Cuore di spreco, tana di Casta. L’esercito della spesa e… delle tasse

di Lucio Fero
Pubblicato il 2 Luglio 2012 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il cuore dello spreco e della Casta…coincidono. Quando una Asl o un ospedale paga i suoi acquisti di materiali e forniture sanitarie dodici volte più di altra Asl o altro ospedale. Quando la media degli addetti per ogni dirigente della Pubblica Amministrazione è di nove sottoposti per ogni “capo”. Quando ogni cittadina vuole, esige il “suo” Tribunale, la “sua” Prefettura. E in questi e in molti altri luoghi consimili che spreco e Casta si incontrano, si danno la mano e vicendevolmente si proteggono. Eppure, anche se inferocita contro la cosiddetta Casta, la gran parte della pubblica opinione si arruola e si fa arruolare a difesa del castelli dello spreco, quei castelli dove la Casta alloggia, cresce, si moltiplica e distribuisce. Cosa distribuisce? Il “bottino” dello spreco. A chi lo distribuisce? La Casta fa le parti, ineguali tra loro, ma sta attenta che qualcosa arrivi a chiunque: quel prezzo maggiorato che fa comodo sia ad aziende serie che a trafficoni dell’appalto, quelle carriere garantite che sono il riparo sia dell’inefficienza che della sicurezza, quelle cariche, nomine, prebende e stipendi di cui gran parte d’Italia campa. Chi campa alla ricca e chi tirando un po’ i denti, ma del “gonfiare il conto” alla spesa pubblica campiamo a milioni. Chi è quel matto che vuole interrompere, spezzare questo buon affare? Cosa è questa illusione, velleità, provocazione chiamata all’inglese spending review e che in realtà vuol dire togliere soldi a destra e a manca? Al suon di fanfara di questa domanda, allo squillo di tromba di questo allarme si mobilitano tutti: partiti, sindacati, Regioni, enti locali. Il cuore della Casta che batte forte e chiaro dentro le mura del castello dello spreco.

Cosa c’è di sociale, utile e “democratico” nelle Asl e negli ospedali che spendono per comprare gli stessi materiali l’uno dodici volte quello che l’altro spende? Nulla. Eppure Regioni e sindacati, i centri della spesa sanitaria, resistono, resistono e resistono alla introduzione del “costo standard”. Vogliono salvare la libertà…di appalto come viene e come aggrada e conviene. Perché la Pubblica Amministrazione, i ministeri soprattutto, si servono della cassa centralizzata e unica, la Consip, per neanche il 20 per cento degli acquisti e per l’80% restante fanno da soli? Anche qui in gioco è la libertà di appalto come aggrada e conviene. E cosa c’è di sociale, utile e “democratico” nell’avere un dirigente ogni nove addetti? Nulla, eppure partiti, di destra, di centro e di sinistra, ammoniscono a non andare “con l’accetta”, insomma invitano a lasciar perdere perché i tre milioni e passa di dipendenti pubblici non vanno spaventati e turbati.

Cosa c’è di utile, sociale e democratico nelle tremila e passa società, consorzi ed enti controllati da Regioni, Comuni e Province? Nulla. Eppure partiti, Regioni e sindacati si schierano a difesa di queste piccole e diffuse fabbriche di stipendi e deficit.

La spesa sanitaria e la spesa pubblica per acquisti di beni e forniture sono il cuore dello spreco italiano e insieme il cuore della Casta. Sono almeno trecento miliardi di euro di cui almeno un  dieci per cento servono non alla salute dei cittadini o al funzionamento della cosa pubblica ma alla sopravvivenza della Casta e al pagamento a piè di lista del consenso sociale che la tiene lì a dispetto di ogni spesso ipocrita “indignazione”. Già, perché è difficile essere “indignati” davvero se poi si accetta di essere stazioni terminali, anche minime, dello spreco.

La vicenda in corso detta spending review, come altre più o meno analoghe nella storia recente italiana, offre la possibilità di osservare dall’alto di un crinale la vera geografia socio politica del paese. Al di qua del fiume nella valle sottostante il vastissimo accampamento di chi, anche in ottima fede e buona coscienza, di spreco vive. Le tende del Pd di Bersani, di Sel di Vendola, del Pdl di chiunque sia, della Lega al fianco Nord, dell’Idv al fianco Sud. E le tende dei sindacati tutti. E soprattutto i Padiglioni dei veri signori della spesa: Regioni, Comuni, Province, l’unica spesa che da dieci anni non conosce né contrazione né crisi. Vastissimo accampamento, grande alleanza, esercito imponente pieno di Cavalieri e ricco di insegne. Dall’altra parte del fiume sparute pattuglie di incursori, attaccanti da sempre destinati ad insabbiarsi nei fossati sotto il grande castello della spreco difeso sia dai nobili baroni della Casta sia dalle truppe e milizie civiche. Una battaglia dall’esito già scritto. Fino a che…fino a che qualcuno non sarà capace di spiegare e di promettere, trovando le parole per essere creduto, che solo e soltanto per via di spending review si abbassano le tasse e si fanno meno storta la geografia sociale della valle.