Crozza leader invece di Grillo perché no? Totò ideale ma non genovese

di Michele Marchesiello
Pubblicato il 20 Aprile 2013 - 18:26 OLTRE 6 MESI FA
bersani imitato da crozza

Crozza nella imitzione di Bersani

Perchè non Crozza? Se il nuovo leader dev’essere un comico e genovese, perchè non scegliere Maurizio Crozza in luogo di Beppe Grillo?

Oltre che genovese doc e comico di classe, a differenza del suo principale concorrente, noto come Beppe Grillo, Maurizio Crozza è uomo educato, riservato, colto (senza darlo a vedere ), forse anche un po’ timido, come ha lasciato intendere la sua reazione alle intemperanze e alle volgarità che lo hanno accolto a Sanremo. Se vogliamo, Crozza ha anche una bella voce, canta bene, non sproloquia, non dice quasi mai parolacce, rispetta gli anziani ex presidenti della Repubblica.

A differenza del suo principale concorrente, Crozza non intende mettere a soqquadro il mondo ma solo, per quanto possibile, capirlo. Il suo rapporto col pubblico non è né di complicità né di prevaricazione: nessun atteggiamento carismatico , nessuna voglia di essere leader di alcunché. Al contrario: la sua comicità è centrata proprio sulla messa alla berlina di chi pretende di esercitare un potere di qualsiasi genere sugli altri: famose e ormai proverbiali le sue imitazioni di Flavio Briatore ( ‘il top’), di Roberto Formigoni, di Luca Cordero eccetera, dell’ archistar Massimiliano Fuksas.

Il problema, con Crozza, è che non accetterebbe mai di farsi ‘capo’ di alcunché, proprio a causa delle qualità per le quali lo vorremmo come leader.

Perché – confessiamocelo – tutti noi, più o meno ‘di sinistra’ siamo alla ricerca di un leader che non voglia esserlo a tutti i costi ma che, nei momenti topici, scelga di esserlo senza tentennamenti e sappia davvero esserlo per ciascuno di noi, senza calcoli, esitazioni o inciuci. Qualcuno che sappia essere responsabile per noi: voglio dire al nostro posto.

Vorremmo -noi italiani – un leader che ci somigli: semplice e al tempo stesso complicato, determinato ma non autoritario, audace e prudente. Un capo che trovi inutile il verbo ‘obbedire’, sia all’attivo che al passivo, che non si lasci invocare come l’ennesimo uomo inviatoci da una Provvidenza evidentemente sprovveduta o male informata. Uno che tratti i Corazzieri proprio come il Presidente di Crozza tratta i suoi: alla mano ma capace, all’occorrenza, di toglierci lui le castagne dal fuoco.

Un capo impossibile, come si può vedere. Tanto impossibile che si ricorre ai comici, professionisti o dilettanti, incuranti del fatto che il clown nasconde in sé, quasi sempre, il tragico.

La serietà ci annoia profondamente. Vorremmo alla fine che ogni discorso serio si concludesse con un lazzo .

Penso con reverenza e nostalgia a Totò, capo ideale di questo paese.

Ma non era – ahimè – genovese.