Trump presidente: “Amo ignoranti”. Ci voleva dopo due secoli

di Lucio Fero
Pubblicato il 26 Febbraio 2016 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA
Trump presidente: "Amo ignoranti". Ci voleva dopo due secoli

Trump presidente: “Amo ignoranti”. Ci voleva dopo due secoli (foto Ansa)

ROMA- Donald Trump presidente degli Stati Uniti d’America nel 2016 è ora una possibilità concreta. Nel 2016, due secoli abbondanti, per la precisione 227 anni, dopo il 1789. Un presidente così chiuderebbe se fosse una lunga parentesi, la parentesi in cui la politica, il governo, la cosa pubblica hanno tentato più o meno di essere affidate e gestite alla conoscenza, competenza, cultura.

Con Trump se diventa presidente si cambia. Non pagina ma libro. Con Trump presidente dopo due secoli e passa torna al potere, al governo, al comando l’ignoranza. L’ignoranza declamata e vissuta come virtù. Lo dice Trump candidato: “Io amo gli ignoranti”. E spiega che questo amore non è caritatevole chinarsi ad assistere l’ignorante. No, è amore, ammirazione, fiducia nell’ignoranza.

L’ignoranza dell’uomo comune, l’ignoranza è la condizione naturale e quindi autentica e genuina di donne e uomini veri. L’ignoranza è la bussola in fondo del bene e del male, il pensiero naturale e immediato dell’uomo comune anche se ignorante è naturale, non artefatto, e quindi è buono. Il pensiero manipolato dalla presunta competenza è artefatto, quindi è male.

L’ignoranza non è una condizione di minorità da cui uscire ma è garanzia di spontaneità. L’ignoranza non è corrotta, quindi è dotata di intrinseca moralità. L’ignoranza è la forma in cui sa esprimersi e si esprime la genuina volontà popolare. L’ignoranza è una virtù, un valore. Questo è Trump e per questo vince ogni tappa delle primarie repubblicane. Perché racconta all’America dell’uomo ignorante che lui, l’uomo ignorante, è migliore dell’uomo dotato di competenza e conoscenza.

Un messaggio, una predicazione che non sono tradizionalmente e necessariamente quelli della destra americana, lo stesso Partito Repubblicano Usa ne è travolto, come invaso. Trump impianta la predicazione della religione dell’ignoranza nel recinto repubblicano, ma simile religione può essere ed è coniugata altrove nel mondo con fattezze politiche che si dicono né di destra né di sinistra o perfino, qua e là, di sinistra.

Ma gli Usa sono ancora il paese più importante, potente, guida e leader del pianeta. E se Trump diventa presidente degli Usa una parentesi storica di dimensioni planetarie si chiude. Ci sono voluti due secoli, il Seicento e il Settecento, perché la cultura, la conoscenza, la scienza maturassero la loro dignità di stare al mondo. Due secoli per preparare la Rivoluzione francese del 1789.

Con la Rivoluzione “Illuminista” si affermò l’idea che appunti “i lumi”, cioè la conoscenza, la competenza e la scienza fossero la vera libertà. E che la volontà popolare per essere libera dovesse essere progressivamente e costantemente illuminata da scienza e cultura. Adesso pare proprio che i cittadini delle democrazie figlie e nipoti della Rivoluzione e dell’Illuminismo si siano stufati della fatica della competenza e della delega alla conoscenza.

Adesso l’ignoranza è predicata come supremo legislatore. Abolire il debito mondiale…nessuno sa come si fa e che vuol dire, ma proprio per questo si deve fare. Cacciare tutti gli immigrato clandestini dagli Usa (e magari dall’Europa)…nessuno ha voglia della fatica di calcolare quanti anni, treni, aerei, eserciti ci vorrebbero. Ma proprio per questo si deve fare. Abolire la politica e portare al governo solo e soltanto la gente comune. Non vuol dire nulla ma contiene l’infinito fascino dell’egualitarismo inteso come taglio, ghigliottina delle competenze, conoscenze e quindi deleghe.

Dopo due secoli abbondanti è un vento che soffia sul pianeta quello dell’ignoranza virtù, valore, dell’ignoranza democratica e popolare, dell’ignoranza che deve governare. In America assume la forma di Trump, nei disastrati paesi del Medio Oriente torna a vestire l’antico panno della teocrazia. Nell’Europa ex comunista indossa l’abito del conducator, del grande padre della patria che per essere tale non può che essere nemico degli intellettuali. In Europa occidentale l’ignoranza virtù ha la forma, la voce e le sembianze degli anti sistema e anti Casta.

E infatti nel loro cuore o apertamente molti anzi moltissimi non vedono l’ora di chiudere questa parentesi lunga due secoli. La parentesi della ragione illuminista che si fece Rivoluzione, Stato, cultura, democrazia. La parentesi della democrazia delegata, dei Parlamenti, delle istituzioni. Della conoscenza, della competenza come condizioni reali di cittadinanza. C’è in giro una gran voglia di basta…ci voleva dopo due secoli.

Gran voglia di proclamare popolare, quindi vero e giusto l’opinione che prescinde dalla fattibilità, ignora le conseguenze, sorvola sul come e sul quando e sul dove, se ne frega di tutto se non della propria voglia. Gran voglia di abbattere ogni casta ma soprattutto quella dei “sapientoni”, dei “professori”…Ciascuno esperto di se stesso, questa è l’epistemologia sedicente democratica.

Trump è il presidente potenziale e ideale di questo movimento di massa, delle menti e dei cuori. Lui lo sa. Milioni di americani e milioni di europei che pur lo attendono come Messia non lo sanno. Non a caso sono ignoranti.