M5s, principi e realtà, il gatto grillino si mangia la coda poi mangerà il resto di se stesso

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 23 Marzo 2018 - 12:27 OLTRE 6 MESI FA
M5s, principi e realtà, il gatto grillino si mangia la coda poi mangerà il resto di se stesso

M5s, principi e realtà, il gatto grillino si mangia la coda poi mangerà il resto di se stesso

Il grillismo, categoria dello spirito incarnata dal Movimento 5 stelle che fu di Beppe Grillo, si mangia la coda, osserva Giuseppe Turani in questo articolo pubblicato anche su Uomini & Business. I grillini sognano un  mondo silvo-pastorale con tanti San Francesco e dicono no a tutto. Sono sulla strada del suicidio politico.
A questo punto nessuno sa più che cosa accadrà con le votazioni per l’elezione dei presidenti delle Camere. E forse non è nemmeno così importante. Sta venendo fuori un’altra questione seria: i grillini, dannazione dell’epoca presente, si stanno rivelando un gatto che si morde la coda. In termini più chiari: è la loro stessa ideologia che finirà per ucciderli. E’ la loro stessa ideologia, messa insieme da quelle due menti di Casaleggio padre e del clown genovese, che impedisce loro di fare qualcosa di serio.

Gli esempi si sprecano, ma il più vistoso si ha proprio in queste ore. Per le presidenze delle Camera trovano, via Salvini (loro sodale in quanto sovranista e populista) un accordo con il centrodestra per spartirsi le due poltrone.

Ma scoppiano due casi di “honestà”. Il centrodestra indica una brava persona, Paolo Romani, ma loro devono dire no perché a carico dello stesso risulta una condanna per uso improprio di un telefonino di servizio (danno erariale, risarcito subito, di poco più di dieci mila euro). Ma la fedina penale di Romani non è immacolata come il velo della Madonna: e quindi i grillini devono dire no, costi quello che costi. Vengono mandati a quel paese.

Berlusconi, comunque, dice di voler continuare la trattativa. Vuole incontrarsi con di Di Maio e stringergli la mano. Figurarsi, proprio lui, il male assoluto: niente da fare. E quindi rottura verticale. Si inizia a votare senza alcun accordo. In un momento di disperazione, i grillini arrivano a offrire la presidenza del Senato (che toccherebbe al centrodestra) al Pd Luigi Zanda (fedina penale bianchissima) per avere in cambio i voti del Pd alla Camera. Ovviamente vengono spediti a cercare rane nei fossi.

La politica, soprattutto se non hai alcuna maggioranza (come è il caso dei 5 stelle), è trattativa, dialogo, compromesso. Ma l’ideologia dei grillini (“honestà”) li blocca ogni due passi.

A Roma e nelle altre città che amministrano accade la stessa cosa. La spazzatura si ammucchia nelle strade non perché in Italia non si sappia come fare (nelle altre città si fa tutti i giorni), ma perché il clown genovese ha letto, su Google (sua unica fonte culturale) che si possono fare le città a rifiuti zero: niente spazzini, niente camion per rifiuti, niente bruciatori. E dal suo villone sulla collina ha fato ordine: puntare sulla città a rifiuti zero. A cominciare proprio da Roma, una delle città più belle, ma più disordinate del mondo.

Idem con i grandi lavori. Troppo rischiosi. Bisogna fare gli appalti. Figurarsi se non ci fregano e se non arriva qualcuno a rubare: meglio stare fermi. Quando, forse dopo qualche martini dry di troppo, dice che invece a Torino le Olimpiadi vanno bene, è la base che si ribella: non vogliamo i Giochi, vergogna, che cosa vi salta in mente?

Insomma, questo nel quale viviamo è un mondo di peccatori, in giro c’è qualche corrotto e qualche imbroglione, ma i grillini (che hanno portato in Parlamento furfanti di un certo livello) pretenderebbero che fosse animato da milioni di San Francesco, tutti penitenti e dediti a opere di bene. E lieti di vivere in una società silvo-pastorale, in cui non esistono le automobili e i condizionatori d’aria.

In sostanza, la realtà del mondo è quella che è e che tutti conosciamo, ma loro si rifiutano di accettarla perché vivono fintamente in un mondo che non esiste, che non è mai esistito, e che non esisterà mai.

Quindi a testa bassa contro Romani e Berlusconi e ogni accordo. Muoia Sansone insieme a tutto il resto dell’ambaradan. Poi, però, e qui si vede la loro infinità doppiezza, trattano a cuor leggero con Salvini, che avrà anche la fedina penale pulita, ma che dirige un partito che deve alcuni milioni di euro sottratti allo Stato.

Il gatto grillino, cioè, ha cominciato a mangiarsi la coda. Poi mangerà il resto di se stesso.