Maria Elena Boschi, la cellulite della “informazione”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Agosto 2015 - 16:27 OLTRE 6 MESI FA
Boschi, la cellulite della "informazione"

Boschi, la cellulite della “informazione” (foto Ansa)

Qualcuno o qualcosa? Qualcuno o qualcosa decise a suo tempo che Maria Elena Boschi era una “femme”, insomma un buon aggregato di richiami sessuali, una sexy politica/politica sexy. Qualcuno o qualcosa prese questa decisione con facilità, quasi ovvietà. Era una scelta che andava nel solco e nella corrente della chiacchiera potente quanto inconsistente. Qualcosa o qualcosa decise così e si sentì nel decidere molto pop/popolare. Mentre era solo molto plebeo e molto volgare, ma questo è altro discorso.

Il discorso di cui qui si narra è che questo qualcuno o qualcosa fu anche molto impreciso, approssimativo e sparaballe nell’accreditare, agghindare e soprattutto vendere Maria Elena Boschi come la donna con cui il maschio italiano vorrebbe uscire la sera, la sera e non solo uscire. Maria Elena Boschi è una normale trentenne italiana, molto graziosa di volto, molto meno nella silhouette. Una donna normale, un bellissimo sorriso, begli occhi, guance che chiamano carezza. Ma non una donna slanciata, non una figura armonica.

E allora perché farne una Marilyn del Parlamento? Perché inventarsela e venderla per quel che non è?

Perché lo vuole il “mercato”! Ora sì è vero che è pieno di uomini che indulgono ad onanismo mentale non appena svolazza una gonna in tv o sul web, ma il “mercato” che invogliava a confezionare e vendere la Boschi come una pin-up è un mercato di… disturbati. Disturbati nel consumo di gossip, disturbati nei canoni di bellezza, disturbati nelle voglie da bar. Insomma non c’era bisogno di fare della Boschi una pin-up. Lei non lo è, men che mai  voleva esserlo e sbatterla nel circuito della comunicazione come ragazza copertina è contraffazione.

Ci sarebbe poi la circostanza (secondaria e marginale e ormai superata e archiviata come un inutile vecchio merletto del tempo che fu) per cui Maria Elena Boschi di mestiere fa il politico, è oggi un ministro della Repubblica. Ci sarebbe la circostanza (se lo dici viene respinto come fossi zitella bigotta) per cui guardare il sedere a un ministro e pesarlo (il ministro) per quanto è tondo e sodo (il sedere) non è proprio indice di intelligenza e cultura da parte di chi lo fa. Ci sarebbe il fatto, dato di fatto, che se guardi il sedere a una donna, il sedere e solo e sempre quello, alla fine la offendi perché non è che ti mostri maschio ma è che ti riveli ottuso. Ci sarebbe anche poi l’elementare educazione civica e civile per cui piazzare un teleobiettivo al sedere di un ministro è offensivo e oltraggioso. Ci sarebbe anche, ma questo lasciamolo da parte per carità, la domanda: perché nessuno fotografa il sedere dei ministri uomo? (La risposta drammaticamente è: pazienza ci arriveremo, ci stiamo arrivando).

Ci sarebbero un sacco di cose che invece si fa come non ci siano, le si omette, cancella, travolge. Quindi quel che c’è è la serie estiva di foto delle cosce del ministro Boschi con cellulite. Che sarebbe una notizia, una curiosità se la Boschi facesse la ballerina o appunto la pin-up. Ma in fondo quella serie di foto una notizia la contengono e la danno: la notizia della conclamata, visibile, irriducibile cellulite della “informazione”.