per continuare a spalmare come prima. Modello Italia, spalma denaro pubblico, piangi miseria e ottieni…tasse. Tasse e tasse dando in cambio pessimi servizi sociali però uno stipendio o una mancia a destra, al centro, a sinistra e anche per ogni dove.

I Mario Rossi, quelli che fanno politica, quelli che fanno gli amministratori pubblici, quelli che fanno i parlamentari, i consiglieri comunali e regionali, quelli che fanno i sindaci. E i Mario Rossi che fanno i sindacalisti e i mario Rossi che votano, che fanno gli elettori. I Mario Rossi che fanno i dipendenti pubblici, quelli che fanno gli evasori fiscali, quelli che fanno i comitati per avere soldi pubblici, quelli che fanno i consorzi. I Mario Rossi che sempre o ovunque si lamentano e si oppongono a che niente meno “si tagli”. I Mario Rossi che sempre chiedono, anzi esigono, altrimenti “lo Stato ci lascia soli”. I Mario Rossi, gli stessi che si sentono succhiato il sangue dalle tasse.

Roma, Italia. Dove si dimostra che i succhia tasse non fanno nome Angela Merkel, ma Mario Rossi.