Beppe Grillo ha recato all’Italia “danni incalcolabili”, finalmente si cominciano a fare i conti

In un articolo sul Corriere della Sera Aldo Grasso ci va dritto e pesante: Beppe Grillo ha recato all'Italia "danni incalcolabili", qualcuno comincia a fare i conti

di Marco Benedetto
Pubblicato il 27 Marzo 2022 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo ha recato all'Italia "danni incalcolabili", finalmente si cominciano a fare i conti

Beppe Grillo ha recato all’Italia “danni incalcolabili”, finalmente si cominciano a fare i conti

Beppe Grillo ha recato all’Italia “danni incalcolabili”. E ora, per non pagare conseguenze, tace. Aldo Grasso colpisce duro sul Corriere della Sera: Il suo è “il silenzio dei non innocenti”.

Il silenzio di Beppe Grillo è intitolato l’articolo di Grasso. Dopo il lungo stordimento di giornalisti e pundit, qualcuno che scrive e dà voce a quello che milioni di italiani pensano e hanno maturato in questi anni di delirio grillino.

Nota Aldo Grasso che Beppe Grillo, autodefinitosi “Elevato”, “”sul suo blog parla di tutto, dall’energia alternativa al reddito di base universale, ma non una parola sull’invasore russo”.

Perché, si interroga Aldo Grasso, “Beppe Grillo può stare zitto, da dove gli deriva tanta impunità?”.

E ricorda cosa diceva Grillo di Putin. “La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come lui”. “Basta con la russofobia”. E sul duo Trump-Putin: “Due giganti come loro che dialogano: è il sogno di tutto il mondo!”.

Ma, nota Aldo Grasso, Beppe Grillo “non paga mai il conto delle sue furberie. Grillo, quando le cose si mettono male, si rinchiude a Sant’Ilario nella zona franca del fool”.

Eppure, con i suoi «vaffa», con gli sberleffi, con la furia giustizialista, con l’imbroglio politico mascherato da millenarismo pop, con una concezione della democrazia radicale (uno vale uno) ha recato al Paese danni incalcolabili. Per molto tempo ha offerto uno spettacolo di sub-cultura e di sub-politica, dalle quali persino alcuni dei suoi sembrano ora prendere le distanze. 

Parole che sono musica e miele per chi, come questo vostro umile notista, non ha mai amato Bepppe Grillo, non lo ha mai apprezzato come attore, ha assistito con disgusto ai suoi attacchi virulenti e viscerali contro aziende che tanti difetti avevano ma non più di quelle in auge oggi. Meno che mai ha apprezzato la volgarità dei suoi interventi di piazza. Miravano a solleticare il sottopancia della sub Italia, vane parole gonfie di inettitudine. 

Un esempio. Beppe Grillo a un certo momento della sua carriera di demagogo dichiarò guerra ai giornalisti e promise di far chiudere l’Ordine dei giornalisti. Sarebbe stata una cosa della massima importanza. Siamo uno dei pochi Paesi al mondo, forse l’unico, a avere una istituzione come l’Ordine, strumento inventato da Mussolini e perpetuato da comunisti e democrististiani. Invece non risulta che nemmeno una paginetta di disegno di legge sia stata mai messa a punto, non dico presentata, dai grillini.