Mario Draghi, terzo salvataggio Europa? Attesa per bazooka

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 8 Marzo 2016 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA
Mario Draghi, terzo salvataggio Europa? Attesa per bazooka

Mario Draghi, terzo salvataggio Europa? Attesa per bazooka (foto Ansa)

ROMA – Giuseppe Turani ha scritto questo articolo anche su Uomini & Business con il titolo “Il bazooka sparerà a vuoto?”:

Molti pensano, o sono convinti, che fra due giorni Mario Draghi salverà l’Europa per la terza volta. La prima è stata nel 2012, quando disse che “qualunque cosa cosa accada”, la Bce interverrà. La seconda nel 2015 con il lancio del QE.

Adesso, le cose vanno di nuovo male sul Vecchio Continente e ci si aspetta che giovedì Draghi mandi un altro segnale forte, anche perché per una volta non voterà, nel board della Bce, il suo nemico giurato, cioè il tedesco Weidmann.

Ma che cosa può fare? Tutti si aspettano, e ormai sembra una cosa certa, che aumenti un po’ il QE, cioè il totale dei titoli che può acquistare ogni mese, e anche che lo allarghi in modo da comprendere titoli finora esclusi, compresi forse i titoli statali.

Draghi, che si rende perfettamente conto del disastro esistente, farà il possibile. Ma è inutile attendersi che il suo bazooka abbia effetti risolutivi.

Anzi, è probabile che la decisioni della Bce di giovedì dimostreranno proprio i limiti della Bce. Con la politica monetaria non si può fare tutto. L’esempio del Giappone è sotto gli occhi di tutti: ha stampato quantità inaudite di moneta, ma il Pil va indietro invece che avanti.

Per essere ancora più chiari. Le decisioni della Bce di giovedì non riusciranno a coprire la realtà di un Continente invecchiato, burocratizzato e guidato da classi dirigenti balorde.

D’altra parte, non si vedono possibili rimedi a breve. La situazione appare sempre più confusa. Tutti stanno a pensare alla possibile guerra in Libia (per cui nessuno qui ha eserciti adeguati), mentre tutti hanno problemi giganteschi sotto casa. La Francia è un paese lanciato verso il vuoto, e solo la sua speciale relazione con la Germania impedisce che questo diventi manifesto. In Spagna non si riesce nemmeno a fare un governo, figurarsi il resto. In Italia c’è un governo pieno di buona volontà, ma che purtroppo non ha una maggioranza e che quindi deve continuamente fare acrobazie per portare avanti qualcosa. Mezzo parlamento, inoltre, è nelle mani di confusi anti-europei e anti-euro, quando non medioevalisti di ritorno.

In Germania, la signora Merkel va incontro al voto in alcuni lander molto importati nel week end e si vedrà se la sua posizione uscirà rafforzata o indebolita. O se anche per lei, dopo tre legislature, si avvicina la stagione del tramonto (è stata l’unico vero leader europeo di questi ultimi quindici anni).

Se si pensa che Draghi possa porre rimedio a questo sfascio generalizzato semplicemente stampando un po’ di moneta in più, allora non si è capito niente e l’Europa affonderà.