Hellzapoppin’ a Genova. “Hellzapoppin’” è un film del 1941, divenuto oggetto di culto e capostipite incontrastato del genere grottesco-demenziale. Proprio a quel vecchio, glorioso film torna il pensiero. Davanti a certe iniziative del Consiglio Comunale di Genova, spesso trasformato in insolito teatro dell’assurdo.
Solo un anno e mezzo fa, il Consiglio Comunale approvava il conferimento alla senatrice della cittadinanza onoraria di Genova. Riconoscendole ‘un ruolo fondamentale di preservazione della memoria’. Questo in occasione della consegna del premio Primo Levi a Liliana Segre,
E impegnandosi a istruire una commissione speciale per il contrasto ai fenomeni di razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio
Nel febbraio di quest’anno, tuttavia, lo stesso Consiglio Comunale approvava – col grottesco consenso dei partiti cosiddetti ‘di sinistra’ e la benevola astensione dei 5stelle – l’istituzione della famigerata ’anagrafe’. Che metteva sullo stesso piano fascismo e comunismo, proprio nei giorni in cui il sindaco Bucci accoglieva a Tursi le celebrazioni per il centenario del PCI. L’iniziativa dell’anagrafe antifascista, promossa dal comune di Stazzema, veniva così sfigurata e ridotta a grottesca smentita del riconoscimento a Liliana Segre.
La novantenne senatrice a vita è tanto elogiata e insignita di premi, quanto ignorata e persino minacciata nel suo instancabile difendere i valori della lotta al nazi-fascismo. Ora ha promosso l’iniziativa per riconoscere la cittadinanza italiana a Patrick Zaky. È lo sventurato giovane egiziano, sottoposto a tortura da più di 400 giorni. Se non è la peggiore delle torture quella consistente nell’essere trattenuto in carcere, senza un’imputazione precisa, in isolamento, sin d’ora condannato al crudele stillicidio dei rinvii della decisione sul suo destino.
Sino a quando ?
Nessuno, in Senato, ha votato contro le mozioni presentate da PD e M5S. Astenuti solo 20 senatori di ‘Fratelli d’Italia’, con la scusa che il conferimento della cittadinanza italiana “…potrebbe insospettire e irrigidire ulteriormente le autorità egiziane”.
A fronte dell’ iniziativa della senatrice a vita, il Consiglio Comunale di Genova ha pensato bene – nel giro di poche settimane – di negare a Zaky la cittadinanza onoraria della città (già attribuitagli da Bologna, Milano, Napoli e Bari). E di respingere, il 13 aprile scorso, a maggioranza di centro destra , col voto dell’ineffabile sindaco Bucci, un ordine del giorno presentato dall’opposizione. Esso chiedeva alla Giunta di impegnarsi a promuovere ulteriormente tutte le azioni opportune per il rilascio del giovane studente egiziano.
L’assurdo di una settimana prima
Soltanto una settimana prima, il Consiglio Regionale, con i voti anche del centro-destra, aveva approvato un ordine del giorno per chiedere l’attribuzione della cittadinanza italiana a Zaky.
“La detenzione di Zaky senza processo”, ha dichiarato Segre, “è una violazione clamorosa dei diritti umani.”
La voce forte del nostro Paese dovrebbe giungere al Cairo in modo credibile e autorevole. Ne va di Zaky. Ne va – anche – del nostro Paese.
Bene farebbe a questo punto la senatrice Liliana Segre a restituire il dubbio onore della cittadinanza, a suo tempo riservatole da un Comune degno di Helzapoppin’.