Tendenza Maradona: piango e non pago. Bollino blu negozi sì, calcio no

di Lucio Fero
Pubblicato il 12 Marzo 2012 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Piange Diego Armando Maradona: “Mi hanno tolto venti anni di Napoli, mi hanno tolto il cuore”. Piange e la mette sui sentimenti, si dichiara vittima di un “amore” reso impossibile dallo Stato italiano nella parte di Don Rodrigo mentre lui fa la parte di Renzo e Lucia. Piange le stesse lacrime che per lui aveva a suo tempo versato Salvatore Bagni furibondo perché lo Stato italiano aveva osato pignorare a Maradona un paio di rolex e un orecchino. Piange Maradona a chiede udienza privata e speciale al “cardinal” Befera Attilio, colui che nella visione maradoniana è il signore delle tasse e delle indulgenze. Perché Maradona vuol tornare sì in Italia ma pagare no, proprio no. Vuole andare da Befera, cioè dal capo della Agenzia delle Entrate a dire che lui “non è un evasore, che le tasse è giusto pagarle” e che se qualcuno non ha pagato le sue di tasse è stata colpa di Corrado Ferlaino che non le pagava ” a sua insaputa”. Piange e implora una “Equitalia più umana” che non gli sequestri definitivamente niente meno che “venti anni di amicizie”. Piange, chiede, implora, domanda. Ma di pagare non se ne parla: né tutto il debito, circa 20 milioni, né la metà e neanche un milione o centomila. Piange Maradona e come usa dire nella Napoli che invoca: “piange e fotte” chi paga. E non è solo Maradona nel pianto: in moltissimi nel mondo del calcio sono convinti, sicuri di meritare una sorta di indulgenza plenaria e di extra territorialità fiscale.

Pianto e lacrime che gocciano su un paese apparentemente meno disponibile di un tempo a farsi “fottere”, a farsi fare fesso e contento. Gira da qualche giorno l’idea di apporre sulla vetrina dei negozi in regola con le tasse un “bollino blu” che indichi non solo ai cittadini ma anche ai consumatori chi non ruba per via di evasione fiscale. Le associazioni dei commercianti hanno fatto sapere: sì, ma con molti “se” e “ma”. Sì se il bollino blu si applica anche agli studi professionali, insomma a tutte le categorie e i luoghi del lavoro autonomo. Tanto per restare in tema calcistico, somiglia a un buttare la palla in calcio d’angolo o addirittura in tribuna. Sì, ma poi anche un premio fiscale a chi ha pagato le tasse, insomma uno sconto, un po’ di soldi indietro a chi ha pagato il dovuto. E questa è una richiesta che somiglia tanto a quella di una squadra che avverte l’arbitro: rispetto il regolamento, non faccio “fallo” se mi regali un rigore che non c’era.