Trump, Putin, Erdogan vs Cina, Merkel, Europa. Mondo, prova a capirlo così

di Lucio Fero
Pubblicato il 16 Gennaio 2017 - 15:34 OLTRE 6 MESI FA
Trump, Putin, Erdogan vs Cina, Merkel, Europa. Mondo, prova a capirlo così

Trump, Putin, Erdogan vs Cina, Merkel, Europa. Mondo, prova a capirlo così

ROMA – Trump che non vede l’ora di far pace, anzi allearsi qua e là sul pianeta con Putin. Trump presidente Usa che carezza ad ogni occasione il leader russo e la Russia mentre non a caso nello stesso momento cerca la lite con la Cina proclamando che “una sola Cina” non è più un dato di fatto dei rapporti con Pechino, toccando il nervo più scoperto appunto della Cina che mai potrà accettare che di Cina ce ne siano due (Taiwan). Trump che ai cinesi promette guerra commerciale mentre ai russi sembra ansioso di concedere e riconoscere sfere di influenza in Europa Orientale e Medio Oriente.

E Putin che non solo sgambetta la Clinton come presidente Usa ma soprattutto lavora a smontare l’Unione Europea finanziando e appoggiando come può tutti gli anti Ue e anti euro. Putin che affascina la Le Pen, i Salvini, i Grillo, gli anti Merkel in Germania, i pro Brexit in Gran Bretagna, gli Orban in Ungheria…

Putin che esplicitamente lavora contro l’Unione Europea e Trump che loda la Brexit ed auspica altri paesi europei seguano l’esempio. Trump che dichiara vecchia e dispendiosa (inutile?) la Nato e Putin che la Nato la vorrebbe smontata. Putin ed Erdogan che si accordano e spalleggiano in Siria e forse presto anche in Libia in funzione anti Occidente. Putin ed Erdogan che trovano affinità e comunità di interessi dopo secoli di inimicizia storia Turchia-Russia. E su cosa la trovano l’affinità? Sull’ostilità e il disprezzo verso le democrazie europee (quelle e per quegli stessi argomenti che una volta in Italia furono battezzate le demoplutodemocrazie).

E Trump che identifica la democrazia liberale come il luogo naturale dell’establishment (o Casta) da demolire. Ecco questo vasto tessuto, questo filo, questa rete sul pianeta è uno schieramento. Diverso nelle sue articolazioni, ma uno schieramento.

Dall’altra parte la Cina, il paese che la democrazia liberale e occidentale non l’ha mai vista e neanche intravista e che però appare per paradosso come la potenza mondiale meno ansiosa di menar le mani, meno vogliosa di chiudere confini, meno attratta dall’ideologia del ritorno al bel tempo che fu. E di fatto nella geografia degli interessi mondiali la Merkel, l’Europa o quel che ne resta vicina alla Cina sia nel concepire i percorsi virtuosi dell’economia mondiale, sia nel pensare gli equilibri della pace.

Si dice da tempo che l’asse destra/sinistra per comprendere il mondo contemporaneo sia inutile e fuorviante. Sarà, proviamo allora a capirlo così il mondo che c’è e avanza. A capirlo leggendolo sull’asse Trump, Putin, Erdogan, cui fanno da contorno e ala i sempre più numerosi Netanyahu e Modi, contro Cina ed Europa e sempre minor contorno nei continenti di governi e pubbliche opinioni liberal-democratiche. Non sarà proprio destra/sinistra. Però quanta e massiccia e montante “destra” culturale, storica e ideologica c’è da una parte e quanta  calante, residua eppur evidente e fondante “sinistra” c’è dall’altra parte.