Vendite giornali 2004-2014: calo fra 25 e 45%. Chi ha perso più copie e perché

di Marco Benedetto
Pubblicato il 24 Febbraio 2015 - 07:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – In dieci anni le vendite dei giornali italiani sono calate, nella gran parte dei casi, fra il 25 e il 45 per cento, con picchi del 70 per cento e qualche caso isolatissimo di aumento delle copie. Nello stesso periodo 1) il loro prezzo di vendita, per la copia cartacea, è aumentato del 66 per cento, mentre la copia elettronica ha goduto di ogni promozione; così molti giornali hanno subito un travaso di lettori dalla copia su carta alla copia, identica, distribuita su computer e iPad, che costa meno, col risultato di una cannibalizzazione; 2) la concorrenza di internet e di Sky è diventata totale e senza quartiere; 3) gli effetti della pressione fiscale hanno ridotto molto lo spazio di spesa del ceto medio, che dei giornali costituiscono la base di mercato.

Un miracolo di sopravvivenza, si potrebbe dire. Il quadro che si ricava dalle tabelle che abbiamo elaborato e pubblichiamo qui non è allegro, i giornali non sembrano avere il futuro delle app. C’è, sottinteso, per i giornali un lungo percorso di tagli e sofferenze, di contrasti e di conflitti. Ma non è quello di funerale che tanti, per qualche titolo in più o citazione sui giornali stessi, hanno tracciato.
I numeri delle tabelle vanno letti e interpretati.

1. Sono i numeri ufficiali della Ads, Accertamenti diffusione stampa, che ogni mese certifica la diffusione di quotidiani e riviste. Abbiamo scelto novembre per nessuna ragione se non che era il mese più recente quando ci è venuta l’idea e lo stacco di 10 anni perché è un intervallo abbastanza ampio.

2. La Ads fornisce un mare di numeri ma per noi gli unici che diano un’idea delle effettive vendite sono quelli delle vendite in edicola, che nell’ermetico e iniziatico linguaggio dei tecnici si chiamano “Totale formati”. Tutto il resto vale ai fini di sapere quante copie di una testata siano in circolazione, perché non c’è dubbio che anche le copie gratis sono lette (quasi sempre). Ma una cosa sono le copie regalate un’altra quelle vendute.

3. Tra i giornali che presentano il calo più forte ci sono il Corriere della Sera e Repubblica ma i dati non sono credibili. Il calo c’è stato ma non in quel modo. Le pieghe del regolamento della Ads consentono operazioni di marketing lecite ma inquinanti. Ci sono le vendite abbinate, ci sono i “bundle“, ci sono i prezzi ultrascontati per vendite in blocco.

Tutte ottime iniziative per mettere il giornale in mano a più gente e proteggerne l’audience e quindi il valore pubblicitario ma non servono a misurarne l’indice di gradimento. (Per questa stessa ragione riteniamo che le vendite digitali in assenza di un prezzo medio
trasparente siano ancor meno credibili, vista l’assenza di un costo marginale della copia che comunque mette dei limiti alla creatività dei marketing).

Dieci anni fa, prima della recessione e dell’ingresso di Sky nel mercato pubblicitario, i quotidiani nazionali competevano sul mercato
della pubblicità nazionale con Rai e Mediaset per una quota piccola ma importante e per essere più competitivi, a fronte dei milioni delle
audience delle tv, spingevano ferocemente le loro diffusioni.

Con l’evoluzione post 2008 di domanda e offerta e il crollo, anno dopo anno del mercato, il sostegno un po’ artificiale di vendite e diffusioni non ha avuto più senso. Quel poco di pubblicità in più che poteva venire da una audience intensificata era eroso dal costo delle
copie spontanee. Ecco perché il confronto per i nazionali è molto delicato e va fatto con prudenza.

4. Per i quotidiani economici, a fronte della grande crescita di Italia Oggi (+37) che in questi anni ha allargato la sua penetrazione in segmenti qualificati, merita un commento il calo del Sole 24 Ore che va imputato, oltre che alle cause generali già individuate, anche
alla concorrenza interna dei servizi a pagamento via internet dello stesso editore. Si deve sempre ricordare che le vendite del Sole 24 Ore sono state sempre anomale nel confronto con giornali come il Wall Street Journal e il Financial Times, diffusi in Paesi con mercati
finanziari anni luce più evoluti dell’Italia.

La differenza l’ha sempre fatta la sezione Norme e Tributi, seguita religiosamente da legioni di avvocati, commercialisti, contabili e amministratori non per le notizie sulla Bosnia ma per l’ultimo commento sull’ultima sentenza della Commissione Tributaria. Tutto questo ora lo si trova on line. E le notizie sulla Bosnia pure.

5. Il calo dei giornali sportivi ha tante cause, incluse le pessime prove della Nazionale ma si deve ritenere che la principale sia ancora una volta la sovrabbondanza di offerta di calcio in tv: perché leggere quando si può guardare a colori e con l’accompagnamento di belle ragazze?

6. Gli ultimi numeri dell’Unità sono quelli di luglio 2014, perché poi ha chiuso. Le vendite erano un terzo rispetto a 10 anni fa. Sarebbe impietoso dare la colpa agli ultimi direttori e sterile andare in caccia di errori di mestiere. Forse la principale colpa è di essersi fatti illudere da un sogno impossibile, quello di competere con Repubblica, con le sue centinaia di giornalisti e un editore con un apparato da forze speciali, ignorando che l’operazione aveva due falle: rompere con i vecchi comunisti facendo precipitare un declino che la morte fisica dei militanti aveva lentamente avviato; perdere, nel confronto con Repubblica, quel poco o tanto di valore aggiunto che dava l’ufficialità di partito.

7. I trend dei giornali locali, che sono il cuore della stampa italiana, vanno letti uno per uno. C’è chi se l’è cavata meglio e chi peggio. Tante le ragioni: 1) direttori più o meno bravi, più o meno proni ai diktat degli editori, 2) linea politica incompatibile col sentire del territorio, 3) fiorire di alternative on line, gratuite, e su carta (Repubblica, Corriere della Sera) rispetto alla reticenza nel dare notizie tipica delle vecchie testate locali e conservata dai tempi del monopolio territoriale della diffusione (Napoli, Sicilia, Puglia).

Quale futuro, quindi? Anni d’oro come fra gli 80 e i 90 non torneranno forse mai, anche se il mai può rivelarsi esagerato. Ci sarà uno scontro duro fra chi vorrà giustamente difendere le condizioni conquistate col sangue e la necessità di livelli retributivi più alti a fronte di organici rinforzati.

Fare il giornalista sarà sempre meno simile ai tempi del mito, anche se poi i tempi del mito vedevano un mondo certo più simpatico, scapigliato, stravagante, ma crudelmente diviso tra i pochi eletti che erano in regola e i tanti precari per quasi tutta la vita di lavoro.
Fare il giornalista non sarà nemmeno più come nell’età d’oro, dove la forza della categoria era massima e la crescita dei fatturati sembrava inarrestabile. Fare il giornalista sarà un po’ diverso, con retribuzioni più povere e minori privilegi. Ma sarà ancora possibile.

La funzione dei giornali non sembra in discussione. Già in passato li avevano dati per morti e poi si è visto che non era un problema di mercato ma era un problema di costi. Il mercato dei quotidiani è quello che è stato, elitario, ristretto, mai di massa. Così era e così sarà sempre di più perché la esigenze informative della maggioranza dei cittadini sono soddisfatte decorosamente da una offerta gratuita di quotidiani gratuiti su carta, di una decina di telegiornali nazionali e un numero incontrollabile di giornali on line e da quella a pagamento di Sky, che coprono le 24 ore.

Il prezzo è la causa principale del forte calo delle vendite dei giornali in Italia negli ultimi 10 anni. Dal 2004 al 2014 è aumentato fra il 55 e il 66 per cento, con punte anche maggiori. Le vendite dei giornali si sono adeguate, piegate ma non spezzate, con cadute
inferiori all’aumento del prezzo, fra il 25 e il 45 per cento. Leggendo i numeri delle tabelle che vi proponiamo incrociati con la elasticità del prezzo e l’aumento esponenziale della concorrenza, la conclusione che se ne può trarre è che per i quotidiani la vita sarà
sempre più dura, ma non moriranno.

Di internet hanno parlato e scritto tutti, dell’aggressione di Sky al mercato dei giornali nazionali meno, del prezzo quasi mai. Poi ci sono anche gli editori, con le loro imposizioni da tycoon e i giornalisti, con la loro sudditanza a modelli retrò. Tra i cali più forti si possono individuare cause specifiche: eccessivi rinforzi delle tirature in passato, direttori inadeguati, linea politica distonica rispetto al territorio. Ma, a parità di tutti gli altri elementi, è certamente il prezzo la causa principale del forte calo delle vendite dei giornali negli ultimi 10 anni.

La relazione tra vendite dei giornali e prezzo di copertina sfugge sempre un po’ agli analisti che da anni prevedono la fine dei quotidiani. Sfugge ai più anche il peso della tv. Gli interessi sono troppo aggrovigliati e il rapporto della carta stampata col tubo catodico è quello di una vittima succube del suo carnefice. Non c’è solo la questione Berlusconi, che divide fra chi lo venera, chi gli fa la guerra e chi ne viene stipendiato; c’è la Rai che solletica la vanità del mondo dei giornali con le ospitate in tv.

E c’è Sky. Sul piano politico e dei pregiudizi ideologici, essendosi posto il suo editore Rupert Murdoch come nemesi di Berlusconi è diventato per questo di sinistra, mentre Reagan e la Thatcher si rivoltano nella tomba; sul piano industriale, Sky con il suo canale informativo offre una vetrina “24/7” a direttori e prime firme, inviati e capiredattori. Una vetrina dove la vittima è felice sottrarre tempo al giornale e portare ascolti al suo carnefice. Ignorando il danno di audience, di vendite e di ricavi pubblicitari provocato ai quotidiani.

 

TABELLA 1: CONFRONTO FRA LE VENDITE DEL 2004 E DEL 2014. GIORNALI IN ORDINE ALFABETICO.

 Testata  Copie 2004     Copie 2014    Differenza
     %
 ADIGE (L’)  18.210  13.789  -4.421  (-24,2%)
 ALTOADIGE/TRENTINO/COR.ALP  29.549  14.421  -15.128  (-51,1%)
 ARENA (L’)  43.040  27.617  -15.423  (-35,8%)
 AVVENIRE  22.406  22.665  +259  (+1,1%)
 CENTRO (IL)  22.277  15.553  -6.724  (-30,1%)
 CORRIERE ADRIATICO  17.857  12.017  -5.840  (-32,7%)
 CORRIERE DELLA SERA  505.635  238.183  -267.452  (-52,8%)
 CORRIERE MERCANTILE  9.542  5.107  -4.435  (-46,4%)
 CORRIERE SPORT – STADIO  180.250  96.914  -83.336  (-46,2%)
 CORRIERE SPORT-STADIO LUNEDI’  250.688  116.294  -142.394  (-56,8%)
 CORRIERE Umbria/VT/RI/Sabina/AR/SI/Maremma  22.461  13.391  -9.070  (-40,3%)
 DOLOMITEN  12.033  7.425  -4.608  (-38,2%)
 ECO DI BERGAMO (L’)  41.792  28.882  -12.910  (-30,8%)
 GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO  45.847  23.505  -22.342  (-48,7%)
 GAZZETTA DEL SUD  48.449  27.785  -20.664  (-42,6%)
 GAZZETTA DI MANTOVA  28.371  19.964  -8.407  (-29,6%)
 GAZZETTA DI MODENA NUOVA  11.426  8.125  -3.301  (-28,8%)
 GAZZETTA DI PARMA  34.153  21.701  -12.452  (-36,4%)
 GAZZETTA DI REGGIO  14.400  9.899  -4.501  (-31,2%)
 GAZZETTA SPORT (LA)  355.604  161.925  -193.679  (-54,4%)
 GAZZETTA SPORT-LUNEDI (LA)  485.255  188.300  -296.955  (-61,1%)
 GAZZETTINO (IL)  97.957  56.727  -41.230  (-42,0%)
 GIORNALE (IL)  171.419  83.834  -87.585  (-51,0%)
 GIORNALE DELL’UMBRIA (IL)  1.391  3.113  +1.722  (+123%)
 GIORNALE DI BRESCIA  41.000  24.406  -16.594  (-40,4%)
 GIORNALE DI SARDEGNA (IL)  11.289  (-%)
 GIORNALE DI SICILIA  52.180  21.901  -30.279  (-58,0%)
 GIORNALE DI VICENZA (IL)  37.056  26.009  -11.047  (-29,8%)
 GIORNO (IL)  57.166  40.320  -16.846  (-29,4%)
 ITALIA OGGI  18.995  26.008  +7.113  (+37,4%)
 LIBERO – OPINIONI NUOVE  70.318  35.475  -34.843  (-49,5%)
 LIBERTA’  26.794  20.942  -5.852  (-21,8%)
 MANIFESTO (IL)  27.263  10.085  -17.178  (-63,0%)
 MATTINO (IL)  75.598  40.301  -35.297  (-46,6%)
 MATTINO DI PADOVA (IL)  29.491  20.825  -8.666  (-29,3%)
 MESSAGGERO (IL)  200.525  114.268  -86.257  (-43,0%)
 MESSAGGERO VENETO  48.540  41.277  -7.263  (-14,9%)
 NAZIONE (LA)  135.429  82.740  -52.689  (-38,9%)
 NUOVA BASILICATA (LA)  2.123  (-%)
 NUOVA DI VENEZIA E ME. (LA)  10.599  12.776  +2.177  (+20,5%)
 NUOVA FERRARA (LA)  11.292  7.277  -4.015  (-35,5%)
 NUOVA SARDEGNA (LA)  56.319  38.919  -17.400  (-30,8%)
 PICCOLO (IL)  40.373  25.299  -15.074  (-37,3%)
 PROVINCIA (CO-LC-SO) (LA)  37.588  23.179  -14.409  (-38,3%)
 PROVINCIA DI CREMONA (LA)  20.700  15.496  -5.204  (-25,1%)
 PROVINCIA PAVESE (LA)  21.274  14.802  -6.472  (-30,4%)
 QUOTIDIANO (DELLA CALABRIA E DELLA BASILICATA)  14.166
 QUOTIDIANO DI PUGLIA  17.739  12.582  -5.157  (-29,0%)
 REPUBBLICA (LA)  455.765 246.490  -209.275  (-45,9%)
 RESTO DEL CARLINO (IL)  163.345 105.039  -58.306  (-35,6%)
 SECOLO XIX (IL)  94.995  46.815  -48.180  (-50,7%)
 SICILIA (LA)  35.274  19.896  -15.378  (-43,5%)
 SOLE 24 ORE (IL)  148.931  93.959  -54.972  (-36,9%)
 STAMPA (LA)  244.443  153.960  -90.483  (-37.0%)
 TEMPO (IL)  41.613  17.019  -24.594  (-59,1%)
 TIRRENO (IL)  80.130  49.797  -30.333  (-37,8%)
 TRIBUNA DI TREVISO (LA)  18.229  11.971  -6.258  (-34,3%)
 TUTTOSPORT  91.158  54.600  -36.558  (-40,1%)
 TUTTOSPORT LUNEDI’  110.068  62.994  -47.074  (-42,7%)
 UNIONE SARDA (L’)  57.713  43.109  -14.604  (-25,3%)
 UNITA’ (L’)  59.308  17.697
(luglio 2014)
 -41.611 (-70,1%)

 

TABELLA 2: CHI HA PERSO PIÙ COPIE NUMERI ASSOLUTI NEGLI ULTIMI 10 ANNI

Posizione Testata Differenza     %   Copie 2004     Copie 2014  
1. GAZZETTA SPORT-LUNEDI (LA) -296.955   (-61,1%) 485.255  188.300
2. CORRIERE DELLA SERA -267.452 (-52,8%) 505.635 238.183
3. REPUBBLICA (LA) -209.275 (-45,9%) 455.765 246.490
4. GAZZETTA SPORT (LA) -193.679 (-54,4%) 355.604 161.925
5. CORRIERE SPORT-STADIO LUNEDI’ -142.394 (-56,8%) 250.688 116.294
6. STAMPA (LA) -90.483 (-37.0%) 244.443 153.960
7. GIORNALE (IL) -87.585 (-51,0%) 171.419 83.834
8. MESSAGGERO (IL) -86.257 (-43,0%) 200.525 114.268
9. CORRIERE SPORT – STADIO -83.336 (-46,2%) 180.250 96.914
10. RESTO DEL CARLINO (IL) -58.306 (-35,6%) 163.345 105.039
11. SOLE 24 ORE (IL) -54.972 (-36,9%) 148.931 93.959
12. NAZIONE (LA) -52.689 (-38,9%) 135.429 82.740
13. SECOLO XIX (IL) -48.180 (-50,7%) 94.995 46.815
14. TUTTOSPORT LUNEDI’ -47.074 (-42,7%) 110.068 62.994
15. UNITA’ (L’) – 41.611  (-70,1%) 59.308 17.697
(luglio 2014)
16. GAZZETTINO (IL) -41.230 (-42,0%) 97.957 56.727
17. TUTTOSPORT -35.297 (-40,1%) 91.158 54.600
18. MATTINO (IL) -35.297 (-46,6%) 75.598 40.301
19. LIBERO – OPINIONI NUOVE -34.843 (-49,5%) 70.318 35.475
20. TIRRENO (IL) -30.333 (-37,8%) 80.130 49.797
21. GIORNALE DI SICILIA -30.279 (-58,0%) 52.180 21.901
22. TEMPO (IL) -24.594 (-59,1%) 41.613 17.019
23. GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO -22.342 (-48,7%) 45.847 23.505
24. GAZZETTA DEL SUD -20.664 (-42,6%) 48.449 27.785
25. NUOVA SARDEGNA (LA) -17.400 (-30,8%) 56.319 38.919
26. MANIFESTO (IL) -17.178 (-63,0%) 27.263 10.085
27. GIORNO (IL) -16.846 (-29,4%) 57.166 40.320
28. GIORNALE DI BRESCIA -16.594 (-40,4%) 41.000 24.406
29. ARENA (L’) -15.423 (-35,8%) 43.040 27.617
30. SICILIA (LA) -15.378 (-43,5%) 35.274 19.896
31. ALTOADIGE/TRENTINO/COR.ALP -15.128 (-51,1%) 29.549 14.421
32. PICCOLO (IL) -15.074 (-37,3%) 40.373 25.299
33. UNIONE SARDA (L’) -14.604 (-25,3%) 57.713 43.109
34. PROVINCIA (CO-LC-SO) (LA) -14.409 (-38,3%) 37.588 23.179
35. ECO DI BERGAMO (L’) -12.910 (-30,8%) 41.792 28.882
36. GAZZETTA DI PARMA -12.452 (-36,4%) 34.153 21.701
37. GIORNALE DI VICENZA (IL) -11.047 (-29,8%) 37.056 26.009
38. CORRIERE Umbria/VT/RI/Sabina/AR/SI/Maremma -9.070 (-40,3%) 22.461 13.391
39. MATTINO DI PADOVA (IL) -8.666 (-29,3%) 29.491 20.825
40. GAZZETTA DI MANTOVA -8.407 (-29,6%) 28.371 19.964
41. MESSAGGERO VENETO -7.263 (-14,9%) 48.540 41.277
42. CENTRO (IL) -6.724 (-30,1%) 22.277 15.553
43. PROVINCIA PAVESE (LA) -6.472 (-30,4%) 21.274 14.802
44. TRIBUNA DI TREVISO (LA) -6.258 (-34,3%) 18.229 11.971
45. LIBERTA’ -5.852 (-21,8%) 26.794 20.942
46. CORRIERE ADRIATICO -5.840 (-32,7%) 17.857 12.017
47. PROVINCIA DI CREMONA (LA) -5.204 (-25,1%) 20.700 15.496
48. QUOTIDIANO DI PUGLIA -5.157 (-29,0%) 17.739 12.582
49. DOLOMITEN -4.608 (-38,2%) 12.033 7.425
50. GAZZETTA DI REGGIO -4.501 (-31,2%) 14.400 9.899
51. CORRIERE MERCANTILE -4.435 (-46,4%) 9.542 5.107
52. ADIGE (L’) -4.421 (-24,2%) 18.210 13.789
53. NUOVA FERRARA (LA) -4.015 (-35,5%) 11.292 7.277
54. GAZZETTA DI MODENA NUOVA -3.301 (-28,8%) 11.426 8.125
55. AVVENIRE +259 (+1,1%) 22.406 22.665
56. GIORNALE DELL’UMBRIA (IL) +1.722 (+123%) 1.391 3.113
57. NUOVA DI VENEZIA E ME. (LA) +2.177 (+20,5%) 10.599 12.776
58. ITALIA OGGI +7.113 (+37,4%) 18.995 26.008
n.c. GIORNALE DI SARDEGNA (IL) (-%) 11.289
n.c. NUOVA BASILICATA (LA) (-%) 2.123
n.c. QUOTIDIANO (DELLA CALABRIA E DELLA BASILICATA) (%) 14.166

 

TABELLA 3: CHI HA PERSO PIÙ COPIE IN PERCENTUALE NEGLI ULTIMI 10 ANNI

Posizione  Testata %  Differenza  Copie 2004 Copie 2014
1. UNITA’ (L’) (-70,1%) -41.611 59.308
2. MANIFESTO (IL) (-63,0%) -17.178 27.263 10.085
3. GAZZETTA SPORT-LUNEDI (LA) (-61,1%) -296.955 485.255 188.300
4. TEMPO (IL) (-59,1%) -24.594 41.613 17.019
5. GIORNALE DI SICILIA (-58,0%) -30.279 52.180 21.901
6. CORRIERE SPORT-STADIO LUNEDI’ (-56,8%) -142.394 250.688 116.294
7. GAZZETTA SPORT (LA) (-54,4%) -193.679 355.604 161.925
8. CORRIERE DELLA SERA (-52,8%) -267.452 505.635 238.183
9. ALTOADIGE/TRENTINO/COR.ALP (-51,1%) -15.128 29.549 14.421
10. GIORNALE (IL) (-51,0%) -87.585 171.419 83.834
11. SECOLO XIX (IL) (-50,7%) -48.180 94.995 46.815
12. LIBERO – OPINIONI NUOVE (-49,5%) -34.843 70.318 35.475
13. GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (-48,7%) -22.342 45.847 23.505
14. MATTINO (IL) (-46,6%) -35.297 75.598 40.301
15. CORRIERE MERCANTILE (-46,4%) -4.435 9.542 5.107
16. CORRIERE SPORT – STADIO (-46,2%) -83.336 180.250 96.914
17. REPUBBLICA (LA) (-45,9%) -209.275 455.765 246.490
18. SICILIA (LA) (-43,5%) -15.378 35.274 19.896
19. MESSAGGERO (IL) (-43,0%) -86.257 200.525 114.268
20. TUTTOSPORT LUNEDI’ (-42,7%) -47.074 110.068 62.994
21. GAZZETTA DEL SUD (-42,6%) -20.664 48.449 27.785
22. GAZZETTINO (IL) (-42,0%) -41.230 97.957 56.727
23. GIORNALE DI BRESCIA (-40,4%) -16.594 41.000 24.406
24. CORRIERE Umbria/VT/RI/Sabina/AR/SI/Maremma (-40,3%) -9.070 22.461 13.391
25. TUTTOSPORT (-40,1%) -35.297 91.158 54.600
26. NAZIONE (LA) (-38,9%) -52.689 135.429 82.740
27. PROVINCIA (CO-LC-SO) (LA) (-38,3%) -14.409 37.588 23.179
28. DOLOMITEN (-38,2%) -4.608 12.033 7.425
29. TIRRENO (IL) (-37,8%) -30.333 80.130 49.797
30. PICCOLO (IL) (-37,3%) -15.074 40.373 25.299
31. STAMPA (LA) (-37.0%) -90.483 244.443 153.960
32. SOLE 24 ORE (IL) (-36,9%) -54.972 148.931 93.959
33. GAZZETTA DI PARMA (-36,4%) -12.452 34.153 21.701
34. ARENA (L’) (-35,8%) -15.423 43.040 27.617
35. RESTO DEL CARLINO (IL) (-35,6%) -58.306 163.345 105.039
36. NUOVA FERRARA (LA) (-35,5%) -4.015 11.292 7.277
37. TRIBUNA DI TREVISO (LA) (-34,3%) -6.258 18.229 11.971
38. CORRIERE ADRIATICO (-32,7%) -5.840 17.857 12.017
39. GAZZETTA DI REGGIO (-31,2%) -4.501 14.400 9.899
40. ECO DI BERGAMO (L’) (-30,8%) -12.910 41.792 28.882
41. PROVINCIA PAVESE (LA) (-30,4%) -6.472 21.274 14.802
42. CENTRO (IL) (-30,1%) -6.724 22.277 15.553
43. GIORNALE DI VICENZA (IL) (-29,8%) -11.047 37.056 26.009
44. GAZZETTA DI MANTOVA (-29,6%) -8.407 28.371 19.964
45. GIORNO (IL) (-29,4%) -16.846 57.166 40.320
46. MATTINO DI PADOVA (IL) (-29,3%) -8.666 29.491 20.825
47. QUOTIDIANO DI PUGLIA (-29,0%) -5.157 17.739 12.582
41. NUOVA SARDEGNA (LA) (-30,8%) -17.400 56.319 38.919
49. UNIONE SARDA (L’) (-25,3%) -14.604 57.713 43.109
53. MESSAGGERO VENETO (-14,9%) -7.263 48.540 41.277
52. LIBERTA’ (-21,8%) -5.852 26.794 20.942
50. PROVINCIA DI CREMONA (LA) (-25,1%) -5.204 20.700 15.496
51. ADIGE (L’) (-24,2%) -4.421 18.210 13.789
48. GAZZETTA DI MODENA NUOVA (-28,8%) -3.301 11.426 8.125
54. AVVENIRE (+1,1%) +259 22.406 22.665
57. GIORNALE DELL’UMBRIA (IL) (+123%) +1.722 1.391 3.113
55. NUOVA DI VENEZIA E ME. (LA) (+20,5%) +2.177 10.599 12.776
56. ITALIA OGGI (+37,4%) +7.113 18.995 26.008
n.c. GIORNALE DI SARDEGNA (IL) 11.289
n.c. NUOVA BASILICATA (LA) 2.123
n.c. QUOTIDIANO (DELLA CALABRIA E DELLA BASILICATA) 14.166