Migranti, in arrivo un altro schiaffo da Bruxelles, ipocriti: chiamano la loro scelta “solidarietà flessibile”

Migranti, in arrivo un altro schiaffo da Bruxelles, l’Europa continua a fare lo gnorri: pochi ricollocamenti e solo volontari. Ipocriti: chiamano la loro scelta “solidarietà flessibile”. Ma chi prendono in giro?

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 6 Novembre 2022 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, in arrivo un altro schiaffo da Bruxelles, ipocriti: chiamano la loro scelta “solidarietà flessibile”

Migranti, in arrivo un altro schiaffo da Bruxelles, ipocriti: chiamano la loro scelta “solidarietà flessibile”

Migranti, altro schiaffo Ue in arrivo. La bozza è pressoché pronta. In sostanza: cara Italia, arrangiati. Al massimo possiamo ricollocare in Europa 10mila soggetti per Paese.

Però questi Paesi devono volerlo. Non c’è nessun obbligo di solidarietà. Cioè: i Paesi sono liberi di rifiutare l’accoglienza . Chiaro? Testo firmato dalla presidenza ceca, presidenza  (di turno) oltretutto in scadenza. A fine anno toglierà il disturbo. Tornerà a Praga.

E per fortuna che aveva il motto “L’Europa come compito” come ha era solito ripetere Petr Fiala, successore per rotazione di Macron, cattolico conservatore, papà ebreo (superstite dell’Olocausto), filosofo di buona fama, docente e poi rettore della Università di Brno nella Moravia Meridionale; dunque figlio di una terra lontana dal mare e dai suoi problemi. 

Eppure , si pensava,  capo di governo non insensibile al fiume di migranti disperati che attraversano – quando va bene – il Mediterraneo. Dall’inizio di quest’anno a fine ottobre ne sono sbarcati 85.041, tre volte in più rispetto al 2020.

L’ENNESIMO BIDONE DI BRUXELLES

Un altro. E non sarà l’ultimo. Il Consiglio dei ministri dei 27 Stati membri – di fatto la camera alta dell’organo legislativo dell’Unione – continua a fare oreccchie di mercante. Lorsignori fanno lo gnorri. Fanno abilmente i nesci. E partoriscono bidoni che chiamano “solidarietà flessibile”. In questo caso riconosce il diritto, ad ogni Paese, di fare come gli pare .

Alla faccia della umanità, fratellanza, sostegno, mutuo soccorso.  Anche Draghi aveva denunciato l’impossibilità dell’Italia a sostenere ad oltranza il peso di una accoglienza ormai troppo pesante e fuori controllo. Ma tant’è.

Ora tocca al governo Meloni. La neo premier nel suo discorso-manifesto alla Camera (25 ottobre) ha detto di voler bloccare le partenze dall’Africa; il solo modo di gestire i flussi migratori “in sicurezza e legalità”. L’impegno prioritario è quello di spezzare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo . Riuscirà?

RINNOVATO IL MEMORANDUM ITALIA-LIBIA

Rinnovo tacito per altri tre anni. A partire da mercoledì 2 novembre. L’accordo risale al governo Gentiloni. Scopo: arginare gli arrivi di migranti, rifugiati, richiedenti asilo. L’Italia fornisce aiuti economici e supporto tecnico alle autorità libiche. La Libia sorveglia le rotte degli scafisti e non solo. Fino all’ultimo le Ong hanno chiesto la cancellazione dell’accordo ritenuto pessimo perché i migranti intercettati dalle motovedette libiche sono rinchiusi in falsi “centri di accoglienza” dove le persone “vedono quotidianamente calpestati i loro diritti, sottoposte a trattamenti inumani e degradanti “. E ancora:”La Libia non è un Paese sicuro”. Confermano i numerosi report delle Nazioni Unite.

MATTARELLA: SERVONO CANALI LEGALI PER I MIGRANTI

Il presidente Sergio Mattarella lo ha detto in Zambia già a luglio. Così non va. “Rischiamo un nuovo impoverimento rappresentato dall’emigrazione disordinata e irregolare verso Occidente di tante energie giovanili che sarebbero utili allo sviluppo del Continente”. In sostanza Mattarella dice: non respingiamo i migranti, però servono canali legali. Che al momento non esistono o sono estremamente residuali. Messaggio che Bruxelles continua a ignorare. Fino a quando?